Vediamo come gestire le emozioni

 

Oggi parliamo dello studio condotto da Bianca Maria Fracas, Psicologa e consulente sessuale, che parla di emozioni. Le emozioni di cui parliamo sono i sentimenti di gioia, dolore, paura, amore, solitudine, rabbia, tristezza e lo stress.

Questi stati d’animo sono quelli che proviamo quotidianamente in ogni momento della giornata e che ci danno il senso di vivere la vita. L’equilibrio emozionale è alla base del benessere psicofisico e l’organismo, come sistema integrato tra mente e corpo, fa si che il pensiero positivo corrisponda allo stato d’animo delle persone e quindi se il fisico, le cellule, gli organi ed il sistema di difesa stanno bene, anche la psiche, intesa come emozioni e quanto altro ci fa stare bene, tranquilli e sereni.

Aiutare i minori per non farli diventare despoti

 

Oggi parliamo dello studio fatto dal professor Franco Pajno Ferrara, docente universitario di psichiatria infantile. L’argomento è la criminalità legata ai minori, una questione spesso legata all’adolescenza, un momento difficile nei minorenni e soprattutto relazionato a delle situazioni che sono diverse tra maschi e femmine. La sua affermazione è che: “Siccome la trasformazione fa paura, alcuni ragazzi collassano.

Le ragazzine tendono a negare il corpo che cresce con l’anoressia, i maschi saltano la crescita facendo finta di essere già adulti e diventano bulli, spavaldi, violenti a volte piccoli criminali. Molti bevono perché sono insicuri, hanno paura e cercano di riempire con l’alcol il vuoto di valori che li circonda”.

Google Instant ottimizza le tue ricerche

Mi raccomando, fate attenzione anzi, cominciate a segnare: il suo nome è Google Instant ed è semplicemente la nuova funzione integrata da Google all’interno del suo motore di ricerca.

Come utilizzarla? Non vi è cosa più facile. Infatti nell’attimo esatto in cui digitiamo il termine esatto da cercare, Google ‘tira  – saggiamente – ad indovinare’, offrendoci dei risultati istantanei e… tutto questo mentre ancora stiamo scrivendo la parola che ci interessa.

Il portafortuna funziona per volontà

 

Quante volte ci siamo completamente affidati ai riti scaramantici ed alle superstizioni per la buona riuscita di un nostro obiettivo? Forse troppo spesso. Una ricerca condotta da Lysann Damisch del dipartimento di Psicologia dell’Università tedesca di Colonia e pubblicato sulla rivista Psychological Science, ha però dichiarato che la superstizione sia d’aiuto solo perchè aumenta la fiducia in noi stessi e di conseguenza si può parlare di autoefficacia dell’io posso.
La supersizione di conseguenza è qualcosa che anche a livello patologico ed attraverso rituali scrupolosi, può creare dei problemi alla psiche diventando addirittura ossessione. I portafortuna, d’altro canto, hanno un ruolo importante per la psiche se utilizzati con cautela. Praticamente, l’influenza positiva che possono avere per la nostra mente è rilevante nella riuscita dei casi.

María Dueñas: La Notte ha cambiato rumore

Indubbiamente non tutti i romanzi possono essere raccontati in poche righe. Uno di questi è l’esordio della spagnola María Dueñas, un vero e proprio caso editoriale con ventuno edizioni in un anno, grazie soprattutto al passaparola.

La protagonista è Sira, una giovane e candida sartina che nel giro di pochissimo tempo, si trasformerà in spia intelligente e sofisticata per conto degli inglesi nella Spagna franchista.

La Pazienza del giardiniere di Paolo Pejrone

Sono anni e non si può dire che Paolo Pejrone non ce l’abbia raccontato, il punto è che spesso siamo distratti, indaffarati e pensiamo a tutt’altro. Nel suo libro del 2009, La Pazienza del giardiniere (Einaudi, pp.198, euro 16), raccoglie una serie di articoli, esempi e rubriche uscite nel tempo. Gli ultimi capitoli, erano tutti incentrati all’elogio (oserei aggiungere estatatico!) dei corbezzoli americani e di come questi sopravvivano a lungo ed indenni attraverso le estati torride, mantenendo le foglie in ‘salute’, verdi e pronte a riempirsi di bacche rosse e per poi esplodere in un bellissimo bianco-rosato a grappoli e molto simile al mughetto.

Molto probabilmente e se ne può facilmente dedurre dato che si trattava delle pagine finali, desiderosi di conoscere tutto, per poterlo coltivare, ci sia mancata la concentrazione, non avevamo compreso però quanto sarebbe stato gradevole avere un corbezzolo americano o Arbutus menziesii (dal canadese Archibald Menzies, che lo individuò alla fine del Settecento), delle cui bacche i nativi si sono nutriti per secoli.

Alikewise ti fa incontrare l’amore attraverso la letteratura

Allora è proprio vero il detto che ci racconta e che vuole che in amore e in guerra sia permesso tutto, tant’è che pare possibile (d’altronde perché no), organizzare incontri e uscite (o “date” come si dice in inglese) attraverso la passione comune per la letteratura e in particolare per un libro significativo della nostra esistenza e che riteniamo indispensabile.

L’idea è molto originale e garbata, vi è infatti una nuova frontiera riguardo i siti che trattano incontri amorosi ed è l’americano Alikewise (www.alikewise.com).

I sogni: chi dimentica e chi ricorda

 

Il Dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma, insieme al Dipartimento di neurologia clinica e comportamentale dell’Irccs Santa Lucia e le università dell’Aquila e di Bologna hanno sviluppato in collaborazione uno studio sull’attività onirica. L’oggetto della ricerca è stato perchè ci sono dei soggetti in grado di ricordare i sogni con estrema precisione nei dettagli, mentre altri li dimenticano completamente.
La ricerca è stata pubblicata su Human Brain Mapping, ed ha tentato di spiegare l’intensità emotiva del regno onirico, partendo dalla connessione tra anatomia dell’essere umano e “materia dei sogni”. Discriminanti per questo obiettivo sarebbero le misure dell’ippocampo e dell’amigdala, le due strutture celebrali che sono dedicate al controllo delle emozioni e legate alla memoria.

Cosa pensò Tolstoj la notte che andò via, fuggendo di casa?

Vi è un libro bellissimo di Vladimir Pozner: Tolstoj è morto, dove si narrano, su base documentaria, gli ultimi momenti del grande scrittore, dopo la celebre e disperata fuga da casa. La bella notizia è che viene ripubblicato da Skira un altro libro che tratta lo stesso argomento, uscito anni fa per Einaudi: La fuga di Tolstoj di Alberto Cavallari. Il tema non cambia, le differenze sono nelle analisi.

Pozner propone una ricostruzione basata su fatti precisi, nonostante l’impianto sia di tipo narrativo. Cavallari ci presenta un vero e proprio racconto dunque, anch’esso fa riferimento alle circostanze ma a quelle reali rinuncia e non se ne serve per ricostruire lo stato d’animo di un tale genio. Qual’è la ragione eper cui lo scrittore fuggì? Sicuramente avvenne una concatenazione di timori pratici, di insoddisfazione personale, di contrarietà sulle richieste della famiglia nella tenuta di Jasnaia Poljana che doveva essere un piccolo paradiso e che invece s’era trasformata in un luogo di risentimento e dolore:

L’invidia incide sulla scelta dello smartphone

 

Nell’epoca digitale, il possesso degli strumenti hi-tech di tendenza e comunicazione, sicuramente fa si che molte persone si sentano “meglio” solo mostrando questi oggetti. I ricercatori dell’università olandese di Tilburg: Niels van de Ven, Marcel Zeelenberg, e Rik Pieters, si sono dedicati a questa ricerca ed hanno pubblicato uno studio su alcuni comportamenti d’acquisto.

Buona parte dei risultati pubblicati sul Journal of Consumer Research, spiegano il perchè di alcuni acquisti mossi dall’invidia. Le persone, per ottenere il proprio oggetto della ricerca (veramente desiderato) è disposta a pagare fino ad 80 euro in più. Gli oggetti dell’inchiesta sono stati l’iPhone di Apple ed il BlackBerry di RIM.

Psicologia ed obesità per gli Americani

 

Nel Governo degli Stati Uniti d’America è stata presa la decisione di mettere un freno al crescendo dell’obesità tra i bambini. L’idea è quella di poter utilizzare la psicologia ed il nesso con le mense scolastiche per far si che si “impari” e si “capisca” come mangiare.

L’obiettivo lanciato dal Dipartimento dell’Agricoltura ha già fatto investire ad oggi ben 2 milioni di dollari, per l’invio dei messaggi psicologici subliminali e rivolti ai bambini per migliorare la propria alimentazione.

Per non dimenticare: le vittime in Iraq sono anche i sopravvissuti

Affinchè la nostra memoria non sbiadisca e si mantenga sempre alta la guardia per il dolore che ogni guerra comporta, presente e passata e anche se vi si corre il rischio di apparire anacrostici, desideriamo dare qualche informazione, riguardo i problemi di ordine psicologico che la guerra in Iraq, comportò qualche anno fa.

Le statistiche di allora parlarono chiaramente: più di un terzo dei soldati americani rientrati in America dal fronte iracheno, non fu in grado di arginare da solo, l’immensa sofferenza che il conflitto comportò ed ebbe bisogno di ricorrere all’aiuto dello psicologo.

Capire se il cane è pessimista

 

Oggi parliamo di uno studio condotto alla facoltà di veterinaria dell’Università di Bristol nel Regno Unito e che riguarda il migliore amico dell’uomo a quattro zampe. Il quesito è: ottimista oppure pessimista? Non è molto chiaro comprendere dagli atteggiamenti del cucciolo, se il cane vede il mondo in positivo o negativo.

Di conseguenza, il professor Mike Mendl ha pensato di introdurre nel dipartimento del benessere degli animaletti ed osservarne i comportamenti in gruppo. Ha dichiarato al Daily Mail che: “Siamo in grado di utilizzare i risultati delle ricerca in psicologia umana per sviluppare metodi di misurazione delle emozioni degli animali“.