Non esiste di sicuro una formula magica che ci permetta di essere iperattivi, super preparati, o ancora meglio, reattivi a qualsiasi tipo di problema che si pone in ambito lavorativo, però ci sono dei tratti salienti da osservare che cambiano il modo di operare e che rendono sempre (o quasi) un successo quel che si fa. Per questo motivo, oggi analizziamo qualche caso “famoso” di caratteristiche attitudinali di chi ha avuto successo nel suo lavoro.
ambizione
La crisi? Ci rende meno ambiziosi
La crisi non ha colpito solo i bilanci aziendali e i livelli di occupazione. La difficile congiuntura economica ha avuto conseguenze negative anche sul morale dei lavoratori. In particolare, sono diminuiti i sogni di carriera: ormai il desiderio più diffuso è quello di stabilità.
Che cos’è l’ambizione?
George Bernard Show, scrittore e drammaturgo irlandese diceva che finchè si ha un desiderio si ha ragione di esistere perchè la soddisfazione coincide con la morte, Kahlil Gibran poeta e filosofo libanese disse che il significato di un uomo non va ricercato in ciò che raggiunge ma in ciò che vorrebbe raggiungere. Grandi pensatori suggeriscono l’idea di ambizione come continua ricerca, come pulsione costante verso un obiettivo, come desiderio vivo e ardente che non si soddisfa mai, come ragione di vita.
Che sia negativa o positiva, l’ambizione così come la sua assenza, sottende tutte le azioni umane malvagie o meritevoli che siano. L’ambizione sfrenata può portare all’insoddisfazione perenne, a cambiare schizofrenicamente campo di interesse o obiettivo pur di avere una nuova vetta da scalare mentre un’accezione positiva di questa attitudine psicologica, può coincidere con una sana spinta a migliorarsi a non accontentarsi, a superare i propri limiti. Ambiziosi si nasce o si diventa?