Felicità, bambini felici, adulti più felici

 Non era certo un segreto che un’infanzia ed un’adolescenza serene contribuissero a fare di un adulto una persona equilibrata, positiva e felice, rispetto ad individui con un’infanzia difficile e tormentata ed un’adolescenza ancora più turbolenta. I soggetti più esposti a problemi mentali sono infatti proprio quelli che hanno vissuto dei traumi nei primi anni di vita o comunque una giovinezza alquanto travagliata.

A conferma arriva un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori dell’Università di Cambridge che ha analizzato il rapporto tra un’infanzia felice ed il benessere psicofisico in età adulta, scoprendo che essere un adolescente felice equivale, con molta probabilità, a diventare un adulto altrettanto felice.

Il lavoro sicuro rende l’uomo felice

 

Secondo le conclusioni psicologiche derivanti da una ricerca effettuata nel Regno Unito, la garanzia della felicità dell’individuo, sta in un lavoro sicuro.

I soggetti intervistati, preferiscono infatti mettere al primo posto nella scala dei valori un posto fisso che crea appagamento e soddisfazione personale più della salute, dell’amore e della famiglia.

I sogni non rendono felici

 

Una ricerca della Harvard University di Cambridge ha dato un risultato che sta facendo molto discutere le persone. Sognare in continuazione e viaggiare con la mente, non rende felici.

Il fatto di rimanere imbambolati, oppure di sognare ad occhi aperti anche mentre si fanno altre cose, secondo gli studiosi, non è una cosa molto positiva. Secondo i ricercatori, questi pensieri che avvengono durante le fasi di pensiero non volontario, non sempre sono piacevoli. C’è un 43% di casi di pensieri allegri, il 26% di casi di pensieri negativi ed il 31% di pensieri neutrali.

Andare in pensione contro la depressione

 

La chiusura di un rapporto di lavoro e la possibilità di riposarsi tutti i giorni, magari coltivando il proprio hobby, sarebbe una delle cure per la depressione. A dimostrarlo uno studio recente dell’Università di Stoccolma, pubblicato sulla rivista British Medical Journal. Secondo questa ricerca, l’andare in pensione fa bene alla salute ed alla mente.

Parliamo di un antitodo naturale contro la stanchezza e contro i sintomi della depressione. I ricercatori scandinavi, hanno analizzato oltre 11.000 uomini e 2.000 donne.

Ridere e piangere, due facce della stessa medaglia

 

Uno studio dei ricercatori olandesi del Max Planck Institute for Psycholinguistics, ha reso noto che l’essere umano nasce con una gioia innata, anche se nasciamo piangendo. L’uomo, nasce infatti con la capacità di ridere, di gioire, di essere felice e di essere armonioso.

Tutti gli stati d’animo ed i sentimenti negativi, nascono dopo, nel corso della vita e saranno mediati dalle esperienze che si vivono. Gli scienziati che hanno esaminato ben 16 persone, tra cui 8 sordi dalla nascita, hanno chiesto di esprimere le proprie emozioni senza parole, ma con le sensazioni.

La felicità si insegna a scuola

La felicità è soggettiva? E’ possibile spiegarla? E rendere ‘concreta’, ‘a parole’, un sentimento così intimo e indefinile? Ebbene parrebbe proprio di si. Infatti ora la felicità  – cosa inimmaginabile fino a qualche anno fa – diventa materia scolastica.

Un importante liceo inglese dunque dedicherà ai ragazzi della scuola, una lezione a settimana riguardo questo argomento. Il singolare esperimento, avrà tra le materie di lezione, per i propri allievi dai 14 ai 16 anni, lezioni di felicità e psicologia positiva.  

Felicità e crescita personale nell’era di Internet

I nostri tempi sono sempre più frenetici: siamo abituati ad interagire in tempo reale e un’attesa di pochi minuti riesce a stressarci. Abbiamo inoltre a disposizione più informazioni di quelle che siamo davvero in grado di assimilare. Come possiamo quindi orientarci per essere felici e per trovare un nostro percorso di miglioramento tra le infinite possibilità che ci si aprono davanti?

Il prezzo della felicità

 

 

La ricerca della felicità è uno dei punti cardine dell’esistenza di un essere umano. In molti hanno tentato di definire l’apoteosi della felicità e parlo di pensatori, poeti e psicologi (e pure qualche Santo), ma purtroppo ad oggi nulla ci ha dato la chiave di questa realtà. Il Financial Times ha però pubblicato una ricerca di Nick Powdthavee e Carl Wilkinson che hanno svelato il rapporto qualità / prezzo della vita. Ne riportiamo alcuni interessanti spunti.
In primis, l’avere una salute eccellente avrebbe un valore monetario pari a 1 milione e 300 mila sterline. L’organizzazione del matrimonio, si mette al secondo posto con un valore di 200.000 sterline; il chiacchiericcio con i vicini di casa varrebbe 129.000 sterline ed alla fine, andare in pensione avrebbe un valore di 114.000 sterline. Ma non si è fatta solo una quantificazione economica nel bene, si è espresso il proprio giudizio anche nel male.

Le 7 vie della felicità secondo il Financial Times

Che cos’è la felicità? E come possiamo conquistarla? Questa volta a tentare di dare una risposta all’annosa questione è stato il prestigioso giornale Financial Times. Tuttavia non si tratta di banali consigli o di saggi suggerimenti: il quotidiano ha cercato di ricostruire in modo scientifico i nostri sentimenti, calcolando l’impatto emotivo di alcuni momenti della nostra vita, classificandoli anche per durata e qualità.

Autostima, basta con le scuse che ostacolano il benessere

 Ognuno di noi ha il suo sogno nel cassetto ma sono pochi i casi in cui si trasforma in realtà; spesso ci lasciamo prendere dall’insicurezza e dalla paura che il nostro sogno, come anche le piccole promesse verso gli altri o verso noi stessi, sia più grande delle nostre capacità. Così, per non sembrare troppo insicuri ci nascondiamo dietro ad una gran quantità di scuse per giustificare il timore di non sentirsi all’altezza delle proprie aspettative; come possiamo frenare le scuse che ostacolano il benessere?

Lamentarsi: una pessima abitudine!

 

 Vi concentrate troppo sui difetti del vostro partner? Date sempre la colpa ai colleghi quando qualcosa va storto? Avete in mente un lungo elenco di problemi che affliggono la vostra vita? Basta lamentarsi: chi si piange troppo addosso o perde ore a lagnarsi non è felice.

Dimmi dove abiti e ti dirò quanto sei felice…


La felicità non dipende solo dalla nostra vita e dai nostri pensieri, ma è anche influenzata da altri fattori, come ad esempio la cultura in cui siamo immersi, il benessere economico e il grado di stress presente in ciascuna società. Ma quali sono i Paesi più felici del mondo? Secondo una ricerca in Europa i campioni di felicità sono Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia e Paesi Bassi.

Siate felici e vivrete più a lungo

  

La gioia di vivere cos’è? Potremmo darne sinceramente una definizione che non sia da dizionario? La letteratura, la filosofia e in tempi più recenti la psicologia clinica, hanno indagato l’animo umano quasi esclusivamente per le sue interazioni con il dolore e come questa condizione influisca nelle scelte e nelle percezioni.

Negli ultimi anni però una branca della psicologia s’è posta l’obiettivo di studiare, comprendere ed analizzare il benessere psicologico e ciò che lo determina.

Inutile sottolineare (ma con un po’ di buon senso lo riconosciamo tutti) che la “contentezza di sé” non è certo determinata dall’agiatezza economica e da una particolare e brillante carriera.

La marginalità di questi aspetti ne escono rinforzati dalle ricerche che Martin Seligman, docente di psicologia dell’Università della Pennsylvania ha condotto. Vi sono persone contente anche tra i poverissimi del mondo e la felicità paradossalmente non “si lascia condizionare” dall’essere in salute, dall’età o dalla piacevolezza fisica né dalla cultura.