Le persone umili sono più altruiste

 L’umiltà è una virtù poco tenuta in considerazione, al giorno d’oggi, che ha poco a che vedere con l’avere una scarsa autostima, ma che, invece, può avere molto a che vedere con l’altruismo, con l’interessarsi degli altri dando magari una mano a chi ne ha bisogno, proprio perchè non ci si sente “superiori” a loro. Ciò sembra essere confermato da una ricerca, condotta dal professor Wade Rowatt della Baylor University, che ha dimostrato proprio come le persone umili siano spesso quelle più disponibili ad aiutare gli altri.

Altruismo ed egoismo, una convivenza possibile

 Si può essere altruisti ed allo stesso tempo egoisti? In alcuni casi sì, se pensiamo infatti a quanto la felicità ed il benessere di chi ci sta intorno, soprattutto quando si tratta della nostra famiglia, dei nostri amici, ci influenzi in maniera positiva, con vantaggi per il nostro umore e per lo stato d’animo che si risolleva immediatamente circondato da tanti sorrisi. La felicità è contagiosa, come tutti i sentimenti che portano il segno +, ecco perché aiutare gli altri, essere generosi, contribuire alla soluzione di un problema che in realtà ci toccava poco da vicino, o almeno così ci sembrava, ha degli enormi benefici nella nostra vita e nel nostro bilancio emotivo.

L’egoismo viene dalla mamma

 

La ricerca effettuata tra le Università di Oxforx e quella del Tennessee tenutasi a Knoxville, ha tenuto conto del comportamento definito “egoistico” basandosi sull’impatto di geni. Gli esami sono stati effettuati sull’impatto che i geni attraverso l’imprinting genomico (la dichiarazione della provenienza), creano quel determinato comportamento.

Infatti, sembra che secondo questi dati l’espressione caratteriale dei geni sia differente a seconda se questi siano stati trasmessi dalla mamma o dal papà. La scoperta di questa ricerca, sembra dimostrare quanto i geni di provenienza materna portino ad un conflitto con quelli paterni nel caso dei rapporti con gli altri. I geni al femminile, da parte di mamma sembrerebbero essere quelli che tendono a stimolare i comportamenti egoistici, mentre quelli da parte di padre stimolano di gran lunga di più i comportamenti altruistici.

Che senso ha uccidere la persona che si ama?

Siamo tutti sconvolti di fronte a tanti drammatici fatti di cronaca. Ma non solo di questi ultimi giorni. Ciò che si sta verificando, purtroppo è la continuazione di una serie di omicidi che da anni, in maniera più o meno conosciuta, vengono a ripetersi inaspettatamente dentro le mura di casa nostra.

La quiete dei nostri borghi si trasforma all’improvviso. Siamo invasi da giornalisti, telecamere, la tranquillità e la buona fama del paese distrutta, i fatti personali spesso stravolti, se non addirittura inventati di sana pianta per la fantasia pruriginosa che tutto vuole sapere. E’ così, volti di persone sconosciuti entrano nella cronaca nera, nei tg, persino nei dibattiti televisivi. Ci si scontra, insomma, con fatti che neppure lontanamente pensavamo potessero accadere, soprattutto, si tocca con mano il volto tragico della violenza. E’ un’ulteriore fenomeno del grande cambiamento culturale a cui siamo soggetti e che nel futuro evidenzierà ulteriori trasformazioni.

Tali episodi lasciano sgomente le coscienze, pongono interrogativi, vuoti ed e urgenze da colmare. Si sta venendo a modificare il concetto stesso di vita umana e si perde il senso di inviolabilità che abbiamo avuto per secoli, come patrimonio fondamentale di cultura che nel tempo ha generato profondo rispetto. La preoccupazione nasce dal fatto che si commettono questi omicidi in nome dell’amore, non è così, non è amore e non si può credere a questa giustificazione.