Si parla spesso dei giovani, delle prospettive (assai scarse) offerte loro dal mondo del lavoro, e spesso ci si interroga anche se le nuove generazioni, i “giovani del terzo millennio”, siano più o meno interessati alla politica, al sociale o all’ambiente, se siano più o meno idealisti dei loro genitori. Secondo uno studio americano, della San Diego State University, i ragazzi di oggi-almeno negli Stati Uniti, ma forse la tendenza è quella un pò dovunque- sarebbero meno impegnati politicamente o nel sociale, più concentrati su valori materiali e meno disposti ad aiutare la comunità rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, la “Generazione X” dei nati fra il 1962 e il 1981 e i “figli del boom economico”, nati tra il 1946 e il 1961.
Studi e Ricerche
Violenza in tv, predispone all’aggressività
Vedere comportamenti violenti o aggressivi in tv, quali possono essere anche il bullismo o l’esclusione sociale, può a sua volta predisporci all’aggressività. E’ quanto scoperto da uno studio condotto dal professor Douglas Gentile della Iowa State University assieme a Sarah Coyne e David Nelson, della Brigham Young University’s School of Family Life, e Jennifer Ruh Linder, del Linfield College. Il professor Gentile ha spiegato: “Quello che questo studio dimostra è che l’aggressività relazionale può realmente provocare un cambiamento nel modo di pensare. E ciò è importante perchè certamente il tuo modo di pensare può cambiare il tuo comportamento”.
Depressione, un aiuto dalla corrente elettrica?
Sembra che la stimolazione del cervello con una debole corrente sia un sistema sicuro ed efficace contro la depressione, e una valida alternativa agli psicofarmaci, che non sono esenti da effetti collaterali, in alcuni casi anche gravi. A sostenerlo, è un team di ricercatori australiani dell’University of New South Wales (UNSW) e del Black Dog Institute.
Depressione, altera il funzionamento del cervello
La depressione incide in maniera pesantemente negativa sulla vita di che ne soffre, e può anche portare a delle modifiche del funzionamento del cervello, secondo quanto scoperto da una ricerca dell’University of California, Los Angeles. I ricercatori hanno monitorato tramite un elettroencefalogramma il cervello di 158 persone, di età compresa fra i 21 e i 70 anni, 121 dei quali soffrivano di depressione maggiore, caratterizzata da stati d’animo irrequieti e ansiosi, difficoltà a concentrarsi e mancanza di stimoli, mentre gli altri 37 non presentavano sintomi depressivi.
Le donne preferiscono gli uomini con la barba
Gli uomini col viso liscio e ben rasato non vanno ormai più “di moda”: ben il 78,5 % delle donne italiane preferisce l’uomo con la barba, indice di virilità. E’ ciò che emerge da un’indagine condotta da Found!, la prima agenzia italiana di mood marketing comunication, condotta con la metodologia WOA (Web Opinion Analysis) tramite un monitoraggio on line sui principali social network, blog e community, coinvolgendo circa 1300 utenti donne tra i 25 e i 55 anni per capire le caratteristiche che deve avere il loro partner ideale.
Quando non ci si accorge dei propri difetti
Verrebbe quasi da scomodare il grande filosofo Socrate, e la sua ben nota massima secondo cui “il vero saggio è colui che sa di non sapere”. Già, perchè tutti noi potremmo avere dei difetti (come può essere, appunto, l’ignoranza, per esempio) di cui però non ci accorgiamo, o che non sappiamo di avere. Secondo alcune ricerche, infatti, l’incapacità può rendere anche una persona meno consapevole della sua stessa incompetenza.
Senso della vista, collegato a quello dell’olfatto
L’attivazione della corteccia cerebrale legata alla vista può migliorare la percezione degli odori, che appartiene al senso dell’olfatto, appunto. A suggerirlo, è uno studio condotto dai ricercatori del The Neuro – Montreal Neurological Institute and Hospital, la McGill University e il Monell Chemical Senses Center di Philadelphia, pubblicato sul “Journal of Neuroscience”.
I bambini piccoli già capiscono il significato delle parole
I bambini piccoli sono, probabilmente, più intelligenti di quanto pensassimo, e già a 6-9 mesi, anche se non hanno ancora sviluppato il linguaggio e la capacità di parlare, riescono a comprendere il significato di molte parole. E’ quanto emerso da uno studio dell’Università della Pennsylvania, che desta sorpresa anche fra molti psicologi, convinti finora che la comprensione delle parole non fosse possibile nei bambini di età inferiore ad un anno.
Il nome? Meglio semplice da pronunciare
Non è sempre facile scegliere il nome da dare al proprio figlio: a volte si vuol cercare di essere originali a tutti i costi, o di non dare il nome che, magari, ha già qualcun altro in famiglia o fra gli amici. Forse sarebbe meglio, invece, rischiare di essere un pò “banali”, ma dare un nome semplice e facile da pronunciare. Infatti, secondo una ricerca condotta da un gruppo di studiosi australiani e americani, guidati dal dottor Simon Laham della Melbourne University, le persone con un nome semplice da pronunciare hanno più successo in campo lavorativo, riescono più facilmente a fare nuove amicizie e sono giudicate nel complesso più positivamente.
Più salute per i bambini italiani
Avete dei bambini e siete sempre preoccupati della loro salute, soprattutto perché non riuscite a ritrovare delle strutture adeguate per la salute? Oggi vogliamo parlarvi del Libro Bianco, un report dettagliato sulla situazione pediatrica della società italiana, promosso appunto dalla Società Italiana di Pediatria. Secondo i dati raccolti dall’indagine, i bambini italiani godono di una buona salute rispetto al passato. I problemi, però, sono relativi al fatto che i servizi assistenziali talvolta lasciano a desiderare e le famiglie si trovano costrette ad avere meno figli di quanto si vorrebbe.
Linguaggio, scoperta una nuova area
Per molto tempo si è creduto che il linguaggio fosse elaborato nella parte posteriore della corteccia uditiva, dove vengono elaborati tutti i suoni, meglio conosciuta come area di Wernicke, dal nome del neurologo tedesco che per primo propose quest’area cerebrale già alla fine del 1800 basandosi sui suoi studi nelle paralisi cerebrali e negli ictus.
Per essere più appagati, comprate “esperienze”
I soldi, si sa, non fanno la felicità, poichè questa non si può comprare come una merce qualsiasi. Con i soldi si possono però comprare molte cose, che possono renderci più o meno appagati e gratificati, a seconda di ciò che compriamo e del tipo di acquisti che facciamo. Secondo una ricerca condotta dal professor Ryan Howell della San Francisco State University, infatti, spendere denaro per fare nuove esperienze, come ad esempio un viaggio o un concerto, è più gratificante, quindi, in un certo senso, ci rende più felici, che spendere per altri beni materiali.
Resistere alle tentazioni con la forza di volontà
Al giorno d’oggi, è’ sempre più difficile resistere ad alcune tentazioni, o, meglio, ci riesce sempre più difficile non assecondare alcuni desideri spesso basilari e che, magari, vorremmo tenere più sotto controllo, come il cibo, il sonno, il sesso, il denaro o il divertimento. Una ricerca condotta dall’Università di Chicago ha analizzato proprio quali siano i desideri cui riusciamo di meno a resistere e quanto ogni giorno dobbiamo lottare per tenerli a bada, magari perchè dovremmo concentrarci di più sul lavoro o su altri impegni.
Se la mamma è formosa in arrivo il fiocco rosa
Come conoscere il sesso del nascituro? Poco tempo fa vi abbiamo parlato di una ricerca che ha elaborato un test che precocemente può dire quale sarà il sesso del bambino che i genitori stanno attendendo. Sono proprio questi che molto spesso sono ansiosi di conoscere se si tratterà di un maschietto o di una femminuccia a continuare la tradizione della famiglia. Oggi vogliamo parlarvi di un’altra ricerca, condotta nel Regno Unito, tra l’Università di Exeter e le due Okayama University e Kyushu University in Giappone. Secondo questa collaborazione scientifica è emerso che le donne che presentano una corporatura piuttosto grande e quindi sono le cosiddette mamme formose hanno una maggiore possibilità rispetto alle altre di concepire figlie femmine.