L’autoironia è un’ottima strategia difensiva

Tutte le volte che vi sentite amareggiati, fate un passo indietro e fermatevi a guardare: vale la pena arrabbiarsi? Sicuramente no: molto meglio sdrammatizzare. E così, anzichè soccombere alle emozioni negative, provate ad individuare il potenziale lato comico di ogni situazione. Ora perché ciò accada, cosa ci occorre? Di sicuro l’autoironia, questa si può tranquillamente considerare una preziosa risorsa per non prendere troppo sul serio se stessi ed è ugualmente efficace nel rapportarsi al prossimo.

Richiede una certa abilità e una buona dose di autostima per non cadere nell’auto-denigrazione (si presuppone un pò di delicatezza e un minimo di sense of  humor da parte dell’interlocutore) ma fa sì che attorno a sè si crei un clima disteso. E per coloro che soffrono di timidezza ed insicurezza, risulta una buona strategia di difesa dal giudizio altrui. Sostiene Antonella Marchetti, docente di psicologia dello sviluppo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (e co-autrice assieme a Davide Massaro e Annalisa Valle di: ‘Non dicevo sul serio. Riflessioni su ironia e psicologia‘): “In psicologia, l’ironia è molto studiata, l’autoironia meno. La prima è considerata un fenomeno relazionale, la seconda è apparentemente usata contro se stessi“.

Ma in realtà, secondo la psicologa, anche l’autoironia è spesso rivolta all’esterno. Quando, per esempio, si ironizza su un proprio difetto fisico, lo si fa per prevenire un’eventuale critica: “Prima che gli altri notino un nostro limite – spiega la professoressa Marchetti – e ne facciano cenno facendoci rimanere male, lo facciamo notare noi, mostrando così che non ne soffriamo“.

Sai affrontare i cambiamenti?

La nostra vita non assomiglia mai ad un percorso lineare e monotono. Molto spesso ci troviamo di fronte a svolte improvvise, a volte non volute. Nella maggior parte dei casi non ci sentiamo abbastanza preparati per momenti simili. Eppure il cambiamento può essere qualcosa di estremamente positivo, se affrontato con l’atteggiamento giusto.

Chakra: i sette centri di energia del corpo umano

Per la medicina (e filosofia) orientale, ogni individuo si può tranquillamente definire governato dai chakra. Questi si snodano dalla base della colonna vertebrale fino alla sommità del capo e presiedono il nostro intero equilibrio psicosomatico ed energetico, quindi: organi, ghiandole endocrine, funzioni vitali ed emozioni.

Primo chakra: Si trova alla base della spina dorsale, nel perineo e vibra di un bel colore rosso. Presiede e controlla il sistema scheletrico, denti, gengive, sistemi d’eliminazione e linfatico, ghiandole surrenali e prostata negli uomini. Emotivamente, rappresenta la capacità di essere ben radicati, la pazienza e la sicurezza: un eventuale squilibrio può determinare paura e senso di instabilità.

Secondo chakra: E’ collocato al centro dell’addome e irradia un caldo color arancione. Governa il sistema di riproduzione, intestino, lingua e gonadi. Determina il rapporto con il piacere e l’emotività. Un suo squilibrio può causare stress nella sessualità e un cattivo rapporto con il cibo.

Terzo chakra: Il plesso solare ospita il terzo, nutrito proprio dal colore giallo. Regola il sistema muscolare, digerente, pelle, occhi e viso. Emotivamente, è legato alla libertà di essere se stessi, senza esercitare controllo o dipendenze. Una tensione a questo livello può comportare volontà di prevaricazione o controllo eccessivo.

I bambini comunicano con le smorfie

 

Quante volte da bambini ci siamo presi una “sgridata” per aver fatto le boccacce a qualcuno? Le linguacce e le smorfie sono sicuramente un frequente ricordo dell’età infantile e soprattutto ricordiamo le minacce ricevute per questo motivo. Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta infantile, ha dichiarato che: “Le boccacce sono un atto liberatorio che i bambini usano per esprimersi e per farsi capire.

 

 

 

 

Prima dei tre anni i bambini hanno una certa vitalità e spontaneità che purtroppo si perde con la parola e con il pensiero elaborato. Meglio produrre male ma tanto piuttosto che bene ma poco“. L’inibizione della boccaccia è quindi una sorta di errore per i genitori, bisognerebbe invece tentare di stimolarlo ad utilizzare delle parole per farsi capire invece che di fare gesti.

La musica che fa bene all’umore

L’esperienza di tutti i giorni e numerose ricerche scientifiche ci hanno dimostrato chela musica ha il potere di influenzare notevolmente il nostro umore. Basta scegliere la canzone giusta per ogni momento della nostra giornata o per ogni umore.

Il secondo matrimonio è garanzia di serenità

Se addirittura i Cesaroni hanno desistito, ci sarà un perché. Non per niente il progetto di aumentare la famiglia, già piuttosto consistente (cinque figli tra lui e lei) ha avuto vita breve: il tempo di una puntata. Una (quasi) divertita Elena Sofia Ricci ha sostenuto di essersi sbagliata e che proprio no, non era incinta e si chiude qui. Ma questa è una fiction, la vita reale è una puntata che contempla in media otto, dieci anni, il tempo che basta per riempirla di prole tra il primo, il secondo – e non si sa mai, terzo letto.

Eppure nonostante i livello di guardia, che di solito si alza con il secondo matrimonio, delle precedenti esperienze si ricorda esclusivamente e si ha nostalgia solo dell’odore borotalcato. E ha davvero poca importanza che la “sposa di ritorno” abbia già due figli dal matrimonio precedente o che lo sposo si ritrovi un adolescente problematico soprattutto a scuola. L’impulso riproduttivo pare sia più forte di tutto. Tanto da poter resettare anni di stanchezza cronica, pannolini e malattie infantili, baby sitter e sensi di colpa. La differenza tra ieri ed oggi è soltanto una e non da poco: siamo più provati e stipati.

I giovani e l’incertezza

 

Nella realtà quotidiana si parla tanto dei giovani come bamboccioni, come amanti dei mass media, come liberi scansa fatiche o ancora come opportunisti che passano troppo tempo su Facebook. Probabilmente l’idea del giovane non è ancora stata tradotta, anche perchè forse i giovani non hanno ancora trovato la possibilità di interpretare la propria realtà mutevole troppo velocemente, o ancora di anticipare e recepire per bene i cambiamenti.

Oltre i suddetti tra gli aggettivi che vengono “cuciti addosso” ai giovani troviamo anche narcisista e seguace della massa. Purtroppo tutti questi fattori di insoddisfazione da parte dei giovani e soprattutto di questa non delineazione della realtà giovanile è dovuta al fatto questi ultimi possono essere definiti come “figli dell’incertezza“.

Affrontate la paura d’amare

Purtroppo non è molto facile per un uomo o una donna dopo un lungo periodo di  solitudine, decidere di lasciarsi andare ad una relazione. Le cause possono essere tante e sono di certo tutte soggettive ma ciò che “congela” queste persone emotivamente, è un “meccanismo di difesa” che consente loro (in realtà di far credere loro) di non soffrire più se si evita il sentimento d’amore.

Non è così infrequente che una storia d’amore, soprattutto quando è stata importante e che è causa di una ferita narcisistica profonda, renda distanti e generi un vero e proprio rifiuto da parte di chi si è sentito intimamente, fortemente deluso.

In realtà tali insicurezze andrebbero esaminate accuratamente e con spirito critico. Non si fugge alla paura ma la si affronta apertamente senza sentirsi frustrati se da soli non si è in grado di comprendere le ragioni di un così intenso livello d’ansia. La “paura d’amare”  quando è così invasiva, andrebbe analizzata con l’aiuto di un esperto .

I consigli di Stephen King per il successo

Se nella vita abbiamo deciso di fissarci alcuni obiettivi, un buon metodo per raggiungerli è imparare da chi è riuscito a realizzare i propri sogni in grande stile. Tra i maestri che possiamo prendere a modello, Stephen King è sicuramente uno dei più interessanti, grazie al suo mix unico fra rigorosa disciplina e creatività Ma cosa ci può insegnare il famoso scrittore a proposito di successo?

La psicologia del tradimento

 

La realtà del tradimento è qualcosa di molto spesso difficile da superare. Oggi vediamo insieme cos’è il tradimento e come è visto dagli “occhi del cuore” e soprattutto che ripercussioni riporta sulla nostra psiche. Ci verrà in ausilio anche una delle ultime ricerche pubblicate dallo psicologo Paolo Pozzetti. Il primo punto di vista del tradimento è quello che c’è nell’essere se stessi quando si tradisce, nello scendere nel proprio interesse egoistico.

Il primo canone quindi del tradimento, proviene dalla voglia di provare piacere nel senso più egoistico del termine. E da quanto pubblicato in questa ricerca, verrebbe fuori un nesso tra il tradimento e la religione, oltre che la filosofia, soprattutto nel dire “Ama il prossimo tuo, come te stesso“.

No tecnostress day, un giorno per combattere lo stress moderno

 Guardare la tv, parlare al telefono o navigare su internet sono diventate azioni quotidiane; lo sviluppo della tecnologia ha cambiato positivamente il nostro stile di vita ma, come in tutte le cose, un uso eccessivo genera effetti contrari per il nostro benessere. Il 10 settembre è il No Tecnostress Day, una giornata per combattere un nuovo tipo di stress, definito moderno perchè causato dall’influenza della tecnologia nella vita di ogni giorno.

Gli amori estivi non durano

Alzi la mano chi non s’è invaghito, inebriato, perso durante le vacanze estive. La “bella stagione” ci rende luminosi, disponibili, rilassati: inevitabilmente l’amore ci chiama e a questa rispondiamo “si“. Un’indagine promossa da Pasqua Vigneti e Cantine confermano tale “assertività”: 6 italiani su 10 si innamorano molto più facilmente durante le vacanze, anche se ciò non è garanzia di riuscita.

Pare infatti proprio che  nel 74% dei casi gli amori estivi agonizzino già dopo due mesi e nonostante le distanze non siano più un problema come un tempo. E incredibilmente, chi soffre di più del mal d’amore sono gli uomini al 54%, i giovanissimi ne sono colpiti ben per il 64% e i single di ritorno al 58%. Tale situazione è causa di depressione per l’87% dei casi, ansia per il 74% e sbalzi d’umore al 59%  e per alcuni ciò è anche causa di gravi disturbi alimentari, per il 13%.

Questa indagine, ha passato al setaccio i siti web in cui sono presenti i contributi di persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni  e la conclusione semplice ma non scontata, è che l’amore è un sentimento che rende viva e piena di energia l’estate. Le ragioni sono molteplici: il ritmo di vita più rilassato, l’assenza di stress, un risveglio di desideri sopiti, la riscoperta del proprio corpo, paesaggi diversi e piacevoli, la possibilità di godere di più tempo per se stessi.

La linea sottile che lega psicologia e colori

 

La scelta del colore preferito è una cosa innata, ed è una delle poche scelte che nella vita viene ripetuta. Questo perchè solitamente, quando si sceglie la tonalità (cosa che avviene già da bambini) di proprio gradimento, è veramente raro cambiarla, e questo accade sia nell’abbigliamento, che negli oggetti che portiamo con noi. Gli ultimi studi psicologici basati sui colori e fatti a statistica, parlano addirittura di colori che migliorano l’umore.

Alcuni individui, infatti, sono pronti ad avere una influenza molto forte del proprio colore preferito sulla loro emotività e di conseguenza sulle proprie scelte di vita. I caratteri più sensibili, ad esempio, indossando il proprio colore preferito, sentono un aumento dell’energia corporea, oltre alla voglia di fare.

Stress da rientro

Se in questi giorni vi sentite storditi, avete un calo dell’attenzione, mal di testa, problemi digestivi, reffreddore, mal di gola, tosse e dolori muscolari, riflettete potrebbe essere una chiara manifestazione da stress da rientro o ancor meglio di quello stato di tristezza definto da da post-vacanza. La causa dell’improvviso cambiamento del nostro umore è dato solitamente dal “forzoso” e repentino cambiamento delle abitudini: se le vacanze c’hanno visto rilassati e impegnati in attività che non comportano particolari obblighi, il ritorno a casa e al lavoro ci ripiomba in una realtà fatta di obblighi e la ripresa dei ritmi e scadenze quotidiane.

Addirittura, questi sono cambiamenti che se avvengono bruscamente possono provocare un forte disequilibrio non solo psicologico, ma soprattutto fisico. Il corpo ha bisogno dei suoi tempi per “acclimatarsi” e riappropriarsi delle precedenti condizioni di vita, l’intervallo che sottende i due momenti, può rivelarsi dunque piuttosto difficile e questo è la ragione per cui si percepisce tristi, distratti, poco presenti.