Volere è potere? Non sempre

Volere vuol dire decisione, determinazione, forza e costanza, e il potere può essere una conseguenza a questi pensieri. Purtroppo non sempre la volontà aiuta l’azione, dipende dalle circostanze, dalle persone coinvolte e da altri fatti che non dipendono da voi. Non vogliamo scoraggiarvi, e il più delle volte il “volere è potere”, ma non sempre…

Secondo voi in quali situazioni siete più in difficoltà a fare ciò che volete? Sicuramente in quelle in cui sono coinvolti sentimenti e emozioni vostre e di altri, o per cause di salute, o per soldi, sentirete più sofferenza nell’agire in modo concreto.

Ottimismo: il bicchiere è davvero mezzo pieno?

 L’ottimismo ci permette di pensare e vivere in modo più sereno e appagante. Non ci sono dubbi sul fatto che l’ottimismo possa rappresentare un vantaggio importante nel raggiungere un buon grado di benessere psico-fisico.

Addirittura, chi vede il bicchiere mezzo pieno ha ricadute positive persino nella salute. Secondo una ricerca statunitense, infatti, l’ottimismo aiuta a vivere a lungo e a raggiungere un’alta qualità della vita.

La Psicologia Sportiva, un valido aiuto per l’attività fisica

 La psicologia sportiva è una branca multidisciplinare della psicologia che unisce nozioni di medicina, educazione fisica, sociologia e riabilitazione.

Si occupa dello studio dei fattori mentali e fisiologici della partecipazione sportiva, per comprendere e soprattutto sollecitare le persone che svolgono attività fisica e riguarda sia gli individui che praticano sport per piacere personale che gli atleti.

Comunicare con l’ipnosi

Sopra vedete la foto di Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti D’America, un uomo che ha convinto una intera nazione a fidarsi e ad “affidarsi” alla sua persona. Che effetto vi fa? Vogliamo prenderlo come esempio mentre sviluppiamo il nostro articolo sull’ipnosi, e su quanto questo metodo sia sempre più usato nella comunicazione.

E i nostri politici? Anche Silvio Berlusconi sicuramente lavora molto sulle tecniche di comunicazione, ma non sono solo i politici, ma anche personaggi famosi, sportivi e altri. Ognundo di voi può usare l’ipnosi, ma cos’è?

Musica e benessere: la musicoterapia

 Mozart? Meglio di un farmaco. Beethoven? Bravo quasi quanto uno psicologo.
Ascoltare musica fa bene al nostro corpo e alla nostra psiche: i suoi poteri benefici sono infatti utilizzati ad esempio per curare depressione, anoressia, bulimia, sindrome da dolore cronico e demenze senili.

La musica – e la musicoterapia – aiuta infatti il nostro benessere, non solo per quanto riguarda il nostro corpo, ma anche per tutto quel che fa parte della nostra sfera emotiva o intellettuale. Le note possono infatti aiutarci a meditare o a concentrarci meglio. Pensiamo ad esempio al cosiddetto “effetto Mozart”: ascoltare le composizioni del grande compositore influenza il nostro stato fisico e mentale.

La psicologia del fumo

 Quando immaginiamo una persona che fuma tendiamo a considerare la sigaretta come un mezzo efficace per allentare la tensione; in realtà si tratta semplicemente di un luogo comune. L’ effetto calmante della sigaretta agisce solo quando l’astinenza da nicotina provoca nervosismo, e questa tensione viene placata fumando.

Fumare è nella maggior parte dei casi un bisogno di rassicurazione più che di dipendenza dalla nicotina ed è ritenuto un buon modo per scaricare lo stress, spesso accompagnato da gesti di entità diversa ma fatti con lo stesso scopo, come sistemarsi i vestiti, toccarsi i gioielli o mangiarsi le unghie.

Io valgo! Come farsi notare in ogni situazione

Quante volte avete detto e pensato questa affermazione: Io valgo! Noi, come potete notare, abbiamo dedicato un intero blog al significato e contenuto di questa frase, che è immensa. Purtroppo il più delle volte e in qualsiasi situazione, sia di lavoro e non, è necessario sempre far leggere nero su bianco chi siamo, come un biglietto da visita già strutturato e pronto sempre per l’uso, ma è questa la vostra essenza?

Chi siete voi si nota nel vostro comportamento, nel vostro modo di pensare e agire, è nei fatti che si capisce di che pasta è fatta una persona, siete d’accordo? E’ vero anche che al giorno d’oggi, tra la disattenzione di tutti, bisogna presentare delle solide premesse e dare informazioni su “chi siamo” e “cosa facciamo”. Ma una persona nello scrivere può anche esagerare, e la dimostrazione ne sono i vari curriculum gonfiati che molte aziende ricevono.

La cromoterapia nell’armadio

 L’abito non fa il monaco? È vero, tuttavia l’aspetto esteriore non solo racconta molto di noi, ma ci aiuta anche a sentirci meglio con noi stessi: quando siamo attenti a presentarci al meglio, tutto questo influenza positivamente il nostro umore. Sarà forse per questo motivo che, in tempi di crisi, i consumi di cosmetici non sono calati?

Per sentirci al meglio, quindi, possiamo provare a ricercare anche nell’armadio soluzioni per il nostro benessere. Ad esempio, con la cromoterapia.

Counseling, un nuovo metodo per vincere le sfide

Il Counseling è un servizio professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità di un individuo, aiutandolo a superare problemi concreti e ad armonizzare in modo positivo la sua personalità. Il sostantivo counseling deriva dal verbo inglese to counsel, che risale a sua volta dal verbo latino consulo-ĕre, traducibile come “venire in aiuto”.

Quest’attività, in forte crescita negli ultimi anni, è svolta da un counselor, un professionista in grado di aiutare il suo interlocutore ad affrontare problematiche personali di diverso genere.

Il senso di Autoefficacia, credere in noi stessi

Albert Bandura ha studiato a lungo il senso di autoefficacia, o “self-efficacy“, cioè la valutazione delle proprie capacità che ciascuno fa per verificare le proprie possibilità di riuscita in un compito. Secondo l’autore, queste convinzioni influenzano il modo in cui le persone pensano, trovano le motivazioni personali ed agiscono.

L’autoefficacia riguarda tre aspetti: la competenza in un determinato ambito, la capacità di superare ostacoli o reagire a un fallimento e in quanti ambiti ci si sente competenti.

Stress e tensione: urlare non serve

 Vi sentite stressati, tesi e nervosi? La prima azione che vi viene da fare è urlare, ma, al contrario di come alcuni invece possono interpretare come utile sfogo, in realtà non serve e danneggia il vostro stato. Pensate a una persona che vi urla davanti e voi che continuate a parlare tranquillamente, noterete che questa si irriterà ancora di più perchè non vede una vostra reazione al suo “attacco”.

Ma urlare è attacco o difesa? In realtà è uno spreco di forze e energie e può essere sia un attacco che una difesa, dipende dal contesto della situazione e del discorso. Restando calmi e pazienti, riuscirete a eliminare del malessere che a voi non serve e non vi aiuta. Purtroppo è naturale urlare in discussioni, credendo di far capire meglio un problema, ma in realtà lo si aggrava, infastidendo con questo atteggiamento aggressivo.

Parlare in pubblico: tecniche e consigli

 È normale aver paura di parlare in pubblico, specialmente se non si è abituati a farlo. Si tratta infatti dell’ansia sociale più diffusa e spesso affligge anche chi è normalmente estroverso e portato alle relazioni interpersonali.
Tuttavia ci sono dei metodi che ci aiutano a ridurre il disagio e di conseguenza a ottenere risultati migliori.

Per iniziare, la cosa più semplice è fare un respiro profondo: aiuta a sciogliere la tensione e ad impostare meglio la voce. Un altro accorgimento utile consiste nello sciogliere i muscoli, come ad esempio quelli di collo e spalle. I muscoli del collo sono infatti tra i primi a irrigidirsi per colpa dello stress, quindi meglio fare qualche esercizio a base di movimenti lenti per eliminare le contratture.

Depressi? Trovate punti di riferimento

Nello studio della Pnl (Programmazione Neuro Linguistica) di cui abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo, vi è analizzato il sintomo della depressione, dovuto alla mancanza di punti di appoggio o di riferimento. Questo stato, spesso causa isolamento, stanchezza, ansia, tensione e nervosismo.

Nulla di positivo non credete? Come fare per uscirne fuori? Intanto sottolineamo che non dovete avere l’esigenza di “aggrapparvi” alla salvezza ma di imitarla. Esattamente: dovete trovare punti di riferimento da imitare, studiateli, seguiteli e fate vostre le loro strategie.

Il valore della timidezza

 Ci vergogniamo a rispondere al telefono? Ci imbarazza l’idea di parlare in pubblico? Chiedere un appuntamento sembra un’impresa impossibile? La timidezza a volte rende difficili anche le azioni più semplici, come chiedere indicazioni stradali. Tuttavia essere introversi può essere un valore da riscoprire, piuttosto che un peso di cui liberarsi.

Per valorizzare i lati positivi di questa predisposizione, è innanzitutto molto importante non farsi condizionare da quest’etichetta, ma cercare di riflettere su quali circostanze la scatenano.