Attacchi di panico, tra solitudine e pregiudizi

 Attacchi di panico, in tanti ne soffrono in solitudine, vivendo con vergogna, imbarazzo e pregiudizi le crisi, credendo di essere i soli a sperimentare questo disagio, pensando, erroneamente, che non ci sia una cura.
Sono alcuni dei dati emersi sulla base delle telefonate giunte agli psicologi del Servizio di Ascolto attivato dall’Associazione per la Ricerca sulla Depressione, una o.n.l.u.s. attiva dal 1996 sul fronte della sensibilizzazione in tema di depressione, ansia e disturbi di panico.

Dalla sua attivazione, avvenuta nel 1998, al centralino sono giunte circa 15.000 telefonate. L’anonimato permette di esprimere le emozioni suscitate dal disturbo, altrimenti reputate imbarazzanti, come la paura, l’angoscia e la rabbia.

Paura della guerra, crisi libica accresce ansia, stress e fobie negli italiani

 Dopo l’ansia da radiazioni che ha spinto gli italiani al ritorno dal Giappone a sottoporsi ai controlli in ospedale benché provenissero da luoghi lontani dalle aree contaminate, a preoccupare ed angosciare gli italiani è in queste ore la crisi libica.

Ne parla all’Adnkronos lo psichiatra Massimo Di Giannantonio, delle paure irrazionali che può innescare una guerra così vicina e tangibile come quella in corso in Libia e che ci vede direttamente coinvolti anche per l’afflusso di rifugiati sulle nostre coste oltre che per la partecipazione militare.

Ansia e depressione in formato elettronico gratis

Di come superare l’ansia, ne parliamo spessissimo, e per i lettori di IoValgo, ecco che oggi presentiamo anche una nuova possibilità offerta dal web per le persone troppo ansiose o che soffrono di depressione. Parliamo di un libro elettronico (e-book) dal titolo “Depressione, ansia e attacchi di panico: percorsi di cura“. Per ricevere questo libro in formato elettronico via e-mail in formato pdf, basta inviare una e-mail all’indirizzo [email protected].

A far partire l’iniziativa è stata l’Associazione per la Ricerca sulla Depressione, che in occasione del quindicesimo anniversario della sua costituzione lo sta distribuendo per combattere tutta la cattiva informazione riguardo all’argomento.

Come filtrare l’ansia

In un mondo frenetico e pieno di stress, l’ansia è un fattore che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Non manca un pizzico di sensibilità ed apprensione sicuramente in chi è costretto a vivere con questo stato d’animo continuo. La condizione di ansia però permette ultimamente di essere analizzata in maniera diversa, soprattutto da quando una serie di ricercatori americani hanno cominciato a parlare di un “button”, un interruttore che permetterebbe di spegnere l’ansia, o per lo meno di mettere in disparte le paure ed isolarle nel cervello.

Il tutto è partito dall’Univestità di Stanford in California. Qui gli studiosi statunitensi hanno basato la loro sperimentazione sul cervello e sui meccanismi celebrali. Lo studio è anche stato pubblicato sulla rivista Nature nella sua edizione on line e gli è stato dedicato uno speciale interessante.

Corso di preparazione al parto per papà in attesa a Novara

 Le donne conoscono i momenti di preparazione al parto, e fanno corsi respiratori, e di contenimento dell’ansia per essere pronte il giorno in cui metteranno al mondo una nuova vita. Ovviamente quello del genitore non è un ruolo facile da ricoprire sia per la fase pre genitoriale, sia per quella post nascita. Anche i papà fanno la loro parte e per questo spesso accompagnano le consorti ai corsi di preparazione, oltre che assistere al parto (se non svengono prima, purtroppo). Ecco che nasce quindi da promozione dell’ASL di Novara, un nuovo corso per la preparazione alla nascita dedicato ai papà ed ai neopapà. Questo corso è diventato un must per i genitori che vogliono promuovere il proprio ruolo consapevole e responsabile.

Il corso, che sta raccogliendo tante adesioni, partirà giovedi 31 Marzo 2011, ed è un progetto affiancato da quello di preparazione per le mamme. Il corso è gratuito ed è stato attivato in via sperimentale per promuovere la valorizzazione della figura del papà. La riserva è per un massimo dei primi 20 partecipanti, e si svolgerà nell’Ambulatorio di Psicologia della Paternità, che si trova proprio all’interno del Consultorio Familiare dell’ASL di Novara.

Ansia, solitudine e vita sociale compromessa per i bambini che soffrono di allergie alimentari

 Convivere con una malattia cronica, come lo è ad esempio il diabete, non è semplice per nessuno. La qualità della vita è fortemente minata dallo scandire della terapia e le ripercussioni sulle relazioni sociali possono essere piuttosto pesanti. Non va meglio a chi soffre di allergie alimentari che vive con l’ansia costante di incappare nei cibi assassini e vede l’atto di nutrirsi come un pericolo per la propria vita.

I bambini, in particolare, soffrono maggiormente per le privazioni, non completamente comprese e dunque ancora più dure da tollerare. Una festa di compleanno di un compagno di scuola piuttosto che un’uscita al ristorante o una ricorrenza in cui si consumano leccornie proibite, possono trasformarsi in un incubo per i più piccoli e per i loro genitori, che vivono con il terrore continuo di shock anafilattico.

Stress, donne biologicamente predisposte

 Negli ultimi anni si sta assistendo ad un rinnovato interesse da parte di case farmaceutiche e ricerca scientifica sulla medicina di genere, interesse che nasce dalla volontà, o meglio da quella che appare ormai come una necessità, di non trascurare le differenti reazioni a farmaci piuttosto che la diversa sintomatologia dell’infarto nelle pazienti.

Anche per quanto riguarda il benessere mentale, occorre concentrarsi sullo studio dei distinguo tra uomo e donna. Su questo filone di ricerca si colloca lo studio di cui vogliamo parlarvi oggi su Iovalgo.

Cambiare stile di vita è terapeutico per la psiche

 Spesso per malattie croniche come il diabete o per patologie big killer come le malattie cardiovascolari il medico richiede ai pazienti un cambiamento radicale nello stile di vita che includa un’attività fisica regolare, un’alimentazione sana, il liberarsi dalla schiavitù di dipendenze ed eccessi. Abitudini sane che si affiancano al trattamento farmacologico per un binomio vincente e salubre per l’organismo.

Ebbene, un recente studio, effettuato da Roger Walsh della University of California e pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica American Psychologist, sostiene che anche per curare numerose malattie mentali può essere efficace cambiare stile di vita, terapia valida quanto quella farmacologica. Dal trascorrere del tempo in mezzo alla natura, da sempre considerata rigenerante per mente e corpo e antidepressivo naturale, all’aiutare gli altri per smetterla di concentrarsi su se stessi e fossilizzarsi sui propri problemi, fino all’esercizio fisico che sfoga tensioni e ansie ed è utilissimo per combattere le sindromi depressive.

Stress da troppi amici su Facebook

 Li chiamiamo amici, genericamente, in realtà sono più che altro contatti, legami familiari, conoscenti, colleghi, parenti. Troppi, a volte, tanto da scatenare una sorta di ansia, rappresentando un vero e proprio fattore di stress da Facebook. A dirlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori della Edinburgh Napier University, coordinata dalla dottoressa Kathy Charles.

Studio che peraltro, appena pubblicato, è già stato criticato in validità per via di una metodologia abbastanza discutibile. Gli autori hanno infatti interpellato, con un sondaggio somministrato online, un campione molto esiguo di persone, 175 studenti, per 3/4 donne, invitandoli ad esprimere i sentimenti nutriti verso il popolare social network.

Assicurarsi una carriera

La carriera e l’ambizione sono la base portante di molti individui impegnati nella propria crescita personale. E si tratti di persone che hanno già ad un lavoro e vogliono assolutamente crescere o di persone che non riescono a realizzarsi, ma la carriera rimane sicuramente un obiettivo da seguire per tanti.

Proprio a questo proposito vediamo oggi insieme uno studio che dura da ben 44 anni ed ha portato oggi alla luce dei risultati particolari che valgono la pena di essere analizzati. A coordinare la ricerca è George Vaillant, sperimentatore della Harvard Medical School che è partito nel 1965 di questo argomento, riuscendo ad analizzare un campione di ben 824 persone.

Parlare in pubblico, quali strategie – seconda parte

 Meglio avere chiari e ben distinti i confini tematici dell’introduzione, della parte clou del discorso, ed il filo di Arianna che vi condurrà, sempre e comunque, ovunque sia finito il vostro discorso nel suo tortuoso iter, a trarre le conclusioni.

Immaginate di essere il pubblico. Cosa vorreste sentirvi dire? Ascoltatevi e acquistate sicurezza quando la vostra voce arriverà decisa e sicura al cuore del messaggio. Un messaggio che più sarà animato da entusiasmo e passione, più sarà convincente.
Parlate normalmente, come vi trovaste in presenza esclusivamente di conoscenti.
A casa provate il discorso, puntare tutto sull’improvvisazione è difficile ed è privilegio degli oratori più capaci, mentre chi è alle prime armi o deve affrontare il fattore timidezza perché ben poco spavaldo andrà nel panico senza un po’ di pratica.

Quando il weekend ti stressa

 

Abbiamo parcellizzato le nostre giornate tra lavoro, palestra, spesa, aperitivo. E con doti da funambolo, ci districhiamo in rocambolesche routine, soprattutto se single.. Se i nostri impegno ci gratificano, dall’altro ci stremano..al punto da arrivare al sabato mattina stanchi, sfiniti.

E così nel weekend s’invera il miracolo, finalmente si ha tempo per rilassarsi, divertirsi, trascorrere momenti con se stessi e con gli amici. Questa “regola” è valida per chi non ha vincoli familari o di coppia e si tratta realmente di uno spazio di totale libertà. Ma attenzione, tale inebriante sensazione, può avere degli effetti collaterali.

Ansia da prestazione, ne soffre 1 donna su 5

 Generalmente associamo il problema dell’ansia da prestazione al genere maschile ed effettivamente è un tema che si presenta maggiormente nei discorsi tra uomini ma non solo. Infatti quello dell’ansia da prestazione è un disturbo che coinvolge non solo gli uomini, ma sembra stia aumentando anche nel gentil sesso per diversi motivi.

La musica che fa bene all’umore

L’esperienza di tutti i giorni e numerose ricerche scientifiche ci hanno dimostrato chela musica ha il potere di influenzare notevolmente il nostro umore. Basta scegliere la canzone giusta per ogni momento della nostra giornata o per ogni umore.