Benefici del possedere un animale domestico

Quali sono i benefici del possedere un animale domestico? Vogliamo scoprirli insieme? Per molti la presenza di animali in casa è scomoda e poco adatta: spesso e volentieri però sono queste piccoli, grandi creatura ad aiutarci ad andare avanti.

Meditazione, benefici a lungo termine sul cervello

 Meditazione: come agisce sul nostro benessere psicofisico? Sappiamo che è il fondamento del rilassamento ma c’è di più della semplice distensione della mente: meditare ha infatti benefici a lungo termine sul cervello. L’équipe di Sara Lazar della Harvard University appena qualche anno fa è riuscita a notare che l’insula anteriore destra e la corteccia prefrontale dei meditatori esperti erano più spesse rispetto a persone della stessa età non avvezze alla pratica della meditazione.

Benessere psicologico, tutti i benefici degli animali domestici

 Benessere psicologico, quali benefici ci derivano dagli animali domestici? Numerosi studi hanno indagato questa relazione, scoprendo innumerevoli vantaggi dal possedere un cane piuttosto che un gatto o un qualsiasi altro pet. I nostri amici a quattro zampe contribuiscono ad alleviare lo stress e l’ansia che ci affligge quando dobbiamo superare una prova difficile, un esame per uno studente, ad esempio, o una lunga convalescenza per un paziente. La pet therapy aiuta i bambini e gli anziani con problemi cognitivi, i soggetti autistici, le persone affette da demenza senile, da disturbi psichiatrici e difficoltà di comunicazione.

Benefici del sole sull’umore

 Benefici del sole sull’umore: tanti, probabilmente molti di più rispetto a quelli che produce a livello estetico l’abbronzatura. L’esposizione alle luce solare, nei caldi giorni d’estate, ci rende più gentili e disponibili con gli altri. E’ stato dimostrato, ad esempio, che i clienti degli alberghi danno una mancia più lauta ai fattorini quando gli comunicano che “fuori c’è uno splendido sole”, rispetto all’annuncio di una giornata nuvolosa. Secondo quanto afferma il dottor David Strohmetz, psicologo alla Monmouth University, le giornate soleggiate ci predispongono al buon umore e ad instaurare dei rapporti più cordiali con gli altri.

Andare in vacanza, davvero

 Perché abbiamo bisogno di andare in vacanza? E cosa accade quando rinunciamo a staccare la spina? Il professor Joe Robinson parla di un disturbo da deficit di vacanza. Le implicazioni del lavoro non stop tutto l’anno spaziano da una minore produttività a problemi psicofisici a una salute a rischio.

A volte anche una semplice settimana di relax è sufficiente a fare la differenza. In uno studio durato nove anni, condotto da Brooks Gump, docente di psicologia alla State University di New York, è stato dimostrato che chi non si concedeva una pausa dal lavoro per ben cinque anni di fila era il 30% più a rischio di soffrire di attacchi di cuore rispetto a chi si concedeva almeno una settimana all’anno.

Stress da lavoro, parola d’ordine: respirare

 Lo stress da  lavoro vi affligge? Prima di fare qualsiasi altra cosa molto più complessa ed impegnativa per liberarvene, è bene ricordarsi di un’operazione molto semplice ma a cui diamo troppo spesso poca importanza: la respirazione.

Tutti respiriamo, ovviamente, ma non tutti lo facciamo bene ovvero nel modo più ottimale, tradotto ulteriormente quello che ci permetterebbe di trarne i maggiori benefici. Perché è importante respirare in genere e nello specifico quando si è sotto stress, lo sintetizza perfettamente il dottor Lazzari, spiegando cosa avviene nel nostro organismo quando facciamo un bel respiro profondo, si tratta di una catarsi a dir poco positiva:

Apportare più ossigeno stimola il metabolismo e l’attività circolatoria favorendo il drenaggio dei prodotti di scarto (vedi anidride carbonica e acido lattico). Non solo: provoca un abbassamento dell’adrenalina, una minor tensione neuro-vascolare oltre a diminuire il livello di colesterolo e degli zuccheri nel sangue.

Sesso e buon umore, l’attività fisica migliora l’intesa di coppia

 Dei benefici dell’esercizio fisico contro lo stress eccessivo e come antidepressivo naturale per la salute mentale individuale si è ampiamente discusso in ambito scientifico. Ma per quanto riguarda le relazioni interpersonali che vantaggi si traggono dallo svolgere attività fisica? Nei rapporti tra uomo e donna nello specifico. Se ne parlerà domani a Roma al Village allestito per la Maratona all’Eur in Piazza J.F.Kennedy, 1, nell’ambito di un dibattito pubblico che vedrà coinvolti testimonial d’eccezione il campione di scherma Aldo Montano, la compagna Antonella Mosetti, attrice e show-girl e la dottoressa Diana Bianchedi, direttore del centro atletico Isokinetic e medico dello sport.

Una coppia che voglia mantenersi in forma deve correre. L’attività fisica, in particolare le discipline aerobiche, sono amiche del sesso, liberando come fanno endorfine, capaci di migliorare l’umore, di aumentare il desiderio nell’uomo e di preservare le capacità erettili.
Volendo quantificare, spiegano gli esperti, per trarre benefici per la vita sessuale dall’attività fisica, bisognerebbe bruciare 1.500 calorie a settimana.

Psicologia del pianto, quando piangere è liberatorio

 Il pianto è vissuto in modo profondamente diverso da ogni individuo. C’è chi usa le lacrime come canale di sfogo nei momenti difficili, valvola del dolore, scarico della tensione, chi piange negli istanti di gioia incontenibili e c’è chi si vergogna quando una lacrima, e solo una, riga il volto, come si trattasse della testimonianza concreta, che scorre, di una debolezza che si vuole ad ogni costo nascondere, tenere dentro.

Piangere equivale senza dubbio ad esternare delle emozioni, positive o negative che siano. Ma quando il pianto è davvero liberatorio? Se lo sono chiesti tempo fa due psicologi della University of South Florida, Jonathan Rottenberg e Lauren M. Bylsma, realizzando uno studio sulla psicologia del pianto in collaborazione con JJM Vingerhoets della Tilburg University, ricerca pubblicata dalla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science.

Meditazione e cura del corpo: il Qigong

La vita moderna ci sottopone a ritmi intensi e a un sovraccarico di stimoli sensoriali. Più stimoli caotici arrivano al cervello, più agitata è l’attività della mente e, di conseguenza, anche l’attività funzionale del nostro corpo. L’uomo si abitua a convivere con disturbi di varia entità e natura che coinvolgono il corpo, la mente e l’anima, rischiando di ammalarsi anche gravemente sul lungo periodo. Per contrastare questo logoramento costante, un’arma a nostra disposizione è il Qigong.