Leggere per migliorare il pensiero e la comunicazione

 Leggere un buon libro non è solo una piacevole attività per riempire il tempo libero, ma coinvolge una serie di aspetti che apportano benessere all’individuo. La lettura da un lato sviluppa il pensiero perché implica il ragionamento, dall’altro ci permette di non pensare, di staccare dallo stress quotidiano, di ritagliare una parte di giornata solo per noi.

Quando leggiamo siamo soggetti attivi, ogni libro apporta modifiche al pensiero e arricchisce il nostro vocabolario, per questo rappresenta un buon mezzo per migliorare il linguaggio e la comunicazione e ci offre svariati spunti di discussione; ciò favorisce lo sviluppo delle relazioni interpersonali e l’espressione del pensiero individuale.

I social network aiutano le relazioni

Molto spesso i cellulari e i social network, come ad esempio Facebook, sono stati accusati di creare rapporti interpersonali fittizi, aiutando in particolare i giovani ad accontentarsi di amicizie virtuali.

Tuttavia una ricerca americana condotta dalla Pew Internet &American Life Projects, una società no profit che si occupa dello studio delle abitudini e dei trend sociali, smonta tutti questi pregiudizi.

Aumentare l’autocontrollo: il metodo dei Quattro Scalini

 Avete l’abitudine di lavarvi le mani più volte? Tendete a sistemare le cose sempre allo stesso modo o conservate vecchi oggetti inutili solo perchè avete paura di buttarli? Allora anche voi soffrite di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). In questi casi, l”individuo tende a ripetere varie volte la stessa azione, sceglie cioè determinati comportamenti ritualistici per liberarsi dalla sensazione di angoscia.

Il disturbo ossessivo-compulsivo è causato da una disfunzione cerebrale in cui il cervello invia lo stesso messaggio a piccoli intervalli di tempo e il soggetto ripete la medesima azione ogni volta che percepisce il messaggio. Moltissime persone, donne  e uomini, attuano ogni giorno comportamenti compulsivi, e il “metodo dei 4 scalini”  suggerisce una valida soluzione per riacquistare l’autocontrollo in 4 mosse.

L’aggressività: quando viene a mancare l’equilibrio

Generalmente gli psicologi considerano l’aggressività come una tendenza a manifestare dei comportamenti che hanno lo scopo di causare danno o dolore, fisicamente o psicologicamente, attraverso atteggiamenti violenti o verbalmente scorretti.

Le persone aggressive spesso confondono l’aggressività con l’autorevolezza e sono assolutamente convinte di poter ottenere in questo modo ciò che desiderano. Chi ha questo tipo di mentalità, difficilmente riesce a riconoscere l’inadeguatezza del suo comportamento e spesso non si rende pienamente conto del disagio che crea negli altri.

Accrescere l’autostima, consigli preziosi da Andrè e Lelord

 Quando si parla di autostima spesso si attribuisce un significato completamente diverso da quello che la parola possiede effettivamente, cioè abbiamo la tendenza a descrivere l’autostima come i vari aspetti che ci fanno apparire persone apprezzabili agli occhi degli altri.

Cosa significa avere autostima? Stimare significa valutare, che è diverso da essere valutati. A questo punto è il caso di formulare diversamente la domanda:  sulla base di quali valori valutate il vostro livello di autostima?

Locus of control, destino o forza di volontà?

 Come avvengono i processi che generano le scelte individuali? Questo è un tema studiato a lungo dalla psicologia e dalla filosofia, e che generato opinioni molto distanti tra loro. Importanti autori come Skinner credono poco nell’esistenza del libero arbitrio, sostenendo che il comportamento degli uomini è strettamente influenzato dalle riposte positive o negative che l’ambiente fornisce.

Altri invece, come Albert Bandura e Fritz Heider, affermano che la maggior parte delle decisioni della vita hanno come protagonista l’individuo e il ragionamento personale. Destino o forza di volontà? Per rispondere a questo quesito gli psicologi hanno formulato il concetto di locus of control, che significa ‘luogo del controllo’.

Addio pigrizia!

La pigrizia è un piccolo vizio che indica l’assenza di entusiasmo in quello che stiamo facendo. Si tratta infatti di un atteggiamento passivo nei confronti della nostra vita, anche nelle piccole cose quotidiane, come lo sport o il lavoro.

Dobbiamo liberare tutte le energie bloccate dalla noia. Ma come? Innanzitutto, è il momento di fare un’autodiagnosi: per sconfiggere la pigrizia, devi prima viverla come un problema, come un ostacolo alla tua intraprendenza. Confronta quello che fai con quello che vorresti fare: se vedrai che lo stacco è troppo ampio, sentirai una spinta più forte per metterti in azione.

Basta rimandare a domani!

 Domani smetto di fumare. Dalla prossima settimana inizio la dieta. Il prossimo mese mi iscrivo in palestra. Molto spesso prendiamo delle ottime decisioni, ma non riusciamo a metterle in pratica: continuiamo a rimandare tutto,  senza sapere esattamente come mai.

Procrastinare è proprio l’abitudine di rimandare continuamente qualcosa. Alcune persone lo fanno solo per determinate attività, come ad esempio le pulizie di casa o il cambiamento di alcune abitudini. Tuttavia molte persone trasformano la procrastinazione in un vero e proprio stile di vita, evitando il più possibile di affrontare un problema, a meno che non ci si trovi costretti.

Influenza sociale, la teoria dell’imitazione di Asch

 Ogni volta che parliamo con qualcuno, osserviamo la gente per strada o seguiamo un programma televisivo, nella nostra mente entrano in gioco una serie di processi che nella maggior parte dei casi ci porta a cambiare le nostre opinioni; la psicologia sociale si occupa proprio di analizzare le dinamiche di questi processi.

Asch fu uno dei primi psicologi che approfondì il tema dell’influenza sociale, in particolare fece un esperimento negli anni 50  teso ad analizzare quanto il giudizio individuale sia influenzato dalla società.

Perchè le superstizioni?

 Cos’è esattamente la superstizione? In generale si può dire che è ogni atto a cui si attribuisce il potere, del tutto irrazionale, di favorire un evento positivo o di scongiurarne uno negativo. Toccare ferro, non indossare indumenti di un certo colore, portare un talismano porta fortuna o fare gesti scaramantici sono solo alcune tra le migliaia di superstizioni che l’uomo ha creato.

Molte persone aderiscono al concetto di superstizione, indipendentemente dalla loro cultura, etnia, classe sociale o professionale. Ritroviamo simili atteggiamenti in tutte le popolazioni del mondo in una grande quantità di forme differenti. Addirittura alcune ricerche hanno evidenziato che anche gli animali sviluppano credenze e comportamenti irrazionali.

Invidia, come combatterla

 L’invidia rientra nei 7 vizi capitali, cioè quegli atteggiamenti che ostacolano il nostro benessere e il nostro sviluppo spirituale; è uno dei primi vizi che si manifesta nel bambino e fu la causa del primo delitto della storia umana, quando Caino uccise il fratello Abele e ne seguono molti altri esempi dall’antichità ai giorni nostri.

L’invidia è provocata da una sensazione simile alla gelosia nei confronti dei proprietari di determinati beni, soprattutto cose materiali, ma anche successo negli affari e stima della gente. Perché invidiamo gli altri anzichè essere felici per loro? Il paradosso sta nel fatto che consideriamo questi beni non come cose positive, ma come caratteristiche che potrebbero trascurare noi e le nostre capacità.

L’intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva, come vi abbiamo già raccontato, è un aspetto della intelligenza legato alla capacità di provare emozioni, riconoscerle e viverle in modo pienamente consapevole.

Infatti il QI si limita a misurare le capacità logico-matematiche, verbale e spaziali, lasciando in ombra tutta la sfera delle emozioni e delle relazioni umani. L’intelligenza come pura razionalità è solo una componente delle abilità umane e per questo non è raro trovare persone con un QI alto che tuttavia non riescono ad emergere nella vita professionale o privata.

Filematologia: anche il bacio ha la sua scienza

 Osservare questa immagine susciterà sicuramente sensazioni di dolcezza e protezione, potremmo inventare cento storie sui due soggetti e confrontarlo con le nostre esperienze personali. Questo perché tendiamo a considerare il bacio come il gesto d’amore per eccellenza.

E una recente ricerca svolta da Colin Hendrie dell’Università di Leeds e pubblicato su “Medical Hypothetis” dimostra che il bacio esercita una funzione benevola sull’organismo, contribuisce infatti a migliorare le difese immunitarie. Baciare qualcuno, dunque non rappresenta solo l’attrazione o un legame affettivo come siamo abituati a considerarlo. Esiste una vera e propria scienza del bacio, la Filematologia, che ne studia le caratteristiche e le funzioni, riservandoci curiose sorprese.

Esercizi per l’autostima

 L’autostima potrebbe essere la nostra migliore risorsa, eppure molto spesso abbiamo davvero scarsa fiducia in noi stessi e nelle nostre possibilità. Tuttavia è una qualità che possiamo coltivare, grazie agli esercizi di autostima.

Per allenarci ad una migliore valutazione delle nostre capacità, dobbiamo cominciare a chiederci perché non ci amiamo abbastanza. Capire la causa delle proprie paure è infatti il primo passo per risolverle in modo efficace.