Niente paura, l’amore eterno esiste davvero

 

 

Il desiderio più forte dell’uomo è quello di amare e di essere amato. Friedrich Hölderlin definiva così l’amore: “Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura!”. Proprio per questo cosa c’è di meglio che credere nella possibilità che l’amore eterno esista davvero? Basterebbe poco, in realtà. Secondo una ricerca dell’Università del Tennessee, pubblicata dal Journal of Family Psychology, i partner che sono stati rimproverati hanno evitato di ricadere negli errori che avevano portato a dei conflitti e a dei dissapori nella coppia.

Ansia da primo passo

 Ansia da primo passo, quell’esitazione mista a timore che impedisce di avvicinarsi ad una persona sconosciuta o che si conosce solo di vista anche quando attrae ed è forte il desiderio di arrivare ad un approccio. Se si soffre di sociofobia c’è bisogno di un aiuto specializzato per trovare una soluzione, ma se il problema si manifesta solo in presenza di qualcuno che suscita un certo interesse non c’è da preoccuparsi perché è una situazione abbastanza comune.

Dire di no, quando il rifiuto è un cambiamento positivo

 Siamo abituati ad associare il concetto di no alla negazione, al rifiuto, a qualcosa di negativo, una privazione, un sacrificio a conti fatti. Per ottenere cambiamenti positivi nella propria vita, in realtà, ci sono tappe da percorrere che passano spesso e di frequente proprio dalla porta del no. Le domande alla base delle svolte nella nostra vita richiedono una risposta che può essere positiva o negativa ma non è detto che rispondendo no imboccheremo la strada sbagliata o faremo la scelta peggiore. Il no può essere preclusione ma può anche essere opportunità.

Occhio alla spesa: lo shampoo influenza il peso forma

 

 

Pensavate che stando attenti all’alimentazione non avreste avuto più problemi di linea? Sembra che abbiate sottovalutato qualche aspetto. La meta prediletta di tutte le donne che vanno a fare la spesa, ovvero gli scaffali dedicati allo shampoo e ai prodotti di bellezza, diventa un luogo da visitare con cautela. Più che farsi affascinare dalla novità, dal colore sgargiante della confezione, o farsi incantare dalla profumazione e dalle fragranze, il sesso debole dovrebbe riporre maggiore attenzione alla lettura dell’etichetta del prodotto.

Alterazioni tra le connessioni celebrali sono la causa dell’ansia

 

 

L’ansia è uno stato mentale caratterizzato dal fatto di non insorgere necessariamente in risposta ad uno stimolo specifico, come la paura, ma crea sensazioni fortemente spiacevoli per l’essere umano. Infatti,  l’insorgere di uno stato d’ansia molto forte è accompagnato da sintomi fisici specifici come tachicardia, difficoltà respiratorie, dolori al petto, tremori, secchezza delle fauci, dolori addominali, pallore o rossore.  Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che i disturbi d’ansia sono delle condizioni patologiche ampiamente diffuse nella società contemporanea e sono solitamente attribuiti ad una cattiva gestione dello stress.

Percepiamo il futuro dalle esperienze passate

 

 

La percezione, qualcosa di innato e non desiderato, qualcosa di poco compreso, ma che soprattutto ognuno vive a modo suo. La nostra memoria e la nostra percezione delle cose, mutano da persona a persona e sembra proprio che il tutto dipenda dalla nostra visione del mondo.
Per capire qualcosa in più, ci basiamo su un recente studio che parla del nostro presente che vive a stretto contatto con quello che ci aspettiamo dal nostro futuro. Il concetto quindi di percezione, visto dalla filosofia, oltre che dalla scienza ,e dalla stessa letteratura, comincia a mutare, farsi strada e permetterci di capire qualcosa in più.

Perché i bambini odiano andare a scuola?

 Manca ancora qualche settimana all’inizio del nuovo anno scolastico e per molti genitori si profila all’orizzonte la classica avversione dei bambini per il ritorno tra i banchi. Se vostro figlio non ama andare a scuola non necessariamente è colpa vostra piuttosto che dell’insegnante o di questo o quel compagno di classe, questa o quella materia odiata. Né c’è qualcosa che non va in lui. Probabilmente sta benissimo, anzi. A dirlo la dottoressa Judy Willis, insegnante e neurologa americana, autrice di numerosi saggi sull’educazione e l’apprendimento, tra cui How Your Child Learns Best: Brain-Based Ways to Ignite Learning and Increase School Success.

Autocontrollo, come cambiare stile di vita divertendosi

 Ci ricordano da più parti, tv, medici, radio, riviste, blog, che bisogna fare attività fisica almeno tre volte alla settimana;  mangiare sano, cinque porzioni di frutta e verdura al giorno in media; bere uno o due litri di acqua su base quotidiana; non fumare; non esagerare con cibi spazzatura e superalcolici; non stare troppo a lungo seduti; spegnere ogni tanto cellulari e computer per riposare la mente e la vista; tenere sotto controllo lo stress; mantenere una vita sociale attiva malgrado il lavoro e gli impegni; dormire almeno otto ore a notte; garantirci una vita sessuale soddisfacente; trovare il tempo per noi stessi.

Com’è il sesso over 50?

 

 

Una domanda particolare nel mondo d’oggi ossessionato da questa società dell’immagine che basa tutto il suo carisma e la sua psiche al servizio dell’estetica e della bellezza. Di recente però è tornata di moda la filosofia che la vita cominci a 50 anni. Dopo che i figli sono cresciuti, magari sposati ed andati via di casa e si rimane soli, da qui si comincia a vivere di nuove esperienze, viaggi e soprattutto a legarsi al mondo della cultura in maniera maggiore.

Lavoro e attitudini, l’incontro tra domanda ed offerta

 Come orientarsi verso una carriera e scegliere un tipo di lavoro piuttosto che un altro? Anche oggi, tra precariato, disoccupazione e scarse possibilità di scelta, ci si può trovare nella situazione di poter dare un indirizzo preciso alla propria vita professionale. Si pensa sempre a cosa può offrirci un lavoro, a cosa possiamo dare e molto poco a cosa chiediamo noi ad un lavoro. Ci aiutano in questa impresa ardua ma non impossibile alcuni preziosi consigli degli autori di Fearless Job Hunting (New Harbinger, 2010), Sam Klarreich, Russ Grieger, Nancy e Bill Knaus.

Paura ed ansia, una relazione pericolosa

 Roosevelt affermava che l’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa. In realtà avere paura è assolutamente normale per non dire  vitale per preservarci da situazioni di pericolo. Come spiega la psicoterapeuta americana Linda Walter, autrice della serie di volumi Tips From a Therapist, lo spavento ci salva la vita in più di un caso. Ad esempio, il suono di un clacson mentre attraversiamo la strada e siamo distratti ci scatena la paura di finire investiti e ci permette di spostarci tempestivamente. In un contesto simile, avere paura ci sembra assolutamente normale e giustificato, dopo l’episodio tutto ritorna alla normalità, battito cardiaco, respirazione, stato d’animo.

La semplicità come fattore di successo di un’azienda

 La complessità impera. Fateci caso. Amo la tecnologia, le immense opportunità che offre ma penso che alcune applicazioni siano stupide e completamente inutili oltre che controproducenti. Il navigatore, ad esempio, che ci sta portando a non allenare la nostra memoria spaziale ed a farci perdere il senso di orientamento interno di cui tutti, anche senza GPS, siamo dotati. Mi è capitato di dover dire ad un mio amico, che aveva percorso tre volte la stessa strada seguendo il dio navigatore, che avevo notato la stessa auto bianca parcheggiata lungo il percorso ed è solo così che ha smesso di girare in circolo come un folle.

Ansia, cos’è e come si manifesta

 Ansia, cos’è esattamente e come si manifesta? Una definizione degli stati ansiosi univoca è difficile da rintracciare anche nella letteratura scientifica che su questo tema, dato l’alto tasso di popolazione mondiale interessata, come immaginerete, è piuttosto prolifica. Di recente gli studi sull’argomento si stanno concentrando sull’ansia che affligge gli abitanti delle grandi città, a causa dell’inquinamento, sull’ansia della crisi e della precarietà, sui sintomi correlati all’utilizzo eccessivo delle nuove tecnologie.

Cose da fare: niente!

 Siamo circondati da una frenesia alla produttività che ci lascia sempre meno tempo per noi stessi. Ai doveri: lavorare, prendersi cura della casa, della famiglia, si aggiungono spesso altre incombenze che in un certo senso ci andiamo a cercare, pur sapendo di accettare incarichi o compiti che ci stresserebbero ulteriormente. Perdere tempo non è certo una soluzione per vivere meglio, ovviamente, anzi l’inattività è assolutamente controproducente e stressa maggiormente a volte dell’iperattività. E allora qual è la soluzione per trovare un equilibrio?