Il regalo più gradito per Natale 2011?

Ad alcuni sembrerà strano, ad altri non c’è regalo migliore. Da un sondaggio condotto dalla Western Union che ha coinvolto 1000 cittadini delle varie regioni italiane è risultato che il regalo più gradito da tutti per questo Natale 2011 sia il denaro. Avete capito bene. Come dicevano i latini: pecunia non olet. Il denaro non puzza. E soprattutto, in tempi di crisi economica come questi, qualche soldino in più non si rifiuta di certo.

Soldi e felicità, vantaggi della beneficenza sul benessere psicologico

 I soldi fanno la felicità oppure no? Amletico dilemma, certo è che in questo periodo di crisi economica tanti sono i disagi psicologici creati dalle difficoltà finanziarie, dalla precarietà e dalla disoccupazione, fattori di decrescita che mettono a dura prova anche il conto in banca più solido. Per stare meglio, quando la preoccupazione per la povertà avanza, sarebbe utile regalare denaro, anche una piccola cifra. Sembra assurdo a pensarci ma in realtà questo distoglierebbe la nostra mente dalla gravità della situazione e aiuterebbe a sentirsi bene, dando meno valore e meno peso ai problemi finanziari ed al denaro in sé come fonte di benessere psicologico piuttosto che di malessere.

Dare ed avere per alcuni è un problema

Quanti ne abbiamo conosciuti e al ristorante o al bar, danno sempre il meglio di sé. Le mani in tasca al momento del conto fingono che la cosa non li riguardi e quando proprio devono, ti accorgi che sono arrabbiati perché hanno un colore bluastro e ti chiedono di poter guardare lo scontrino.

Questo è il tipico esempio di avaro, in definitiva di persona che non è in grado di donare. L’avaro è incentrato unicamente all’accumulo di denaro. Il denaro non è più un mezzo ma il fine ed al suo confronto niente altro è importante. 
Il denaro per l’avaro è l’espressione più profonda dell’io e del suo potere. Il ragionamento che fa è: “Ho, quindi sono“. Si impegna a raccogliere lungo tutto il corso della sua vita denaro che però non spenderà mai. Questo potere lo rassicura anche se sa che non potrà mai esercitarlo, in quanto verrebbe meno proprio nel momento in cui tentasse di farlo e quindi nel momento in cui spendesse il suo denaro.

Gli altri affetti e valori della vita sono poco importanti per lui, così come tutto ciò che non può essere monetizzato e falsamente si racconta che potrà utilizzarli in un futuro piuttosto vago che è evidente non si realizzerà mai.
Psicologicamente in questo modo crede di neutralizzare l’angoscia di ciò che gli riserva il futuro e della morte