Stalking materno, sentirsi perseguitati dalla propria madre, denunciarla, ottenere un ammonimento per lei dal questore e poi vedersi negare il provvedimento dal Tar: i complessi legami familiari non possono essere assimilati al reato persecutorio. E’ accaduto a uno studente di Vigevano, la mamma lo chiamava di continuo, in maniera ossessiva, gli spediva corrispondenza non gradita, lo aspettava addirittura fuori dall’ateneo, un pedinamento che lo ha costretto a smettere di avere una vita sociale normale, abbandonando vecchie amicizie, limitando di fatto la sua libertà personale.
Per come è stata esposta inizialmente la notizia, in molti avranno pensato che il ragazzo avesse esagerato: le mamme, in fondo, si preoccupano per i figli, li seguono, a volte sconfinano anche quando sono ormai adulti, ma denunciarla addirittura! Dettaglio affatto trascurabile di questa vicenda, che dai titoli poteva sembrare simpatica, ma in realtà c’è poco da riderci sopra, è che la donna soffre di disturbi psichiatrici, un disagio che l’ha portata ad uccidere l’anziano padre otto anni fa, investendolo più volte con un’auto presa a noleggio. Tutto, a quanto sembra, per un’eredità. Stessa ragione per cui pare perseguiterebbe il figlio.