Paure irrazionali, perché un asteroide ci spaventa meno di un attentato terroristico

 Paure irrazionali, è proprio il caso di fregiarle di questa etichetta quelle sensazioni di terrore ed ansia che si attivano nella nostra mente per alcuni pericoli che avvertiamo come vicini e minacciosi mentre tralasciano quasi completamente di entrare nel panico e di preoccuparsi per rischi ancora maggiori ma meno tangibili che pure viviamo ogni giorno. Partiamo da una riflessione di Richard Lovett che, dalle pagine di Psychology Today, si chiede come mai temiamo il terrorismo e siamo angosciati da potenziali attentati ma poco ci toccano asteroidi anche piuttosto grandi che sfiorano pericolosamente la Terra ed altri fenomeni naturali.

Fratelli maneschi, bullismo in casa

Oggi parliamo di uno studio recente condotto dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Warwick e pubblicato sul The Guardian.
Secondo questa ricerca, ben il 50% dei bambini analizzati nella sola Gran Bretagna ha subito del bullismo in casa propria.

Gaffe e lapsus: differenze

Oggi parliamo di un argomento particolare, ovvero la differenza che esiste tra lapsus e gaffe, quelle piccole sbadataggini che diciamo all’improvviso, cominciando a pensare di “star perdendo la testa”.
Vediamo da dove vengono e soprattutto perché ci capita di fare queste imbarazzanti figure senza il nostro volere.

Bagno caldo contro la solitudine

La solitudine, un male che sembrava essere sconfitto nella società di Facebook, eppure non è così. La solitudine è un problema che ancora attanaglia tantissime persone e soprattutto giovani, che fanno della solitudine una vera e propria malattia, al punto (troppo spesso) di compiere insani gesti perché sentitisi soli.
Da un recente studio, sembrerebbe che l’alternativa a questo sia proprio l’acqua calda. Un bagno caldo è in grado di sostituire un amico oltre che combattere la sensazione di solitudine.

Psicologia, cani in tribunale ottimi mediatori per i bambini

 Psicologia: i cani in tribunale sarebbero degli ottimi mediatori per aiutare e tranquilizzare i bambini che sono chiamati a testimoniare nell’ambito di un processo che li vede partecipi o protagonisti. Un modo per stemperare la tensione e per proteggerli dagli eventi più grandi in cui sempre più spesso, purtroppo, vengono coinvolti.
A sostenere che il ruolo degli amici a quattro zampe nelle aule giudiziarie è un toccasana per la psiche dei bimbi è, tra gli altri, la dottoressa Anna Oliverio Ferraris, psicologa dell’età evolutiva all’Università Sapienza di Roma.

Felicità, la luce del sole per ritrovare il benessere

 Felicità, tra le tante ricette, naturali e non, più o meno magiche ed in mezzo agli infiniti percorsi possibili per sentirsi bene, lasciandosi travolgere da un’ondata di gioia e buonumore, trovano posto alcune semplici azioni, banali nella quotidianità di chi non ha impegni lavorativi ma spesso trascurate da tempo immemore in chi passa la maggior parte del suo tempo alla scrivania, nel suo studio a casa piuttosto che in ufficio. Tra queste figura certamente uscire dagli ambienti chiusi domestici e professionali e trascorrere del tempo all’aria aperta. Perché è così importante e quali benefici derivano dal vedere la luce del sole dopo ore passate all’interno di un edificio ce lo spiega Gretchen Rubin, psicologa americana, autrice di The Happiness Project.

Il bello dei bamboccioni

Cambia la società, e se un tempo a 14 anni si andava a lavorare con i genitori per imparare un mestiere, verso gli anni ’90 a 18 anni si scappava via per cercare di metter su la propria indipendenza oggi non è così.
Il mondo dei “bamboccioni”,  è in costante aumento e sempre più 30enni e 40enni sono ancora nello Stato di Famiglia dei papà.

Autostima, essere migliori o stare meglio con se stessi?

 Autostima: la luce in fondo al tunnel del non credersi, non essere e non fare mai abbastanza, convinzioni che negli ultimi anni sono divenute un’ossessione. Manuali, corsi, esercizi spuntano in ogni dove perché accrescere, migliorare e mantenere alti i livelli di fiducia in se stessi è vista come la panacea di tutti i mali che insidiano il nostro equilibrio psicofisico. Eppure, secondo quanto afferma Kristin Neff (autrice di Self-Compassion: Stop Beating Yourself Up and Leave Insecurity Behind),  docente di psicologia alla University of Texas, a volte questa corsa sfrenata verso l’autostima ci conduce all’isolamento.

I sette peccati di cui non macchiarsi su Facebook

 Facebook, il social network con la s maiuscola, la piattaforma che ci aiuta a mantenere i contatti con persone più o meno vicine e che, diciamolo, a volte ci riavvicina, per fortuna o meno, persino con chi sentivamo lontano anche quando si trovava a pochi centimetri da noi. Quando mi capita di imbattermi in qualcuno, rari, rarissimi incontri, che è fuori dal faccia a faccia virtuale, un po’ mi sorprende la determinazione con cui non si lasciano trascinare nel tunnel travolgente della condivisione a portata di clic. La domanda è: si può rimanerne fuori senza sentirsi tagliati fuori e soprattutto senza tagliare qualcuno fuori?

Rapporto con gli altri, i risultati del test

 Rapporto con gli altri, come capire il nostro modo di porci con chi ci sta intorno e come partire dagli errori e dagli atteggiamenti poco costruttivi più comuni per migliorare la nostra vita sociale e le relazioni interpersonali, per dare e ricevere in maniera non sbilanciata. Pubblichiamo i responsi del test realizzato dallo psichiatra Mark Goulston, autore di Just Listen: Discover the Secret to getting Through to Absolutely Anyone.

Rapporto con gli altri, un test per capire e migliorare il modo di interagire

 Cari amici di Iovalgo, approfittiamo del tempo libero che ci concede il fine settimana per analizzare il nostro rapporto con gli altri, un punto fondamentale di un percorso verso il miglioramento che non può che passare necessariamente anche per una visione più ampia del nostro modo di interagire, farci capire e capire. Lo facciamo con un test che può aiutarci a comprendere se il nostro atteggiamento verso chi ci circonda è più improntato su quello che concediamo piuttosto che su quello che ci aspettiamo di ricevere. Il test è stato realizzato dallo psichiatra Mark Goulston, autore di Just Listen: Discover the Secret to getting Through to Absolutely Anyone. Siete pronti?

Perfezionismo, quando errori ed imprecisioni si trasformano in fallimenti

 Il perfezionismo può essere considerato alla stregua di un crimine contro l’umanità. Laddove la flessibilità ed il sapersi adeguare garantiscono infatti la sopravvivenza della specie in un mondo in continua e rapida evoluzione, il perfezionismo tende piuttosto ad irrigidire il nostro comportamento. Perfezionisti non si nasce, si diventa, magari già in tenera età ed in misura sempre maggiore a causa della pressione crescente che incombe oggi sui bambini, caricati di troppe aspettative, assillati dalle pretese di successo avanzate dai genitori. Un continuo incitare a fare meglio ed al meglio che viene percepito dai giovanissimi come uno stato di critica incessante ed assillante, che spinge a mollare prima di iniziare se si è già consapevoli di non poter arrivare in cima.

Ecco la dieta per la maturità

Continuiamo a parlare di esami di maturità ed oggi passiamo in rassegna l’aspetto legato alla cucina.

Se nei giorni scorsi vi abbiamo parlato delle regole legate al sonno ed alla concentrazione dell’individuo, per far si di avere buone prestazioni, oggi parliamo invece dell’alimentazione.

La maturità, vissuta come stress, e soprattutto in vista degli esami orali, subito dopo gli scritti di questi giorni, diventano un problema per il nostro corpo, ed ecco che allora cerchiamo di mettere su un po’ di energie valide per affrontare dopo l’insonnia, anche gli orali.

Ecco la macchina del sonno

Soffri d’insonnia, non riesci a dormire oppure i pensieri attanagliano la tua mente?

Sembra proprio che i tuoi problemi siano finiti, e tutto questo grazie ad una macchina piccola, portatile, stimolante e soprattutto indolore.

Oggi parliamo della macchina del sonno, un prodotto che è destinato a far parlare di se per tempo e che nasce dall’obiettivo di un gruppo di ricercatori italiani, tutti coordinati dal Professor Luigi De Gennaro, docente di psicologia alla Sapienza di Roma, insieme al Professor Paolo Maria Ro Rossini, docente di Neurologia alla Cattolica di Roma.