Gli uomini sono restii alle confidenze?

Gli uomini e le donne sono diversi. Non sarà questa la prima né l’ultima indagine a confermarlo. Mentre le donne sembrano più interessate a parlare dei loro problemi e di affrontare le difficoltà con la comunicazione, gli uomini non sembrano essere dello stesso parere. Conclusione? Si tratta solo ti una perdita di tempo. Poche parole, più fatti. Lo studio è stato condotto dall’Università del Missouri e pubblicato su Child Development. Molto più pragmatici e materialisti, gli uomini non sono fatti per le confidenze. Non amano sfogarsi se sono assaliti da un problema.

Poche confidenze in ufficio!

Quanto vi raccontate di solito? E soprattutto quanto parlate di voi stessi con i colleghi d’ufficio? Sia chiaro aprire una porta su se stessi e sulla propria vita privata in ufficio è una scelta che può anche andar bene se oculata e se riusciamo a dare la nostra confidenza a “piccole dosi”.

Del resto è risaputo, quando si tratta di lavoro e di ambiente di lavoro..ci inoltriamo per sentieri non sempre lineari. Proviamo allora a seguire i consigli dello psicologo e sociologo Enrico Cheli, autore di Le relazioni interpersonali (Xenia Edizioni):

Tenete a bada l’impulsività, la voglia di dire tutto a tutti, ascoltate sempre i segnali che vengono dall’ambiente e verificate il feedback delle confidenze. Parlare del privato è positivo solo se il clima relazionale in ufficio è sciolto, sociale: allora aprirsi viene naturale. Se invece l’atmosfera è formale, bisogna capire con chi parlare di sé e con chi no. Infine, quando l’atmosfera è conflittuale, è meglio lasciar perdere. E’ importante dunque prestare particolare attenzione al modo in cui parli di te. Prima verifica se l’argomento è d’interesse per l’interlocutore, e se è questo è disponibile ad aprirsi a sua volta. Ci vuole reciprocità nei rapporti, altrimenti si rischia di sembrare narcisisti ed egocentrici con un effetto boomerang: finisci per creare barriere invece che ponti.