Credete che l’intesa intellettuale sia più importante di quella fisica in una relazione amorosa? Siete dell’opinione che piuttosto che parlare di filosofi e di teoremi la vita di coppia si alimenti su una sapiente comunicazione corporea? È davvero così importante l’aspetto fisico, anche di fronte ad una comunicazione forte ed intrigante tra partner? Oggi vogliamo parlarvi di un interessante studio statunitense . I ricercatori dell’Università del Texas hanno indagato l’importanza della comunicazione nelle relazioni amorose. La vita di coppia si alimenta sul dialogo per poter costruire un rapporto lungo e duraturo.
Comunicazione
Tra genitori e figli quali sono i temi tabù?
La comunicazione tra genitori e figli deve essere basata su un rapporto costante. Questo legame deve essere continuamente rinsaldato con comportamenti, valori e atteggiamenti che facilitino l’avvicinamento più che la creazione di differenze incolmabili. Sicuramente non è semplice parlare con i propri genitori di tutto. La frase “loro non capiscono niente” è tipica della differenza generazionale tra giovani e adulti. A proposito di questo vi riportiamo i risultati di un’indagine condotta a livello nazionale dal titolo “Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza”. La ricerca è stata promossa da enti riconosciutissimi come Telefono Azzurro ed Eurispes, ed ha constatato come esistano in realtà degli argomenti che tra genitori e figli non vengono per niente affrontati.
Cosa non dire ai propri figli (Parte Terza)
Altra situazione da evitare assolutamente è quella che paragona il bambino “manchevole” con il fratello o la sorella che eccelle. I figli non sono tutti uguali e la predisposizione di uno verso una passione o un hobbies non può condizionare anche l’altro. Se si paragonano i figli si finisce con il classificarli con delle etichette, come “Paolo il musicista”, “Giovanni, l’atleta” e ne risentirà di più in questo caso “Pasquale, lo scansafatiche”. Bisogna trovare cosa si addice maggiormente ad un figlio ed incoraggiarlo a perseguire la propria passione in base alle sue capacità. Altro consiglio che viene dato ai genitori è non dire ai propri figli “te l’avevo detto”.
Cosa non dire ai propri figli (Parte Prima)
Le parole sono importanti. Lo dichiara a voce alta Nanni Moretti in un suo film, Palombella Rossa. Bisogna stare attenti alle parole che si pronunciano. È vero che i latini dicevano “verba volant, scripta manent” (le parole volano, gli scritti rimangono). Ma in alcuni casi e soprattutto quando si tratta della gestione di certe relazioni interpersonali le parole sono fin troppo importanti. Coloro che le ascoltano possono essere feriti, condizionati, umiliati dalle nostre espressioni in base a ciò che diciamo. È per questo che oggi e anche domani vogliamo parlarvi di una delle relazioni più importanti della vita di un essere umano: il rapporto genitori-figli.
Comunicazione, come scrivere una mail efficace
Come scrivere una mail efficace dal punto di vista comunicativo? Alcuni parametri di chiarezza, semplicità e sinteticità sono comuni ad ogni genere di comunicazione veicolata dalla posta elettronica. Il resto varia sulla base del tono, formale o informale, del rapporto con il nostro interlocutore, dell’argomento abbordato. Generalmente aiuta stabilire, ancor prima di iniziare a scrivere, l’oggetto che ci darà un’indicazione chiara del filo conduttore da non perdere e sarà utile a chi riceve il messaggio per intuire la priorità della nostra conversazione, l’argomento più o meno urgente.
Per gli uomini il dialogo è una perdita di tempo
Tra uomini e donne ci sono delle differenze. Questo è risaputo. Ma a confermarcelo ci viene in aiuto uno studio degli psicologi dell’Università del Missouri, pubblicato sulla rivista Child Development, secondo il quale le donne amano discutere con il proprio partner dei problemi e delle emozioni vissute, mentre gli uomini considererebbero il dialogo soltanto una perdita di tempo. Ma proviamo a capire perché. Al centro delle motivazioni che spingerebbero gli uomini a parlare poco ci sono sempre state la paura o l’imbarazzo di sembrare deboli ed indifesi. In realtà, la ricerca smentisce tutto ciò. E’ utile considerare ciò che ha riportato Amanda Rose, una delle autrici della ricerca:
Parlare chiaro per migliorare il rapporto con gli altri
Giri di parole, frasi che si prestano ad interpretazioni ambigue, frecciatine, allusioni, sono alcuni dei fattori che allontanano da una comunicazione chiara, diretta, efficace avvicinando ad uno dei peggiori nemici di rapporti sani con gli altri: l’incomprensione. Si sottovaluta spesso il potere delle parole ma le parole hanno un potenziale talmente alto che sono capaci di muovere le folle, di cambiare il mondo, di scatenare guerre se tradotte male e non tutti sanno che all’origine di molti incidenti diplomatici ci sono espressioni tradotte o interpretate male, una cattiva mediazione culturale da parte del mediatore linguistico che non tiene conto del valore aggiunto del contesto culturale nelle frasi riportate, un valore inespresso e che invece va rimarcato.
Farsi capire, chiarezza e capacità di sintesi nella comunicazione
L’incomprensione è all’origine di molto del nostro malessere e della nostra insofferenza nei confronti degli altri. Le parole sono strumenti potenti ed efficaci ma anche estremamente arbitrari ecco perché bisogna fare molta attenzione a come le si mette insieme, farlo in un modo che non sia giusto e comprensibile solo per noi ma anche e soprattutto per chi deve capire quello che stiamo dicendo, il nostro interlocutore. Nessuno può arrivare ad interpretare il nostro flusso di coscienza, forse nemmeno noi, e la vita non è un’opera della Woolf.
Cosa ci aspettiamo dagli altri?
Cosa ci aspettiamo dagli altri? A volte troppo, a volte niente, a volte meno di quello che possono offrirci, a volte tutto. E’ raro purtroppo, in ogni caso, vedere soddisfatte delle aspettative troppo elevate, specie quando, per qualche assurdo motivo, ci convinciamo che agli altri deve stare a cuore, più a che a noi, la risoluzione di un nostro problema. Attenzione, chiedere aiuto ed avvalersi del supporto delle persone care, degli amici, dei familiari, è fondamentale, non bisogna credere di essere dei supereroi che non hanno bisogno della collaborazione altrui, o trincerarsi dietro l’orgoglio quando basterebbe un dito di un’altra persona per darci lo sprint finale per risolvere un problema che ci angoscia.
Sguardo: importante per comunicare
Gli occhi sono sicuramente una delle realtà più espressive del corpo umano, con essi si riescono a trasferire quasi tutte le emozioni. Che si tratti di ansia, di rabbia, di gioia e di felicità, riusciamo spesso a comprendere l’umore del nostro interlocutore e l’influenza che ciò che accade intorno sta avendo, proprio grazie agli occhi ed allo sguardo.
Twitter e i reclami, psicologia del consumatore nell’era del social
I reclami e l’assistenza al cliente nell’era di Twitter: sempre più aziende guardano con interesse all’immediatezza comunicativa offerta dal cinguettìo, uno scambio di battute tra consumatore e produttore che permette di offrire supporto in tempo reale e pubblicamente, testimoniando anche l’attenzione verso le esigenze e le lamentele che vengono mosse ad un brand. Un’arma a doppio taglio che va gestita nel migliore dei modi per evitare feedback negativi. Guy Winch, psicologo del NYU Medical Center, autore di The Squeaky Wheel: Complaining the Right Way to Get Results, Improve Your Relationships, and Enhance Self-Esteem, ci spiega come è cambiato l’atteggiamento del consumatore nei confronti dei reclami da quando c’è Twitter.
Chat e Facebook, il decalogo della comunicazione negli incontri online
Chat, chiacchierare online con persone sconosciute o conoscenti che decidiamo di voler approcciare per approfondire il legame scegliendo la comunicazione virtuale. Come riuscire ad interagire al meglio, a fare una buona impressione ed a parlare del più e del meno con utenti appena o poco conosciuti? Premesso che è fondamentale stare in guardia e non perché la rete sia quel posto pericoloso infestato dai demoni che in tanti dicono.
Strategie di comunicazione di un leader, la voce
Un leader: come dovrebbe parlare in pubblico, con quale tono, quali i gesti, quali le espressioni che accompagnano le parole? Ne parla Nancy Ancowitz, business communication coach, autrice di Self-Promotion for Introverts: The Quiet Guide to Getting Ahead. L’esperta spiega che gli introversi hanno la tendenza a parlare più lentamente e con estrema calma, al punto che spesso si sentono invisibili, come se nessuno li avesse ascoltati. Un leader, invece, deve farsi ascoltare e anche dare una certa enfasi ai suoi discorsi. Come fare a parlare da leader?
Vita di coppia, come migliorare la comunicazione con il partner
Comunicare non è aprire la bocca e dargli fiato sbraitando una serie di pensieri aggressivi, ansiosi di arrivare al nostro interlocutore ma troppo presi da una foga scoordinata per riuscire a calibrare il tiro su un oggetto che sia diverso dall’io ossessionato dal prevalere sull’altro. Ricordate di partire dalla posizione di cui parlavamo tempo fa a proposito di un relazionarsi equilibrato: io sono ok, tu sei ok.
Nella vita di coppia riuscire a comunicare assume un ruolo ancora più cruciale per un rapporto duraturo e sereno, fatto di incontro e non di scontro. Bisogna innanzitutto assicurarsi di avere qualcosa da dire, avendo cura di non ripetere per l’ennesima volta concetti già espressi in precedenza, il classico disco rotto che tutti, anche i più pazienti, arrivano a detestare prima o poi, persino quando la stessa canzone la sta cantando ad oltranza il tuo artista preferito.