E’ un articolo del quotidiano LaStampa che ha sottolineato l’importanza del fenomeno. Sembrerebbe che in Italia, soprattutto a Torino, le fobie tendano ad essere diffusissime. Inoltre, per curarle sembrerebbe che gli individui non ricorrano più al classico analista, ma a Facebook.
Amore e tecnologia, Facebook è il nuovo cupido
Come avete conosciuto il vostro partner? Mentre un tempo si preferiva effettuare la cosiddetta “posteggia” e si preferiva corteggiare con rose e attenzioni la persona da conquistare, oggi sembra essere cambiata la tradizione in favore di una nuova tendenza. I social network, Facebook e Twitter in testa, aiutano uomini e donne nella fase di corteggiamento.
Facebook, avere molti amici è indice di narcisismo
Facebook è uno dei social network più popolari, sul quale ognuno di noi può “stringere amicizia” e comunicare con tantissime persone, conosciute o meno. Secondo una ricerca condotta dalla Western Illinoiis University, però, avere molti amici su Facebook sarebbe indice di un elevato grado di narcisismo.
Prevenire il suicidio tra i giovani con i Social Network
Secondo alcuni studiosi americani i Social Network potrebbero essere impiegati per prevenire il suicidio tra i giovani. Su Facebook, infatti, molti adolescenti comunicano non solo i propri stati d’umore, ma anche le paure, il disagio esistenziale, e in alcuni casi si tratta di veri e propri campanelli d’allarme.
Parlare troppo al telefonino rende meno aperti agli altri
Al giorno d’oggi, quasi tutti possediamo un telefono cellulare, che talvolta usiamo poco, mentre in altri casi adoperiamo di più, sia per motivi di lavoro, sia per rimanere collegati con amici e conoscenti, e arriviamo al punto da non riuscire quasi a separarcene. Certamente, con il cellulare possiamo rimanere in contatto con tutti, ma, secondo una ricerca condotta dall’Università del Maryland, chi tende ad utilizzare troppo il telefonino sarà poi meno aperto verso gli altri, e meno incline ad avere altri rapporti sociali.
L’amore si dimostra con una password
Cosa riesce a garantire la fiducia in una coppia? Oggi vogliamo parlarvi di una ricerca effettuata da Rosalind Wiseman, una studiosa che si occupa di indagare quale sia il rapporto che intercorre tra adolescenti e tecnologia. Sembra che al giorno d’oggi sia di moda una tendenza molto curiosa tra i giovani fidanzatini. Per dimostrare il proprio amore al partner bisogna dargli in cambio la password della propria e-mail o del proprio account Facebook.
Se il vostro uomo cura il profilo di Facebook è perfetto
Siete ancora alla ricerca del vostro uomo ideale? Sognate il principe azzurro e credete di sapere tutto di lui? C’è solo una soluzione: consultare il suo profilo sul social network più famoso al mondo, Facebook. Non stiamo scherzando: è il risultato di una ricerca effettuata dalla Villanova University negli Stati Uniti. Secondo i ricercatori l’anima gemella si può trovare spulciando su Internet dal suo profilo Facebook. Perché? Perché gli uomini attenti non curano soltanto se stessi e la propria vita reale, ma anche quella virtuale.
Lavoro? Come trovarlo con i social network
Negli Stati Uniti la gran parte degli utenti del Web riesce a trovare lavoro attraverso il mondo di Internet. È quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta dal sito che si occupa di assunzioni on line, Jobvite. È emerso che l’86% di chi cerca lavoro lo fa tramite i social network. Siamo in tempi di crisi. Basta guardare all’andamento dei mercati di questi giorni per capire che non c’è niente di buono in arrivo, soprattutto per quanto riguarda il mercato del lavoro. Proprio per questo per trovare un impiego è consigliabile utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal Web. Vi vogliamo, quindi, segnalare tre dei siti più popolati della Rete e più utili se il vostro scopo è quello di farvi notare e trovare lavoro: Facebook, Twitter e LinkedIn.
Sorridere, per vivere meglio
Sorridi, che la vita ti sorride, dice il proverbio. Ciò è quello che sembra intendere il dottor Gil Greengross, psicologo e antropologo dell’Università del New Mexico, in un articolo pubblicato questa settimana sulla rivista “Psychology Today”.
Greengross si rifà a due studi, uno dell’anno scorso e uno appena svolto, che hanno preso in esame anche alcune foto sul popolare social network Faceb0ok, per capire lo stato psicologico attuale e futuro del soggetto.
Con Facebook si studiano le ricette italiane
Si tratta di un’iniziativa promossa dall’Università di Tampa in Florida. Gli studiosi americani hanno raccolto le ricette di un gruppo di anziane donne salernitane e le hanno studiate attentamente per poter redigere una dieta mediterranea classica. Il Comune di Pollica, infatti, si trova nella provincia di Salerno e oltre ad essere un luogo che accoglie il Museo della Dieta Mediterranea, ha raccolto sulla propria pagina Facebook le ricette di tutte le donne anziane del Paese.
Sviluppare il cervello con Facebook?
Sembra un’affermazione strana. Come un social network può far sviluppare il nostro cervello e accrescerlo? Tutto dipenderebbe dal numero di amici. È quanto ha studiato il ricercatore Ryota Kanai presso lo University College di Londra (UCL). Sono stati coinvolti ben duecento venticinque studenti, e successivamente altri quaranta.
Facebook ti dice sei un’alcolizzato
Non è uno scherzo. I team delle Università del Wisconsin e di Washington hanno condotto una ricerca secondo la quale attraverso il popolare social network, conosciuto come Facebook, si può sapere se si hanno problemi con l’alcol. In particolare, sono stati esaminati i profili on line di oltre trecento studenti.
Psicologo su Facebook, boom di contatti
Cari amici di Iovalgo, torniamo ad occuparci di psicologia 2.0 e precisamente dell’iniziativa lanciata su Facebook, la tanto nota quanto diffusa piattaforma social, appena qualche giorno fa, esattamente il 15 settembre scorso, e già al suo primo positivo bilancio. Parliamo dello sportello gratuito di ascolto aperto dal SIPO, il Servizio Italiano di Psicologia Online con gruppi di discussione, informazioni utili ed accreditate su fobie, ansia, depressione, disagio psicologico, dipendenze oltre ad una chat diretta con gli psicologi prenotabile su appuntamento e che ha fatto registrare il tutto esaurito a soli due giorni dal lancio del programma di consulenza.
Facebook, quando le bacheche diventano gironi infernali
Premetto che adoro Facebook e lo uso ogni giorno mantenendo però un profilo alto, senza scendere troppo nel personale, perché sono consapevole di che strumento potente possa rivelarsi, di come per molti rappresenti un modo di conoscere una persona reputato decisamente troppo attendibile. Basta poco per ritrovarsi delle etichette piuttosto scomode appiccicate addosso: l’eretico, l’antiberlusconiano ossessivo, il moralista, quello che ha sempre voglia di scherzare, il nullafacente, il presuntuoso, la vittima, il permaloso, la lagna, lo sdolcinato, il vanitoso, un po’ come nella vita, insomma, solo che manca il riscontro effettivo tra ciò che pubblichiamo e ciò che siamo, specialmente con i contatti che non conosciamo personalmente e sono spesso tanti.