Avere fiducia in se stesse rende più belle

Avere fiducia in se stesse rende più belle. E il mondo, per quanto giudicante in ogni sua accezione non è sempre quel brutto intricarsi di cattiverie nelle quali ci imbattaiamo online. Ce lo dimostra la storia di Amy Pence-Brown.

Più sicuri di sé in cinque mosse

 Cinque mosse di non facile realizzazione ma nemmeno impossibili, premettiamo. Già, perché spesso manuali e riviste spicciole ci invitano al cambiamento come fosse una magia da pochi secondi, due o tre formule da pronunciare davanti allo specchio ed è fatta. Non è così e crederlo equivale a fallire e scoraggiarsi se questo miracolo non avviene come decanta l’incantesimo delle poche semplici mosse, il cambiamento è un percorso che va ad intaccare quello che siamo, quello che non ci piace di noi, e ci trasforma in persone diverse, può essere un percorso in discesa? Evidentemente no, ecco perché non bisogna aspettarsi miracoli e capire che ci saranno cadute e scivoloni, è tutto contemplato e normale, ma bisognerà avere pazienza, costanza ed andare avanti anche in salita e controvento.

Autostima, tra fallimento e successo

 Credere in se stessi, avere la giusta dose di autostima è fondamentale per avere successo e per ottenere i migliori risultati in quello che facciamo, migliori inteso come il meglio che possiamo offrire in un momento preciso della nostra vita e con le risorse che abbiamo a disposizione, non come il massimo in assoluto, non dimenticate mai di non cedere al peso di un confronto impari. L’autostima, però, è importante soprattutto in periodi della nostra esistenza costellati di cadute, errori, delusioni, illusioni, fallimenti, piccoli o grandi che siano, ed in diverse sfere, dai rapporti con gli altri al lavoro, dall’amore alla famiglia, dalle dipendenze all’equilibrio psicofisico.

Dipendenze e fiducia in se stessi, la forza di smettere

 Dipendenze: che si tratti di vizi insani come il fumo, l’eccesso di alcolici, di caffeina, l’uso di droghe, il cibo spazzatura, piuttosto che di dipendenze emotive ed affettive o ancora di dipendenze intese come incapacità di liberarsi dalla morsa delle cattive abitudini, liberarsene diventa spesso prioritario non solo per stare meglio, e parliamo di salute fisica, ma anche per recuperare autostima, fiducia in noi stessi, nella nostra forza.

Autostima, perdere fiducia in se stessi spinge a spese folli con carta di credito

 Se l’autostima crolla, per via di un fallimento, di un risultato mediocre in un progetto, si è più inclini a fare spese folli usando la carta di credito per acquistare beni di lusso.
E’ quanto afferma un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente alla Cornell University ed alla London Business School.

La separazione dal denaro contante viene vissuta come un processo psicologicamente doloroso, ecco perché quando si perde la fiducia in se stessi si è più propensi a comprare beni di lusso per tirarsi su pagandoli però con carta di credito.

Motivazione, le canzoni che ispirano positività

 La musica, strumento di seduzione, contemplazione, meditazione, conforto, dolore… associata ai ricordi, alle note più amare, a quelle più allegre, capace di riportarci indietro nel tempo, di farci sognare il futuro, di far innamorare ed in generale di rispondere, con la sinfonia giusta, ad ogni nostra emozione: dalla rabbia allo sconforto, dalla delusione alla gioia, dall’amore all’euforia fino a cogliere le sfumature più sottili dei colori dell’anima: la malinconia, il rimorso, il rimpianto, la solitudine, la grinta.

Uno studio effettuato dalla Penn State University ha scoperto che ascoltare musica non solo metteva di buon umore gli studenti quando erano giù di morale, ma amplificava le emozioni positive in chi era già allegro. Inoltre, non importava che genere fosse: rock, classica, pop, new-age né in che contesto la ascoltavano. Da soli, mentre ci si vestiva, in compagnia… la musica rendeva più ottimisti, allegri, amichevoli, rilassati e tranquilli oltre che attenuare le emozioni negative.

Esercizi autostima, attività fisica efficace sui giovani

 Esercizi per l’autostima? O meglio l’esercizio per l’autostima! Non è un gioco di parole bensì il riconoscimento, da parte del mondo scientifico, dell’importanza dell’attività fisica nel migliorare l’autostima nei bambini e negli adolescenti, prevenendo lo sviluppo di problemi psicologici e comportamentali, comuni nei giovanissimi.

Se erano noti da tempo i benefici dell’esercizio sulla salute fisica, con prove inconfutabili che ne attestavano l’efficacia, la ricerca sugli effetti dell’attività motoria sulla salute mentale restava frammentaria.
A colmare almeno parzialmente questa lacuna è intervenuta una revisione di studi sull’argomento pubblicata dalla Cochrane Library.

Autostima, avere più fiducia in se stessi con le 7 regole del corso pratico di Riza – seconda parte

 Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta del corso pratico di Riza, dopo aver illustrato i primi tre step del programma messo a punto da Morelli per accrescere l’autostima ed acquistare maggiore fiducia in se stessi.

Quarta regola: Indossa il vestito più bello. No, non parliamo di uniformarsi alla moda del momento o di portare il colore che spopola in questa stagione. Parliamo di valorizzare la nostra unicità, di sentirci bene a vestire i nostri panni ogni giorno, di metterci addosso quello che ci piace e che ci mette di buon umore. E’ il momento di chiedersi:

Come ti vesti la mattina appena ti svegli? Ti camuffi con abiti anonimi o ti sai valorizzare con capi che evidenziano la tua unicità? Sentirti bene nei tuoi “panni” ti aiuta ad autostimarti.

Autostima, avere più fiducia in se stessi con le 7 regole del corso pratico di Riza – prima parte

 Ancora sull’autostima e sull’avere fiducia in se stessi. Il corso che vi presentiamo oggi è quello ideato e condotto da Raffaele Morelli all’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, ora disponibile nelle edicole in forma editoriale. Lo trovate in allegato alle riviste Dimagrire, Salute Naturale e Riza Psicosomatico.

Noi di Iolvalgo abbiamo spulciato l’anteprima, disponibile on-line, scovando quelli che vengono definiti i primi sette step per ritrovare la fiducia in se stessi e rafforzare l’autostima.

Se sei volontario ne giova la salute

Oramai è appurato e numerose ricerche lo sottolineano, cosa che qualsiasi volontario può confermare con la propria esperienza: fare del bene fa bene. Non solo all’umore: aumenta l’autostima, la fiducia in se stessi e rafforza il rapporto di coppia. Normalmente le persone che si occupano di volontariato e si dedicano all’associazionismo, hanno una maggiore capacità di resistenza agli scossoni della vita, reagiscono meglio ai lutti e separazioni, e in situazioni di emergenza e sono le prime a riprendere il controllo.

Inoltre ci sono dei vantaggi anche dal punto di vista fisico. Non solo si riscontra una capacità di avere nervi più saldi in momenti difficili, ma è stato rilevato che chi, per esempio, dona il sangue, corre un rischio minore di soffrire di malattie cardiovascolari e, addirittura, di alcune forme di diabete. Insomma, non ci sono più scuse: è arrivato il momento di pensare agli altri. Da dove cominciare? Intanto guardandosi accanto. Spesso non ci accorgiamo che a due passi da noi esistono persone che potrebbero vivere meglio grazie a un piccolo aiuto, magari anche solo qualcuno che si fermi ad ascoltare.

L’autocritica quando è costruttiva ti rende più forte

Quante volte ci siamo avviliti, boicottati, intimati la resa “Non ce la farai mai anche se ti impegni, non puoi riuscire”. Innumerevoli volte ci siamo ripetuti frasi come questa, può capitare ma non indugiamoci. L’ autocritica svalutativa è uno di quei meccanismi psicologici che se intervengono spesso nella nostra vita diventano motivo di depressione. L’ argomento è stato affrontato nel 2004 da un gruppo di psicologi inglesi, guidati da Paul Gilbert della Mental Health Research Unit del Kingsway Hospital di Derby, e pubblicata sul British Journal of Clinical Psychology. Lo studio evidenzia come questo tipo di autocritica, crei delle dolorose spaccature nella psiche, perché se è vero che una parte di noi ci allontana ansiosamente da una situazione di cui ne paventa (quasi sempre in maniera ingiustificata ) il “pericolo” , dall’altra sussiste – dato che è insita nell’uomo – la volontà e il desiderio di superare un proprio limite. La scelta finale sarà determinata dal confronto/scontro di queste due istanze che ne determineranno l’azione o l’inerzia. Per dare un’idea di questo meccanismo, soprattutto in coloro che soffrono di depressione, alcuni ricercatori hanno applicato la tecnica del role-playing che mostra come il conflitto esploda in maniera evidente. E’ una sorta di psicodramma in cui viene utilizzata la “tecnica delle due sedie” su cui i pazienti sono invitati ad accomodarsi. Una volta occupata la prima, dovranno comunicare le autocritiche svalutative mentre sulla seconda, manifestare il desiderio di riuscita e resistenza. Il conflitto interiore in questo modo si palesa e talora anche molto violentemente: è per i terapeuti è il momento ideale per intervenire e lavorare successivamente sullo sviluppo della capacità di “promozione”, arrivando a contrastare la profonda incapacità e realizzarsi positivamente. Naturalmente non tutte le forme di autocritica sono dannose, anzi la capacità di analisi profonda del sé è – per chi la possiede – una grande risorsa ma non deve tralasciare la propria implicita funzione costruttiva, un atteggiamento responsabile offre la reale possibilità di non ripetere gli errori, quella che invece è perpetrata con disfattismo e vittimismo, oltre a creare un’intensa frustrazione e infelicità, tende a reiterare atteggiamenti sbagliati, ci riduce all’impotenza e alla rabbia.

Migliorare la propria autostima: 3 errori da evitare

Raggiungere un buon livello di autostima è uno dei traguardi più importanti della nostra vita. Per poter raggiungere questo obiettivo, dobbiamo evitare rimuovere alcuni ostacoli. Scopriamo insieme quali sono gli errori più frequenti che dobbiamo evitare per trovare la giusta fiducia in noi stessi.