Le 7 vie della felicità secondo il Financial Times

Che cos’è la felicità? E come possiamo conquistarla? Questa volta a tentare di dare una risposta all’annosa questione è stato il prestigioso giornale Financial Times. Tuttavia non si tratta di banali consigli o di saggi suggerimenti: il quotidiano ha cercato di ricostruire in modo scientifico i nostri sentimenti, calcolando l’impatto emotivo di alcuni momenti della nostra vita, classificandoli anche per durata e qualità.

Le griffe false ci rendono falsi

 

Scusate il gioco di parole, ma vestire falso rende falsi. E’ questo il risultato di una ricerca fatta dagli psicologi dell’Harvard Business School di Boston. Vestiti, scarpe ed accessori contraffatti dei grandi stilisti, sulla nostra psiche avrebbero un effetto a dir poco sconvolgente, rendendo il nostro essere poco positivo, anzi, rendendoci nei comportamenti falsi e per niente onesti se non malfidati nei confronti degli altri ed anche un po’ cinici.
A condurre questo studio in quel di Boston, la ricercatrice italiana Francesca Gino che lavorando su alcuni comportamenti ha pubblicato questa ricerca sulla rivista Psychological Science.
Per interpretare i falsi, sembra che sia stato studiato che l’uso dei prodotti contraffatti abbia una sorta di effetto anti – gratificante e di conseguenza crei in noi una sorta di ansia che ci porta a sentirci meno “veri”. Questa sarebbe la spiegazione di alcuni comportamenti non proprio chiari di chi indossa capi falsi. Il test è stato fatto dalla Francesca Gino su alcune donne a cui sono stati dati degli occhiali di ultima moda e di marca divise tra veri e contraffatti. Alle donne è stato detto che gli occhiali erano tutti fasulli, contraffatti, ma non era così.

L’Anoressia Sessuale

L’Anoressia Sessuale è un disturbo sessuale in forte e progressiva espansione negli ultimi anni, l’età tra l’altro si è ridotta sia tra gli uomini che tra le donne e presenta connotati anche più gravi del disturbo da desiderio sessuale ipoattivo.

La persona afflitta da Anoressia Sessuale non solo ha perso il desiderio di fare l’amore, ma sbiadite sono anche le fantasie erotiche e gli stimoli fisici legati alla sessualità. Prematuramente giunge ad una sorta di acquiescenza  dei sensi; ad un graduale e patologico stato psico-fisico asessuato.

Chi soffre di Anoressia Sessuale, allarga questo suo disinteresse anche agli altri spazi psico-fisici, emotivi e relazionali della sua vita. Le cause possono essere molteplici. Quando le ragioni sono organiche e quindi fisiche, dipendono solitamente ad alcuni tipi di farmaci o ad uno squilibrio ormonale ma non è escluso un forte stress. Ma le motivazioni possono anche situazionali e tale problema dipendere dall’intenso lavoro, dalla gravidanza, dall’ allattamento e il primo allevamento o ancora eventi traumatici. E ancora, psicologiche (ansia, depressione, immaturità, disistima, inadeguatezza).

L’aspetto peggiore è però quando si tratta di difficoltà relazionali e quindi i problemi investono la coppia. Soprattutto quando alla mancanza del desiderio, crolla anche la complicità, l’alleanza, la condivisione, la gioia e l’intimità che uniscono per tutta la vita due persone e così il partner finisce per non ispirare più nè erotismo, nè tenerezza.

Colloquio di lavoro: come mi vesto?

Fare una buona impressione è fondamentale durante un colloquio: il nostro aspetto racconta moltissimo di noi e spesso può essere determinante per l’esito della selezione. Come possiamo quindi presentarci al meglio in queste occasioni?

Le affinità elettive per la similitudine

 

Chi si somiglia si piglia“. Questa la saggezza popolare degli anziani, che sono sempre stati convinti che chi si somigliasse in modi di fare e di vivere fosse destinato con più facilità a stare insieme sotto lo stesso tetto. Studi recenti rimostrano invece che non è vero che il fatto di condividere lo stesso tetto porti ad assomigliarsi, anzi, l’alto numero di divorzi dimostra completamente il contrario. Forse è reale la parte iniziale della formazione di una coppia e cioè quella che ci porta a scegliere un partner che abbia con noi il maggior numero di cose in comune, ma dopo le cose cambiano.
Ad illuminarci sulle affezioni elettive è uno studio della Michigan State University, che negli Stati Uniti d’America ha pubblicato sul newspaper Personality and Individual Differences i risultati di quanto detto.

Lavoro, 4 consigli per migliorare la propria immagine

 Comunicare è un’esigenza naturale dell’essere umano, un bisogno che assume un’importanza ancora più rilevante in contesti come quello lavorativo. Poco importa se ci troviamo in ufficio, in un ristorante o in ambienti diversi, le relazioni tra colleghi sono un aspetto fondamentale perchè rappresentano lo sfondo della nostra produttività. Purtroppo non è sempre facile, soprattutto quando iniziamo un nuovo lavoro o quando entriamo per la prima volta a far parte di questo mondo, la paura di non essere all’altezza della situazione è tale da mascherare il nostro potenziale; ecco 4 consigli per migliorare la comunicazione con i colleghi di lavoro, aiutandoci a mostrare loro il nostro meglio.

Identikit del fenomeno del bullismo

Quali i presupposti per diventare bulli? E’ presto detto: famiglie inesistenti, videogiochi violenti, mancanza di regole. Questo è l’identikit che Paola Vinciguerra, psicologa, presidente dell’Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), dà del fenomeno.

Spiega la Vinciguerra che ” Il dato più interessante e allo stesso tempo preoccupante  è che il 70 per cento delle persone che hanno risposto al nostro sondaggio online, quelle con un’età compresa tra i 18 e i 45 anni, considerano il bullismo unicamente come comportamento di trasgressione sociale, come può essere quello di vestirsi in maniera appariscente riempiendosi di piercing, per esempio“.

Il problema dunque, sta proprio nel fatto che adolescenti e genitori non considerano il bullismo come un problema di grande rilevanza. La psicoterapeuta, anche direttore dell’Unità italiana attacchi di panico (Uiap) presso la Clinica Paiedia di Roma, però ci rassicura sul fatto che “il 50 per cento di coloro che hanno risposto al sondaggio, e che hanno un’età compresa tra i 45 e i 55 anni, riconosce il fenomeno come realmente esistente ed allarmante, riconducendone la responsabilità primaria alle istituzioni e in modo particolare alla scuola“. L’età adulta dunque non è indifferente a tale grave problema.

Il bullismo è da ricercare pertanto nella sfera familiare e in quella scolastica e istituzionale. La nuova struttura familiare è diventata fragile, il simulacro di se stessa. I genitori con le loro separazioni, non sono più in grado – ammesso che precedentemente ne fossero capaci – , di rappresentare per i figli un solido riferimento indistruttibile, tanto sono precari e lontani dalle esigenze dei bambini e degli adolescenti.

L’intelligenza emotiva è quella che vale

Cosa s’intende per intelligenza emotiva? Ci viene in aiuto D. Goleman che fa luce nei rapporti intercorrenti fra mente razionale e mente emotiva. Non è possibile tralasciare alcuna delle componenti dell’intelligenza (intellettiva ed emozionale) per lo sviluppo di un individuo sano , che sia psicologicamente equilibrato, socialmente competente e capace di stabilire corrette relazioni affettive e nel lavoro.

I sentimenti sono dunque la cartina di tornasole del nostro benessere, infatti sono fondamentali nei processi decisori della mente razionale; questi ci instradano nella giusta direzione, dove poi la logica “si mette al lavoro”, dimostrandosi  utilissima. Il sistema limbico controlla le nostre emozioni e filogeneticamente, è stata la prima zona cerebrale a svilupparsi nei mammiferi; successivamente e da questa zona, si è formata la neocorteccia che tutt’oggi è l’area cerebrale deputata ai processi di pensiero.

Essa è deputata ad integrare e realizzare quanto viene percepito dai sensi,  ai sentimenti aggiunge ciò che pensiamo di essi, è in grado di fare progetti a lungo termine e di ideare strategie cognitive. Nei primati e in particolar modo nell’uomo, il rapporto fra neocorteccia e sistema limbico è molto ‘più forte’, infatti possediamo un numero maggiore di interconnessioni cerebrali fra i due sistemi, cosa che ci consente di ottenere una gamma di risposte emozionali molto vasta e dunque un’evoluta competenza emotiva.

Luna di fiele: la crisi dopo le nozze

Dimentichiamoci il fatidico “e vissero per sempre felici e contenti”. Purtroppo non sempre le cose vanno come dovrebbero. Sembra incredibile, ma i dati statistici lo confermano: dopo il matrimonio e la luna di miele, una coppia su dieci soffre di una crisi depressiva che può essere anche di forte intensità.

La diceria: una voce che corre

Volendola rendere “plastica” , la diceria, potremmo immaginarla come una ‘voce che corre’, che si diffonde all’interno della società, nessuno ne è immune, è un po’ come una malattia, di cui tutti siamo portatori sani.

La diceria non si risparmia in fantasia, spesso cose stranissime capitano a persone sconosciute, ad amici degli amici. E’ così che sappiamo che quel tipo che si è trovato vivo in una cassa da morto e per la disperazione si è cavato gli occhi, o dell’infante rapito dagli zingari e sottratto alle braccia della madre o portato via nel grande centro commerciale.

Internet poi, è diventato il nuovo scrigno che contiene notizie e bufale, che hanno diffusione rapidissima e riguarda in particolar modo, virus da eliminare, bambini da aiutare e iniziative a sfondo filantropico. 

Naturalmente non è possibile che tutte le dicerie siano false, eppure lo sono per la maggior parte ma  la cosa più incredibile, è la nostra acriticità nell’accogliere tali incredibili racconti, così come la predisposizione inconscia a continuare a trasmettere agli altri cose di cui abbiamo consapevolezza siano infondate, non facendo nulla per opporci a questa sorta di catena di Sant’Antonio.

Se ne deduce pertanto che le dicerie sono innocue, di solito è così, ma contengono un potenziale estremamente pericoloso, possono infatti rovinare la vita e le relazioni sociali di una persona, isolarla e portarla perfino alla morte

Il fast food ci rende più stressati

Molto spesso i fast food sono stati accusati di favorire l’obesità e aumentare il rischio di malattie cardiocircolatorie. Tuttavia, alcuni ricercatori evidenziano un altro tipo di problema legato a questo stile di alimentazione: secondo gli esperti infatti i fast food ci rendono più frettolosi e impazienti, incidendo sul grado di stress presente nella nostra vita.

L’Instant Therapy per recuperare la propria vita

 

Nata in Gran Bretagna, l’Instant Therapy si sta diffondendo sempre più in Italia. Questa forma di psicologia comportamentale, permette di rilassarsi e rendere più “leggere” le giornate. Ad illustrare qualche breve passo per questa nuova terapia è stata in questi giorni la psicoterapeuta Paola Vinciguerra, che ha diffuso informazioni riguardo al rilassamento attraverso esercizi in alcuni step che vi andiamo ad illustrare.
Per prima cosa, si parla di “ascolto del proprio respiro” e la dottoressa Vinciguerra scrive:

Figlio unico, è un bene?

Assistiamo e  da un pò ad uno dei cambiamenti sociali più evidenti dell’ultimo secolo e che investe la famiglia. Abituati fino a trent’anni fa ad un parentado esteso e alla struttura patriarcale, ci ritroviamo sempre più spesso oggi ad una di tipo “nucleare”, composta di pochi elementi. Infatti il numero dei figli per famiglia si è notevolmente ridotto e oggi è facile riscontrare che sempre di più coppie che decidono di avere un solo figlio, con il proposito evidente di poter curarlo con maggiore attenzione e rispondere meglio ad ogni suo bisogno.

A tutt’oggi non è possibile però ottenere un oggettivo punto di vista sul positività o meno dell’essere figli unici come del non esserlo e la risposta è semplice:  il figlio unico non può naturalmente sapere cosa signichi avere dei fratelli, così come chi li ha non può comprendere fino in fondo come ci si senta ad essere figlio unico
Del resto entrambe le condizioni presentano vantaggi e svantaggi, a seconda dell’età di riferimento.

Nell’infanzia, le “opportunità” che normalmente sono attribuite alla condizione dell’ essere figlio unico sono nella maggiore attenzione che spesso questi ricevono dai genitori e dai parenti. Da ciò ne deriva anche una serie di vantaggi materiali.

Questa è la ragione per cui alcuni considerano la condizione del figlio unico come quella di  “bambino viziato“, mentre in realtà a renderlo tale sono esclusivamente i genitori. Il gap dell’ essere figlio unico nell’infanzia, è dato dal fatto che se la famiglia non è monoreddito ed entrambi i genitori lavorano, il bambino sarà affidato alle cure di altre figure di riferimento, come i nonni o i  baby sitters. Se da una parte, il confronto con le persone adulte lo matura precocemente e ne migliora la ricchezza del vocabolario, è pur vero però che la mancanza di contatti costanti con i propri coetanei, priva questo bambino di fondamentali esperienze comunicative e sociali che hanno un peso determinante nello sviluppo emotivo e cognitivo. Per questo è molto importante inserirlo al più presto al nido.

Ritrova l’equilibrio con una vacanza olistica

 

A volte capita di fare delle vacanze che ci stancano più di un normale giorno di lavoro: percorsi estenuanti, poche ore di sonno, impegni rigidamente organizzati e attività faticose rischiano di non permetterci di sfruttare le nostre ferie per concentrarci sul nostro benessere e ricaricare le batterie. E se provassimo una vacanza olistica, all’insegna della salute di mente e corpo?