Stress, depressione, dipendenze, qual è il ruolo della dopamina?

La convinzione diffusa che la dopamina regola il piacere potrebbe avere un ulteriore impulso dagli ultimi risultati della ricerca sul ruolo di questo importante neurotrasmettitore. I ricercatori hanno dimostrato che esso ha un ruolo fondamentale nel regolare la motivazione, permettendo alle persone di avviare e mantenere un’azione finalizzata ad ottenere un risultato positivo o negativo.

Il lavoro ideale non esiste

L’affermazione non farà piacere a molti. Ma si tratta dell’esito dell’indagine condotta da tre ricercatori della National University di Singapore, Zhaoli Song, Wendong Li e Richard Arvey. Leggendo l’articolo del Wall Street Journal è possibile comprendere che i tre studiosi si sono soffermati sulla scoperta dell’origine della soddisfazione nel lavoro. Cosa ci rende soddisfatti del nostro lavoro? E cosa, invece, ci porta ad odiarlo?

Sei creativo? Colpa della dopamina

Quanti vorrebbero essere dei geni creativi? Incredibile è l’ammirazione che si può provare nei confronti dei grandi geni dell’umanità, da sempre visti come delle personalità con caratteristiche uniche e particolari. Ma cosa li definisce veramente? Chi è un genio creativo e perché? Ha approfondito questa tematica una ricerca svolta da due studiosi, Murray e Johnson, dell’Università australiana di Hawthorn e dell’americana Berkeley.

Anoressia nervosa, quando mangiare da piacere si trasforma in ansia

Anoressia nervosa, quando il piacere legato al cibo si trasforma in ansia ed arriva ad uccidere dagli stenti. Al contrario di chi deve stare a dieta e fa fatica a sottoporsi a regimi alimentari troppi rigidi, abbiamo visto come stare a stecchetto possa rendere nervosi ed irritabili, chi è affetto da questo disturbo trova spiacevole mangiare, al punto da sentirsi meglio quando rinuncia al cibo.

Un recente studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica International Journal of Eating Disorders fa luce sull’origine di questi stati ansiosi legati all’alimentazione. Ad effettuarlo un’équipe di ricercatori  afferente all’Eating Disorder Treatment and Research Program della University of California, San Diego School of Medicine, coordinata dal docente di psichiatria Walter Kaye.