Provocazioni, come reagire?

Come reagire alle provocazioni? Non è semplice riuscire a comportarsi nel modo più giusto, sia per quel che riguarda la situazione sia per quel che concerne noi stessi. Esistono delle

Sicurezza, la sigaretta ci illude di avere il controllo

Che dietro al vizio del fumo ci fosse una motivazione psicologica, ne avevamo il sospetto. Tenere tra le mani una sigaretta, aspirarne il fumo, dà la sensazione di avere o riprendere il controllo di sé e delle situazioni. Quest’impressione migliora l’umore e getta le basi del circolo vizioso della dipendenza.

I bambini stressati sono più a rischio obesità

 E’ bene che i bambini e i ragazzi crescano in un ambiente sano e sereno, per il loro benessere sia psicologico che fisico. Una ricerca della Cornvell University sembra infatti dimostrare l’esistenza di un legame tra lo stress subito da bambini, per motivi come problemi familiari o povertà, e la possibilità di diventare obesi durante la crescita.

Sapersi controllare

 Un sms inviato a tarda sera, quando la stanchezza e lo stress di un lungo giorno hanno annebbiato le nostre facoltà mentali, una reazione istintiva che ci ha fatto sfuggire di bocca parole a dir poco offensive che in momenti di lucidità non avremmo mai pronunciato. A chi non è capitato di perdere le staffe e poi pentirsi di quanto detto o fatto? Sapersi controllare non è facile se si è in presenza della persona o nel corso dell’episodio che ci ha scatenato la rabbia e l’irritazione. Lo è invece se si è lontani dal fulcro del nostro risentimento. O almeno è più semplice.

Autocontrollo, come cambiare stile di vita divertendosi

 Ci ricordano da più parti, tv, medici, radio, riviste, blog, che bisogna fare attività fisica almeno tre volte alla settimana;  mangiare sano, cinque porzioni di frutta e verdura al giorno in media; bere uno o due litri di acqua su base quotidiana; non fumare; non esagerare con cibi spazzatura e superalcolici; non stare troppo a lungo seduti; spegnere ogni tanto cellulari e computer per riposare la mente e la vista; tenere sotto controllo lo stress; mantenere una vita sociale attiva malgrado il lavoro e gli impegni; dormire almeno otto ore a notte; garantirci una vita sessuale soddisfacente; trovare il tempo per noi stessi.

Dieta, forza di volontà o piccoli cambiamenti?

 Seguire una dieta ipocalorica può essere semplice i primi giorni ma con il passare del tempo l’autocontrollo cala e si è sempre più portati a cedere alle tentazioni. Abbiamo già parlato di come in realtà sia sempre meglio cedere a piccoli compromessi con il nostro cervello sin da subito, magari diminuendo le porzioni, o concedendoci una ricompensa al raggiungimento dei primi risultati, piuttosto che soffrire enormi privazioni che sono anche controproducenti dal punto di vista della salute fisica per poi fallire e recuperare i chili persi.

Autocontrollo nella dieta

 Per riuscire a seguire una dieta occorre una certa dose di autocontrollo, una quantità che varia in base al sacrificio che viene richiesto al cervello per resistere alle tentazioni, uno sforzo che impegna la mente e che, paradossalmente, richiede proprio un’alta quantità di glucosio. Per avviare processi complessi come la negoziazione, il compromesso, la capacità di frenare la fame e di tenere a bada l’istinto di scegliere cibi ipercalorici, abbiamo infatti bisogno di una grande dose di energia immediatamente disponibile quando si sta per scatenare la nostra voglia di fiondarci su uno spuntino spazzatura, deviando dal rigido regime alimentare che ci siamo imposti.

Stress da dieta

 Lo stress della dieta dimagrante è una forma di nervosismo molto particolare, con origine nelle rinunce e nelle limitazioni, che innalza il nostro livello di irritabilità e ci porta ad essere più scontrosi ed arrabbiati.

La conferma che chi è sottoposto ad un regime dietetico ipocalorico è molto più suscettibile della norma ci arriva da un recente studio pubblicato dalla rivista Journal of Consumer Research.
Ad effettuarlo un’équipe di ricercatori afferente alla Northwestern University che ha sottoposto un campione di persone, a dieta e non, a tre test, per valutare l’impatto emotivo dello sforzo richiesto per perdere peso.

Smettere di fumare con gli sms

 Cerotti, gomme alla nicotina, sigarette elettroniche, terrorismo psicologico, ricompense: per smettere di fumare i metodi, gli incentivi e le proposte, più o meno valide, sono davvero tante. L’ultima in arrivo, certificata da un recente studio pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science, è l’utilizzo degli sms che pare siano efficaci per incoraggiare i fumatori a darci un taglio con le bionde, liberandosi una volta per tutte da questa pericolosa dipendenza.

A dirlo è un’équipe di ricercatori afferenti a diverse università americane: l’Università dell’Oregon, del Michigan e l’UCLA. Gli autori della ricerca hanno monitorato le aree del cervello più coinvolte nella forza di volontà e nell’autocontrollo, prendendo in esame un campione di 27 fumatori accaniti reclutati dall’American Lung Association’s Freedom From Smoking program di Los Angeles.

Yara, il trauma di chi resta

 Vicende come quelle di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate ritrovata senza vita sabato scorso, a tre mesi dalla scomparsa, scuotono chi ne è spettatore impotente, vittima di quell’accanimento mediatico che sfrutta la tragedia per fare audience, che cerca ad ogni costo la lacrima, la disperazione, un grande fratello del dolore che stavolta, al contrario di quanto accaduto con la vicenda di Sarah Scazzi, non trova dall’altra parte conoscenti e parenti più o meno direttamente coinvolti, disposti a prendere parte ad uno show squallido.

Trova invece un dolore composto, sordo ad ogni strumentalizzazione mediatica, che chiede ed esige rispetto. Un trauma, quello della morte di Yara, che tocca un’intera comunità, devastata dalla paura, dall’insicurezza, dal terrore che esista un mostro e che non si sia più al sicuro a Brembate.

Aumentare l’autocontrollo: il metodo dei Quattro Scalini

 Avete l’abitudine di lavarvi le mani più volte? Tendete a sistemare le cose sempre allo stesso modo o conservate vecchi oggetti inutili solo perchè avete paura di buttarli? Allora anche voi soffrite di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). In questi casi, l”individuo tende a ripetere varie volte la stessa azione, sceglie cioè determinati comportamenti ritualistici per liberarsi dalla sensazione di angoscia.

Il disturbo ossessivo-compulsivo è causato da una disfunzione cerebrale in cui il cervello invia lo stesso messaggio a piccoli intervalli di tempo e il soggetto ripete la medesima azione ogni volta che percepisce il messaggio. Moltissime persone, donne  e uomini, attuano ogni giorno comportamenti compulsivi, e il “metodo dei 4 scalini”  suggerisce una valida soluzione per riacquistare l’autocontrollo in 4 mosse.