Stress, perché staccare la spina è importante

 Se correte tutto il giorno e non siete dei corridori professionisti, forse è venuto il momento di chiedervi dove state andando così di fretta e cosa vi state perdendo nella frenesia della corsa. Lo stress, quello negativo ovviamente, ovvero il distress, spesso ci trascina nostro malgrado su una sorta di scale mobili senza fine, ma stiamo salendo o stiamo scendendo? Se pensiamo che alcuni impegni siano improrogabili e che non c’è tempo per riposare, per fermarsi e godersi per un po’ la libertà di non fare e programmare assolutamente nulla senza sensi di colpa, siamo certamente lontani dal trovare un equilibrio. Chi non rallenta mai raramente potrà arrivare davvero lontano perché lo stress ci sfibra, ci logora e ci ritroveremo, di fatto, a correre a vuoto e verso il vuoto con il vuoto intorno.

Ascoltarsi per trovare un equilibrio

 Ascoltare gli altri, rimanere aperti al mondo, alle visioni altre della vita, cambiare canale e non rimanere sempre sintonizzati sul nostro. E’ importante, anzi fondamentale, per crescere e stare bene nella nostra cerchia allargata di amici, familiari, conoscenti, colleghi. Spesso, però, dimentichiamo che ascoltare gli altri non implica necessariamente obbedire alla loro visione della vita, del mondo, agire come loro, avere gli stessi gusti, le medesime passioni, ideali e preferenze. Per stare bene con gli altri ed essere capaci di aprirsi alle loro idee ed opinioni bisogna prima maturare un’identità ascoltando noi stessi, altrimenti quale visione avremo da offrire, quale scambio sarà possibile con i nostri interlocutori?

Autostima, credere in se stessi per ritrovare l’equilibrio

 L’autostima è importante non solo per non desistere, ancor prima di aver tentato, da imprese che ci sembrano al di fuori dalla nostra portata, ma anche per essere sereni con gli altri e ritrovare la calma. Una persona che non crede in se stessa avrà bisogno di credere in qualcos’altro che gli dia forza e coraggio, sostegno. Può trattarsi dell’appoggio e dell’approvazione degli altri o peggio di dipendenze che fanno sentire forti e spavaldi. In ogni caso si tratterà di fattori esterni, indipendenti dalla nostra volontà e proprio per questo tutt’altro che forti, anzi deboli, estremamente fragili, volubili. Nessun altro può combattere le nostre battaglie e non ogni giorno, anche se c’è chi può darci una mano ogni tanto.

L’equilibrio tra mente e corpo

 L’equilibrio tra mente e corpo: raggiungerlo può sembrarci un’impresa impossibile a volte, soprattutto quando il nemico numero uno del benessere psicofisico è diventato un compagno sgradito ma sempre presente ahinoi nel nostro percorso d vita: lo stress. La tensione eccessiva accumulata da uno sforzo maggiore delle nostre risorse vitali sfianca sia la psiche che il fisico. Per liberarcene dobbiamo dunque lavorare su entrambi i fronti. Come?

Sensi di colpa ed autocritica, trovare un equilibrio

 Assumersi le proprie responsabilità quando una relazione finisce, quando un rapporto non va nel verso giusto, una carriera non prende la direzione desiderata è il primo passo per interagire sulla base di un approccio con il mondo che sia impostato sull‘io sono ok/tu sei ok. Ricordate, ne avevamo parlato mesi fa. La posizione di vita più proficua, a conti fatti, che più fa stare in pace con se stessi e con il mondo, migliorando la vita sociale e le relazioni interpersonali. Il problema si pone quando dall’assumersi le proprie responsabilità, ammettendo i propri errori, si passa a farsi schiacciare completamente da rimorsi e sensi di colpa.

Rimedi naturali o farmaci per curare i sintomi di un malessere emotivo?

 Per la risoluzione di numerose patologie e sindromi i farmaci sono sicuramente essenziali così come nella cura di disturbi psicologici e psichiatrici e disagi fortemente limitanti per la qualità della vita. C’è da dire però che spesso si abusa dei medicinali come di pillole magiche in grado di risolvere anche problemi di altra natura che non sia quella strettamente fisica, atti a sciogliere nodi esterni che necessiterebbero di soluzioni e risoluzioni ben diverse. 

Le quattro posizioni di vita

 Cos’è la posizione di vita? Lo spiega sapientemente Rika Zarai in Libera le tue emozioni. E’ il modo in cui affrontiamo le persone, gli avvenimenti, la nostra presentazione di fronte agli altri, il nostro schema abituale di rapportarci al mondo. La Zarai propone un piccolo esercizio per riuscire ad identificare la nostra posizione di vita ovvero pensare alla nostra reazione nel caso di un affronto, anche solo verbale. Come reagiamo?

  1. Ci domandiamo come mai il nostro interlocutore ci stia aggredendo.
  2. Rispondiamo aggredendolo a nostra volta.
  3. Stiamo male, giriamo a vuoto e continuiamo a ripensarci.
  4. Non reagiamo perché non ne vale la pena.

Le nuove sfide ci rendono più forti

Superare un proprio limite o rimanere ciò che si è, senza tentare di prendere nuove strade, quando il nostro attuale percorso, ci conduce per vicoli ciechi? E’ un ‘Essere o Non Essere‘ del fare. La verità è che ciò che c’atterrisce del cambiamento o dell’idea di un cambiamento , è soprattutto l’ignoto che questo sempre comporta. Secondo gli studiosi di psicologia sociale, nel momento in cui questo accade, nelle persone si hanno due diversi atteggiamenti: i pessimisti e i proattivi. E’ importante agire come i proattivi e dunque, sfruttare il momento particolare per individuare nuove opportunità, fino a migliorare la situazione in cui si pensava di stare bene fino ad un attimo prima.

Affinché questo accada, bisogna innanzitutto essere dotati di autostima. Se infatti sapete di avere un buon rapporto con  la vostra capacità di socializzare, non vi preoccuperete più di tanto, mettendo in moto un circolo positivo di azioni e reazioni, che vi porteranno a trovare un nuovo ‘status quo’. L’equilibrio inoltre è fondamentale, permette di non cadere nel tranello del tutto e subito che di solito fa correre più rischi che offrire opportunità.