Quando la vanità si fa anelito di libertà

Ne siamo tutti convinti, la vanità femminile, nonostante si riveli una pulsione irriducibile e sia diffusa in tutto il mondo e in tutte le donne e vada al di là delle distanze, delle diverse latitudini, indifferente ai regimi politici, non spieghi comunque come sia stato possibile che Teheran abbia da poco “scippato” a Los Angeles, il singolare primato di capitale della rinoplastica.

Una delle ragioni, può essere ad esempio nel fatto che le leggi della repubblica islamica oramai concedano alle ragazze di scoprire solo il viso e che questo sia il motivo per cui il sesso femminile si senta libero di ritoccare l’unica parte del proprio corpo che non comporta una condanna di tipo morale della società in cui vivono. Anche se è inevitabile che, senza la valorizzazione di una capigliatura vaporosa o di un pò di trucco, la bellezza punti tutto sulla regolarità dei lineamenti.

Inclinare la testa rende sexy

 

Secondo una ricerca condotta dalla University of Newcastle nel Regno Unito e della Macquarie University in Australia, attuare una particolare inclinazione del volto fa sembrare più belli e sexy.

Rendersi attraenti, quindi sarebbe tutto un discorso legato all’angolazione. Il volto come sempre, parte principale, ed infatti i ricercatori hanno discusso del fatto che le donne sono più attraenti quando il volto è inclinato in avanti, mentre per gli uomini c’è la situazione opposta, quindi acquisirebbero fascino con il volto all’indietro.

Un corpo eccitante è un corpo vero!

Una legge non scritta del sex appeal suggerisce che ciò che è bello allo “sguardo”, è anche sessualmente eccitante. Ma non è realmente così. La bellezza di fatto fa rima con magrezza, giovinezza, turgidezza. Tralasciamo però troppo spesso il fatto che la magrezza rasenti lo scheletrico e la giovinezza sia solo l’apparente floridezza data dalla chirurgia estetica.

L’imperativo categorico di questi tempi, è rispondere alla sempre più pressante richiesta sociale di una presunta perfezione e dell’apparire.

La sessualità però sembra però che non s’accontenti dell’apparenza e che in un certo senso, miri alla sostanza. Il nostro desiderio rifugge corpi emaciati, sa distinguere un quarantenne che s’ostina a mostrare vent’anni in meno, nè si sente a proprio agio a sfiorare un seno siliconato.

Italiani e crollo del desiderio sessuale

 

Una ricerca dell’Università di Pavia, sembrerebbe dimostrare che le italiane ed il sesso siano ormai quasi in divorzio, questo perchè circa il 30% delle donne, soffre di un calo del desiderio che ha una natura biologica molto forte. A dispetto di tutti coloro che potessero pensare ai problemi legati alla psiche, il calo del desiderio deriva da un basso livello di endorfine. Parliamo di soggetti femmine che soffrono tipicamente delle sindromi premestruali.

Per risolvere la patologia, ci affidiamo alle parole della prof.ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele Resnati di Milano, che ha dichiarato: “Il rimedio si chiama drospirenone, l’unico progestinico contenuto nella pillola contraccettiva che agisce direttamente su queste sostanze. Ha dimostrato, dopo soli 6 mesi di assunzione, di favorire un aumento della libido, un miglior raggiungimento dell’orgasmo e una più alta frequenza di rapporti. Lo sport può rappresentare uno straordinario detonatore per scatenare le endorfine, essenziali per determinare una sessualità piena e appagante. Ma l’aiuto della medicina è indispensabile quando il disturbo diventa più severo“.

Più porno per i vincitori delle elezioni

 

Lo studio seguito da Patrick Markey, professore alla Villanova University, insieme alla moglie Charlotte, anch’essa professoressa ma alla Rutgers University, hanno condotto uno studio che è giunto ad una conclusione imbarazzante: chi vince le elezioni è più spinto a guardare porno. I professori di psicologia, hanno applicato la teoria del Challenge Hypothesis alle elezioni ed all’ambito della politica.

La teoria è conosciuta per la sua dimostrazione del fatto che la vittoria aumenti il testosterone. Secondo i due ricercatori, lo sviluppo di questa teoria applicata alla politica avrebbe dimostrato come chi sostiene il vincitore delle elezioni politiche frequenti maggiormente i siti con contenuto pornografico, in misura molto maggiore rispetto a chi perde.

Le donne con i tacchi non affascinano più

 

Uno studio fatto dagli scienziati della Northumbria University, ha analizzato un riferimento che molto spesso riguarda solo i feticisti, ma che in questo caso servirebbe per dare un input maggiore per le affezioni tra uomo e donna. I risultati della ricerca sembrerebbero affermare che gli uomini non fanno più caso a che tipologia di calzature portino le donne.

Tutte le attenzioni delle donne riposte nella scelta accurata della calzatura, altro non sarebbe che “tempo perso”. Questo perchè lo studio ha dichiarato che le calzature non rivestono alcun tipo di fattore seduttivo nei confronti degli uomini.

L’uomo seduce danzando…con i passi giusti

 

Vi vogliamo parlare di una recente ricerca condotta da un gruppo di psicologi inglesi insieme a maestri di danza, che hanno scoperto con quali passi di danza, l’uomo può rendersi seducente agli occhi di una donna. Sono stti coinvolti alcuni ballerini volontari che sono stati filmati per circa 15 secondi a testa in varie posizioni da ballo libero.

I video sono stati poi mostrati a 37 donne eterosessuali per far dare a loro un punteggio che vada da 1 a 7 su base del godimento. I risultati sono stati analizzati dal gruppo di psicologi che ha poi comunicato quali passi e quali posizioni colpiscono ed influiscono maggiormente sulla donna nella scelta del maschio. I risultati sono stati resi pubblici sul Royal Society Journal.

Convivenza? No grazie!

 

Insieme ma non sotto lo stesso tetto, questa è la condizione che alcune donne pongono alla propria relazione. Ci sono donne infatti per cui sembra difficile l’idea di sposarsi o convivere, anche quando si è innamorati e si vive un felice rapporto di coppia. Preferiscono vivere il rapporto giorno per giorno, scegliendo i momenti da condividere con il partner.

Un modo di intendere la coppia meno rassicurante e forse più difficile di quello in cui gli spazi e la quotidianità vengono vissuti in due. Ma quali possono essere i motivi della decisione di non vivere con lui? Le ragioni sono diverse: paura, referenzialità, individualismo.

Di sicuro, fino a quando nella coppia prevalgono interessi e forme accentuate di egoismo, non si può andare lontano nel difficile cammino della crescita emotiva. Il senso del “noi”, di noi due insieme prevede anche le piccole cose di ogni giorno e comporta un affidarsi reciproco, nel quale ognuno si sente amato e protetto.

Il secondo matrimonio è garanzia di serenità

Se addirittura i Cesaroni hanno desistito, ci sarà un perché. Non per niente il progetto di aumentare la famiglia, già piuttosto consistente (cinque figli tra lui e lei) ha avuto vita breve: il tempo di una puntata. Una (quasi) divertita Elena Sofia Ricci ha sostenuto di essersi sbagliata e che proprio no, non era incinta e si chiude qui. Ma questa è una fiction, la vita reale è una puntata che contempla in media otto, dieci anni, il tempo che basta per riempirla di prole tra il primo, il secondo – e non si sa mai, terzo letto.

Eppure nonostante i livello di guardia, che di solito si alza con il secondo matrimonio, delle precedenti esperienze si ricorda esclusivamente e si ha nostalgia solo dell’odore borotalcato. E ha davvero poca importanza che la “sposa di ritorno” abbia già due figli dal matrimonio precedente o che lo sposo si ritrovi un adolescente problematico soprattutto a scuola. L’impulso riproduttivo pare sia più forte di tutto. Tanto da poter resettare anni di stanchezza cronica, pannolini e malattie infantili, baby sitter e sensi di colpa. La differenza tra ieri ed oggi è soltanto una e non da poco: siamo più provati e stipati.

Affrontate la paura d’amare

Purtroppo non è molto facile per un uomo o una donna dopo un lungo periodo di  solitudine, decidere di lasciarsi andare ad una relazione. Le cause possono essere tante e sono di certo tutte soggettive ma ciò che “congela” queste persone emotivamente, è un “meccanismo di difesa” che consente loro (in realtà di far credere loro) di non soffrire più se si evita il sentimento d’amore.

Non è così infrequente che una storia d’amore, soprattutto quando è stata importante e che è causa di una ferita narcisistica profonda, renda distanti e generi un vero e proprio rifiuto da parte di chi si è sentito intimamente, fortemente deluso.

In realtà tali insicurezze andrebbero esaminate accuratamente e con spirito critico. Non si fugge alla paura ma la si affronta apertamente senza sentirsi frustrati se da soli non si è in grado di comprendere le ragioni di un così intenso livello d’ansia. La “paura d’amare”  quando è così invasiva, andrebbe analizzata con l’aiuto di un esperto .

La psicologia del tradimento

 

La realtà del tradimento è qualcosa di molto spesso difficile da superare. Oggi vediamo insieme cos’è il tradimento e come è visto dagli “occhi del cuore” e soprattutto che ripercussioni riporta sulla nostra psiche. Ci verrà in ausilio anche una delle ultime ricerche pubblicate dallo psicologo Paolo Pozzetti. Il primo punto di vista del tradimento è quello che c’è nell’essere se stessi quando si tradisce, nello scendere nel proprio interesse egoistico.

Il primo canone quindi del tradimento, proviene dalla voglia di provare piacere nel senso più egoistico del termine. E da quanto pubblicato in questa ricerca, verrebbe fuori un nesso tra il tradimento e la religione, oltre che la filosofia, soprattutto nel dire “Ama il prossimo tuo, come te stesso“.

Gli amori estivi non durano

Alzi la mano chi non s’è invaghito, inebriato, perso durante le vacanze estive. La “bella stagione” ci rende luminosi, disponibili, rilassati: inevitabilmente l’amore ci chiama e a questa rispondiamo “si“. Un’indagine promossa da Pasqua Vigneti e Cantine confermano tale “assertività”: 6 italiani su 10 si innamorano molto più facilmente durante le vacanze, anche se ciò non è garanzia di riuscita.

Pare infatti proprio che  nel 74% dei casi gli amori estivi agonizzino già dopo due mesi e nonostante le distanze non siano più un problema come un tempo. E incredibilmente, chi soffre di più del mal d’amore sono gli uomini al 54%, i giovanissimi ne sono colpiti ben per il 64% e i single di ritorno al 58%. Tale situazione è causa di depressione per l’87% dei casi, ansia per il 74% e sbalzi d’umore al 59%  e per alcuni ciò è anche causa di gravi disturbi alimentari, per il 13%.

Questa indagine, ha passato al setaccio i siti web in cui sono presenti i contributi di persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni  e la conclusione semplice ma non scontata, è che l’amore è un sentimento che rende viva e piena di energia l’estate. Le ragioni sono molteplici: il ritmo di vita più rilassato, l’assenza di stress, un risveglio di desideri sopiti, la riscoperta del proprio corpo, paesaggi diversi e piacevoli, la possibilità di godere di più tempo per se stessi.

La gelosia è motivata dall’insicurezza

Avete presente le ricette di cucina, quando compare l’abbreviazione professionale “q.b.”, ovvero: quanto basta? Ecco, così dovrebbe succedere anche con la gelosia: in ogni storia d’amore dovrebbe essercene quanto basta. Perché questo sentimento è come una borsetta: è un accessorio utile e sempre presente in un rapporto (è inutile negarlo o pensare il contrario), ma non si può averne troppe. Infatti, un pizzico fa sentire all’altro di essere amato, gli dà la percezione di essere importante e prezioso, di essere indispensabile.

Sempre questo pizzico lusinga il partner, che davanti a un piccolo interrogatorio mostrerà biasimo, ma in cuor suo saprà che il sentimento dell’altro è vero, forte e profondo. Il vero problema? Riuscire a misurare questa dose, questo “quanto basta”. E non è affatto facile, perché può mutare e dipendere dalle proprie fragilità e dai propri bisogni. Ma c’è un confine da non superare. Quello della libertà dell’altro. Certo, la gelosia è un sentimento legato a un senso di possesso, ma non deve, mai e poi, arrivare a compromettere l’autonomia e l’indipendenza di chi si ama, che non può essere rinchiuso nel santuario esclusivo della coppia.

L’amore eterno non esiste più

 

Se è vero che un tempo i giovani sognavano solo l’amore eterno, uomini o donne che siano, sembra proprio che ai tempi moderni le abitudini siano cambiate. Fa’ che la libertà dei giovani è cambiata, fa che sono cambiati i programmi in televisione ed i modi di vivere, tra le ambizioni degli adolescenti fino ai 30 anni, il concetto di amore eterno è scomparso.

A ricordarcelo anche l’intervista fatta tempo addietro dal giornale “La Stampa” al sociologo italiano per eccellenza Francesco Alberoni, che approfittò della stessa per parlare del suo libro “Innamoramento e Amore“. Nell’intervista, si parlò proprio dell’oggetto del suo testo e soprattutto del nuovo concetto che i giovani hanno di relazionarsi a quello che era per i nostri genitori il concetto del per sempre insieme. Ne fuoriesce qualcosa che fa comprendere come la nostra società sia cambiata e come il concetto del “per sempre” seppur esiste è molto diverso da quello che vivevano i nostri nonni o ancora i nostri genitori.