Robert Dunbar, antropologo dell’Università di Oxford, ha condotto una ricerca approfondita sulle relazioni all’interno di Facebook, il social network più utilizzato in tutto il mondo. Lo studioso è giunto alla conclusione che l’essere umano non riesce a gestire contemporaneamente più di 150 relazioni. Dunbar infatti è convinto che l’incapacità di mantenere un numero più alto di amicizie sia insita nell’essere umano, in particolare a causa della natura della nostra corteccia cerebrale.
Tecnologia e Psiche
Cellulare: le applicazioni per organizzarsi al meglio
Il cellulare è uno strumento prezioso e non solo perché ci permette di telefonare ovunque. Grazie al nostro cellulare infatti abbiamo a disposizione macchine fotografiche, telecamere, lettori mp3 e radio. Ma l’evoluzione degli smartphone ci permette di ottenere servizi sempre più interessanti. Scopriamo le applicazioni del nostro telefonino da sfruttare per facilitare la nostra vita.
Semplifica la tua vita online!
Navigare su Internet è parte integrante della nostra vita. Ormai siamo abituati ad essere always on, ovvero sempre connessi alla Rete, per poter lavorare, consultare la posta, chattare con gli amici, trovare i cinema più vicini e magari fare shopping online.
Tuttavia molto spesso la nostra vita virtuale diventa davvero caotica, rischiando di creare cattive abitudini e facendoci perdere molto tempo. Scopriamo quindi qualche utile consiglio per semplificare il nostro rapporto con il Web.
La sindrome della clessidra
Siete stressati dai tempi di attesa del vostro computer? Potreste soffrire della sindrome di Hourglass, detta in italiano sindrome della clessidra. Una patologia in crescita, grazie soprattutto alla grande diffusione del Web e dei social network.
I software che semplificano la vita
Sapersi organizzare al meglio migliora nostra vita: con un po’ di attenzione, infatti, possiamo guadagnare più tempo, soldi e addirittura buon umore. Tuttavia non si tratta di un compito semplice. Per fortuna, la tecnologia ci aiuta anche in questo campo. Scopriamo insieme quali soluzioni ci permettono di pianificare la nostra vita con successo.
Stressati dal Web
Deficit di attenzione, calo della concentrazione, aggressività, ansia e disturbi cognitivi: questi sono gli effetti principali, e più evidenti, dell’eccessivo stress tecnologico. Questo specifico tipo di stress è stato definito dallo psicologo americano Craig Broad “tecnostress” e secondo lo stesso studioso si tratta di un disturbo causato dall’incapacità di saper gestire efficacemente le nuove tecnologie.
Troppo Internet può causare depressione?
L’utilizzo eccessivo di internet può causare depressione. Ma può essere vero anche il contrario, ovvero che le persone a rischio depressione sono generalmente più inclini a passare sul Web molte ore. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista Psychopathology.
Quando l’amicizia passa sul Web
Ritrovare i vecchi compagni di scuola, organizzare un aperitivo fra ex colleghi, pubblicare le foto delle nostre vacanze e commentare un video tratto dal nostro film preferito: i nuovi strumenti Internet ci permettono di fare tutto questo.
Le nostre relazioni sono sempre più legate al mondo online: gli amici non sono virtuali, ma reali, eppure molto spesso i legami si rafforzano sui i nuovi social network, come Facebook, Messenger o Twitter.
Malati del Web
Il Web? Può portare alla dipendenza, proprio come le droghe, le sigarette e il gioco d’azzardo. La dipendenza da Internet (detta anche Internet addiction) è un problema che la società comincia lentamente ad affrontare, ma che ha già colpito numerose persone.
Per capire la gravità di questa malattia, basti pensare ai sintomi: disturbi dell’umore, ansia, insonnia, sindrome del tunnel carpale, disturbi alla vista, cefalea, stanchezza cronica e indebolimento del sistema immunitario.
I social network aiutano le relazioni
Molto spesso i cellulari e i social network, come ad esempio Facebook, sono stati accusati di creare rapporti interpersonali fittizi, aiutando in particolare i giovani ad accontentarsi di amicizie virtuali.
Tuttavia una ricerca americana condotta dalla Pew Internet &American Life Projects, una società no profit che si occupa dello studio delle abitudini e dei trend sociali, smonta tutti questi pregiudizi.
Social network e autostima
La crescente popolarità dei social network ha portato grandi esperti (e semplici utenti) a confrontarsi sul rapporto che intercorre tra queste nuove forme di comunicazione e l’autostima di chi ne fa uso. Facebook, Twitter, MySpace e tutti gli altri aiutano o ledono la nostra autostima?
Quanti paventano l’azione benefica dei social network dichiarano che lo sforzo degli utenti per creare il proprio profilo, e per gestirlo successivamente sia un ottimo esercizio per l’autostima. Doversi descrivere, scegliere le proprie immagini da condividere con altri utenti, comunicare ciò che facciamo attraverso il nostro status costituirebbero infatti piccoli gesti che ci aiutano ad accettarci e a presentarci agli altri. I sostenitori della tesi avversa puntano invece il dito contro le pratiche sopra descritte dichiarando che permettono l’evasione dalla vera natura dell’utente, che è così libero di mostrarsi nel modo in cui vorrebbe essere piuttosto che nel modo in cui realmente è., il che di certo non gioverebbe all’autostima.
Raccontarsi, l’autocura a portata di penna, o di tastiera
Il vecchio e caro diario ha fatto compagnia a tanti in passato. Esploratori, sognatori, avventurieri e poeti. Ma anche a chi cercava sollievo in un dialogo con il proprio ego. Alessandro Ricci, medico e pittore senese che nell’Ottocento nelle sue avventure in zone inesplorate di Egitto e Sudan si affidò al proprio diario, ora documento storico di valore, per raccontare dei luoghi e dei popoli sconosciuti che incontrava lungo la strada.
Se non siete degli avventurieri e non avete in programma di partire per luoghi remoti e inesplorati, munitevi lo stesso di un taccuino, vi farà bene.