Una sorta di diario dell’ansia in grado di misurare questo stato di salute in grado di avvertirci in qualche modo quando lo stress super il livello di guardia. Consiste in pratica in questo l’ansiometro sviluppato per smartphone Android e iOS.
combattere l’ansia
Ansia da maltempo,cosa fare?
L’ansia da maltempo è un disturbo reale. Di solito, in grado di colpire indistintamente le persone più sensibili, nei periodi in cui è più facile imbattersi in piogge torrenziali e possibili esondazioni lo stesso prende in una morsa la persona senza avere intenzione di lasciarla andare. Cosa si può fare?
Come ridurre l’ansia da matrimonio?
Siete pronte a dire sì per tutta la vita all’uomo che amate? Molto spesso si crede di essere pronte, quando in realtà ci si fa prendere da una forte ansia dovuta non troppo all’amore che provate per il vostro lui, ma per i preparativi e lo stress che comporta l’organizzare il matrimonio dei propri sogni.
L’ansia da separazione nei bambini (parte seconda)
I bambini che soffrono di disturbo di ansia da separazione necessitano di un trattamento psicoterapeutico di tipo familiare. Infatti, molto spesso è dalla stessa famiglia che derivano determinate situazioni. Solitamenteil contesto familiare di un ansioso di questo tipo è caratterizzato da una madre iperprotettiva e ansiosa che lascia poco spazio alla libertà del figlio. È proprio per questo che i terapeuti consigliano di stare attenti proprio ai genitori. Gli spazi di libertà del bambino non devono essere invasi con consigli indesiderati.
Come filtrare l’ansia
In un mondo frenetico e pieno di stress, l’ansia è un fattore che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Non manca un pizzico di sensibilità ed apprensione sicuramente in chi è costretto a vivere con questo stato d’animo continuo. La condizione di ansia però permette ultimamente di essere analizzata in maniera diversa, soprattutto da quando una serie di ricercatori americani hanno cominciato a parlare di un “button”, un interruttore che permetterebbe di spegnere l’ansia, o per lo meno di mettere in disparte le paure ed isolarle nel cervello.
Il tutto è partito dall’Univestità di Stanford in California. Qui gli studiosi statunitensi hanno basato la loro sperimentazione sul cervello e sui meccanismi celebrali. Lo studio è anche stato pubblicato sulla rivista Nature nella sua edizione on line e gli è stato dedicato uno speciale interessante.