Non è uno scherzo, ma un progetto sviluppato da Edward Boyer e il team di studiosi dell’Università del Massachusetts. Si tratta di iHeal, un’applicazione per smartphone che collegata a degli speciali sensori permetterà di capire ai medici se il paziente tossicodipendente sta per cedere alla tentazione di ricadere nell’abuso di sostanze stupefacenti. Ma come funziona realmente il software?
droghe
Ansia e depressione spingono i giovanissimi all’alcool
I giovani iniziano sempre prima ad avvicinarsi all’alcool o, anche, al consumo di droghe; secondo una ricerca condotta da Carolyn Mc Carthy del Seattle Children’s Research Institute assieme ad altri studiosi della University of Washington e della Seattle University, a spingere i giovanissimi verso l‘alcool sarebbero, spesso, problemi di ansia e depressione, mentre l’avere un buon rapporto con i genitori o anche con un insegnante può ridurre tale rischio.
Impulsività e dipendenze? Possono dipendere da un gene
Avere un carattere impulsivo può spesso causarci problemi, perchè può spingerci a dire cose che non pensiamo veramente o ad assumere atteggiamenti rischiosi e anche a far uso di droghe. Secondo una ricerca condotta dal professor Scott Stoltenberg, dell’Università del Nebraska-Lincoln, potrebbe esserci una predisposizione genetica all’impulsività, dovuta ad un raro gene chiamato NRXN3, che svolge un ruolo importante nello sviluppo del cervello e nel funzionamento dei neuroni.
Secondo il professor Stoltenberg, una tale predisposizione genetica, riscontrata maggiormente negli uomini, potrebbe essere legata anche al consumo di alcool e droghe:
“L’impulsività è un importante meccanismo che sta alla base della dipendenza. La nostra scoperta che l’NRXN3 è parte del percorso casuale verso l’assuefazione è un passo importante per identificare l’architettura genetica di questo importante tratto della personalità”
Celebrità e dipendenze, quando il successo uccide il lato umano
La scomparsa di Amy Winehouse ha lasciato tutti sconvolti ed anche chi si aspettava da un momento all’altro un annuncio simile è rimasto incredulo, come sempre avviene quando la brutalità della morte trancia in pieno un’esistenza giovane, talentuosa, promettente. C’è chi dice che non bisogna provare pietà perché in fondo la cantante se l’è cercata: aveva tutto, il successo, i soldi, la voce, migliaia di fan, ed ha scelto di affogare la sua vita nell’alcol, nell’abuso di farmaci, ha scelto di distruggersi. Non è certo l’unica grande artista a morire giovane o comunque a vivere una vita fatta di eccessi ed abusi. Ma fare un elenco dei cantanti dissoluti a poco serve. Piuttosto sarebbe utile capire perché così tante celebrità si lasciano irretire nella morsa di alcol e droghe.