Don Wislow: “La lingua del fuoco”

Non è assolutamente un caso che in America venga considerato il “surfista del noir“. La decisione ha avuto però i suoi “tempi di maturazione” ed è stata ponderata da Don Wislow, soprattutto, ha deciso che la sua carriera andava indirizzata al profilo di scrittore, dopo essersi impegnato in moltissimi lavori e tutti diversi tra di loro e quindi come attore, guida di safari in Kenya, il regista teatrale, l’investigatore privato.

Ha scritto ben tredici romanzi che hanno fatto innamorare e mandato in visibilio la critica. Il primo del 1991, s’intitolava A cool breeze on the underground e apriva la saga (interminabile) dell’investigatore Neal Carey, durata cinque volumi.

I ricchi non capiscono i poveri

 

Una recente ricerca di psicologia firmata da tre università in contemporanea: quella di San Francisco, quella di Berkeley e quella di Toronto hanno sancito l’egoismo dell’essere ricchi. La qualità dei ricchi, infatti è proprio l’autosufficienza dettata dallo status economico, di cui si convincono non avere bisogno degli altri e quindi necessitano di difendersi dietro alti cancelli.
L’essere ricco significa quindi essere ego-riferito e lo studio pubblicato sullo Psychological Science, rende noto che i ricchi sono meno empatici dei poveri, quindi capiscono molto meno le emozioni delgi altri e sono in grado di amare molto meno.

Margherita Hack ci parla di sessualità

 

L’astrofisica Margherita Hack è stata chiara nel suo messaggio solidale inviato all’Arcigay e Arcilesbica di Trieste, Udine e Pordenone: “C’è ancora molta ignoranza in giro“.
Questo messaggio arriva nel giorno in cui c’è la presentazione a Udine di un nuovo progetto delle associazioni, che nasce per la prevenzione del bullismo omofobico nelle scuole. La sua dichiarazione è stata molto intuitiva: “Come ci sono destrorsi e mancini così ci sono eterosessuali e omosessuali: tutti dobbiamo avere gli stessi diritti e rispettarci reciprocamente, dunque apprezzo molto questa importante iniziativa“.

Combattere la depressione natalizia

Il Natale è un periodo Santo e per alcuni magico, ma esiste anche un’altra faccia della medaglia, quella che rende il Natale depressivo. Le feste natalizie, infatti, come pur possono sembrare solo gioiose, portano con se delle insidie che possono far male l’individuo, come ad esempio chi soffre di solitudine, chi va in crisi per cercare il regalo adatto oppure per chi è costretto ad incontrare dei parenti non graditi.

Gli studi recenti hanno dimostrato come il periodo di feste natalizie, sia un forte rischio per tutti coloro che sono più predisposti alla depressione. Gli stati depressivi, sono infatti in costante aumento in questo periodo. Gli anziani sono i primi che sono a rischio depressione ed il segreto è non farsi prendere dalle emozioni negative.

Walter Benjamin e i versi per l’amico che si tolse la vita

L’incontro, fin dal primo momento, fu estremamente importante per entrambi, di quelli che segnano per sempre la vita, le sorti. Si conobbero a Friburgo nel 1913, fu immediatamente forte amicizia, non priva di contrasti. Cristoph Heinle (1894), poeta mai pubblicato in vita, si uccide l’8 agosto 1914 insieme alla fidanzata, entrambi ebrei, allo scoppio della prima guerra mondiale.

Il dolore e un medesimo destino amaro, non risparmiarono però Walter Benjamin, anch’egli filosofo e saggista, ebreo e perseguitato dal nazismo. Personalità complessa, sensibilissima, si suicida tra il 26 e il 27 settembre del 1940, al confine franco-spagnolo.

La farfalla e il semaforo di Cinthia Ozick

Sono racconti brevi dall‘ironia è fulminate, proprio questa preziosa capacità alla dissacrazione, fa di Cynthia Ozick una delle voci più importanti e lucide della narrativa americana contemporanea.

Scrittrice felice, prolifica e già autrice del romanzo Eredi di un mondo lucente (Feltrinelli), la Ozick, nata a New York nel 1928 da famiglia ebraica, è conosciutissima negli States e non esclusivamente per la sua fama di scrittrice e per la sua opera narrativa, ma soprattutto per i suoi complessi saggi letterari e politici .

Pregare per superare le difficolta’

 

Oggi analizziamo una ricerca condotta da Shane Sharp dell’Università del Wisconsin, che ha condotto un’indagine sugli stili di vita religiosi e le motivazioni per cui si invocano le divinità. La preghiera quindi con un ruolo dominante per l’uomo sulla terra: “Invocare aiuto dall’alto aiuta a controllare e gestire la rabbia”.

La ricerca pubblicata sul Social Psychology Quarterly, dimostra che il 75% degli americani, unisce le mani in segno di preghiera per una o più volte alla settimana e lo fa perchè sa che “Dio è un orecchio sempre pronto ad ascoltare“. In questo gesto di preghiera, secondo la psicologa, c’è la repressione di rabbia, dolore, infelicità e tristezza, e ancora il superamento dei momenti difficili di malattia e sconforto.

Il fumo nocivo per la pelle delle donne

 

Una ricerca scientifica effettuata dalla Staffordshire University sul fumo è stata pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica British Journal of Health Psychology. Questo studio parla degli effetti estetici sulle donne che fumano ed il valore come deterrente degli effetti antiestetici che ha sulla pelle.
Il fatto che si danneggi la pelle e si rovini, convincerebbe infatti le donne a smettere di fumare. Il sistema di ricerca effettuato ha fatto si che si sia fatta una visualizzazione virtuale a mezzo PC del volto delle fumatrici a distanza di anni. L’effetto sullo smettere di fumare è immediato, anche perchè lo choc nel vedersi malridotte, spinge più dei due terzi delle partecipanti a smettere di fumare.

Genitori si nasce o si diventa?

La frase che sentiamo sempre e oramai di rito? “Genitori non si nasce, ma si diventa“. Ma da sempre gli esperti controbattono: “In che modo?”. Quali sono le linee guida più accreditate per svolgere il mestiere più difficile del mondo, cercando di non sbagliare troppo?

Spiega Rosanna Schiralli nel suo Manuale di orientamento per genitori disorientati

Le modalità per educare un figlio sono numerose e complesse. Generalizzare è difficile, ma restringendo il campo, possiamo concentrarci su poche, essenziali regole, che possano aiutarci in questo meraviglioso e complesso percorso.

Che succede dopo un incidente sul lavoro?

 

Purtroppo gli incidenti sul lavoro, secondo statistiche sono molto frequenti. Le situazioni stressanti, creano problemi nelle vittime di un infortunio sul lavoro, anche sul piano psicologico. La ricerca realizzata dall’ANMIL e dal Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova parla propdio di questo. Durante la presentazione tenutasi a Roma il 3 Dicembre del 2010, la ricerca durata tre anni e suddivisa in 4 studi ha portato a risultati molto importanti riguardo gli indicatori fisici e psichici degli incidenti. L’esperimento di ricerca effettuato è stato quello finale di interferenza emozionale.
Il primo studio su 14 persone fatto di chi ha subito almeno un infortunio tra i 5 ed i 25 anni. Il lavoro non c’entra e l’evidenza è stata che non ci sono stati disturbi conseguenti psicologici nemmeno per ansia post traumatica.

L’uomo sereno dopo il matrimonio

 

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato di aria di crisi matrimoniale un po’ diffusa in tutto il mondo, ma oggi continuiamo a parlarvi del Wedding Day in versione positiva. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Archives of General Psychiatry” e condotta dalla Michigan State University, ha sostenuto che (almeno negli Stati Uniti) l’uomo dopo il matrimonio riceve l’effetto camomilla, perdendo i suoi atteggiamenti più aggressivi.

La ricerca ha coinvolto oltre 289 coppie di maschi di età diverse 17, 20, 24 e 29 anni. La valutazione degli atteggiamenti è stata fatta sia prima che dopo il si. La tendenza alla riduzione dell’aggressività.

Pensare al cibo ci appaga

 

Una ricerca condotta dalla Carnegie Mellon University di Pittsburgh ha diffuso che immaginare il cibo riesce ad appagare il nostro desiderio di ingerirlo. Questa scoperta conferma ancora una volta il potere della nostra mente anche sul corpo.

I risultati di questa ricerca inoltre, fanno si all’abbattimento di tutti i luoghi comuni sul fatto che l’iimaginazione del cibo faccia aumentare la voglia di mangiarlo. L’immaginazione diventa quindi una nostra grande alleata per contenere la fame e soprattutto aiuta i nostri meccanismi psicologici al rapporto continuo con l’alimentazione.

Il Naso di Andrea Camilleri

Si può tranquillamente sostenere che ancor prima che la storia di un uomo è la narrazione di un naso che la fa da “padrone” ed è infondo l’unico grande protagonista in questo quarto appuntamento di Save the Story.

Grandi e proficui scrittori, storie intense, immortali e che hanno creato, definito la morale e il gusto contemporaneo . Dopo le prime tre uscite (meritano davvero di essere citati: Alessandro Baricco con il Don GiovanniUmberto Eco con i Promessi Sposi, Stefano Benni con Cyrano), è la volta di Andrea Camilleri che si cimenta, riuscendo felicemente con il naso di Nicolaj Gogol’.