Chi soffre di aracnofobia vede i ragni più grandi

 L’aracnofobia, o paura dei ragni, è una fobia piuttosto diffusa, della quale avevamo trattato nello specifico qui. Una ricerca della Ohio University ha dimostrato un singolare effetto di tale fobia, che potrebbe verificarsi anche con altri tipi di paure: nello specifico, l’aracnofobia porta a vedere i temutissimi ragni più grandi di quel che sono realmente. Nello studio, ai partecipanti sofferenti di tale paura venivano mostrate alcune tarantole, e dopo questi dovevano dare una misura della grandezza dell’animale. Più queste persone dicevano di temere i ragni, più li ritenevano grandi.

La paura? Dipende dal subconscio, come negli animali

 Noi esseri umani, per quanto dotati di ragione, abbiamo molto in comune con il mondo animale, a volte anche per quel che riguarda le nostre emozioni basilari, come ad esempio la paura. Le nostre iniziali reazioni ad essa sono infatti simili a quelle di molti animali e avvengono principalmente a livello del subconscio, secondo quanto scoperto dai ricercatori dell’Università di Exeter, con uno studio che potrebbe avere implicazioni sul trattamento di disturbi come le fobie.

L’importanza di “disinnescare” i cattivi ricordi e di modificare l’apprendimento

Molti disturbi psicologici, come le fobie, le dipendenze, il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo post-traumatico da stress, possono avere a che fare con la memoria e l’apprendimento, nel senso che una determinata situazione può essere associata ad un dato comportamento-ad esempio, vedere un bar pieno di persone che fumano può indurre ad accendersi una sigaretta-e riattivare ansie e paure o spingere ad agire in maniera inappropriata. Gli psicologi cercano in genere di lavorare su queste associazioni inconsce tra un determinato “stimolo” e una determinata “risposta” suggerendo di associare mentalmente allo stimolo altre possibili risposte, ma ciò, spesso, si rivela tutt’altro che semplice, e i pazienti possono facilmente avere delle ricadute.

VRET, la realtà virtuale come terapia contro le fobie: il parere del dottor Mazzucchelli

 Cari amici di Iovalgo, si conclude oggi il nostro speciale psicologia e tecnologia in compagnia del dottor Luca Mazzucchelli, convinto sostenitore di una psicologia innovativa che esce dal percorso tradizionale ed inizia un discorso con il paziente utilizzando approcci comunicativi che si avvalgono di Skype, dei social network e delle applicazioni iPhone.

Gli strumenti ed i contesti comunicativi si evolvono ma la mission rimane quella di essere utile alle persone. Mazzucchelli cita la sua esperienza di psicologo nei parchi la notte, tra i senza fissa dimora, al posto del lettino la panchina e ci dà la sua opinione su una psicologia che si avvicini alle persone e che incuriosisca, arricchendosi di ulteriori strumenti oltre a quelli classici.

Elenco delle fobie strane (parte 2 di 2)

Abbiamo parlato delle fobie più diffuse e mentre le abbiamo esaminate in ordine alfabetico, sicuramente ci siamo resi conto di quanto possono essere strane a volte alcune cose che per alcuni individui sono semplicemente pane quotidiano. Continuiamo quindi la nostra analisi alfabetica delle fobie a partire dalla lettera L:

  • La Leucofobia è la paura del colore bianco.
  • La Nefofobia è la paura delle nuvole.
  • L’Ommetafobia è la paura degli occhi.

Dove nasce la paura

 

Secondo un recente studio portato a termine negli Stati Uniti d’America, le fobie non sono innate, bensì derivano da quelle che hanno i nostri genitori. Le paure che si sviluppano dentro di noi, sono frutto di un insegnamento non congentito, bensì, che si impara dalla vita di tutti i giorni tra le pareti di casa.

Quindi, in modo consapevole o meno, i nostri genitori ci trasmettono le proprie paure riuscendo a creare il vero terrore nei piccoli. Questo terrore può essere di diverso tipo, tra i più classici abbiamo i rettili, i ragni, il buio, il chiuso, l’aereo o tante altre paure.

Come curare le fobie

Molte persone soffrono di particolari fobie capaci di incidere fortemente sulla vita: la paura diventa infatti incontrollata e assolutamente sproporzionata alla situazione vissuta. Eppure non bisogna restare prigionieri delle proprie fobie: esistono delle terapie capaci di aiutarci a superare questi ostacoli e tornare a vivere serenamente.

Aracnofobia, perchè la fobia dei ragni è tra le più diffuse?

 Il termine “aracnofobia” deriva dal greco e significa “paura dei ragni“, anche se chi ne soffre non si limita alla semplice paura ma è vittima di una fobia specifica verso gli aracnidi. L’aracnofobia, infatti, provoca vari stati di malessere, dalla repulsione all’accellerazione del battito cardiaco e addirittura agli attacchi di panico, non solo quando il soggetto si trova a stretto contatto con un ragno, ma anche di fronte ad immagini che lo raffigurano; perchè abbiamo paura dei ragni pur sapendo che generalmente sono innocui?

Le fobie, dagli esordi alla psicoterapia

 Le fobie interessano circa un quinto della popolazione. Sotto quest’etichetta si nascondono infatti fenomeni molto diversificati, come ad esempio la paura per alcuni animali (ad esempio ragni o serpenti), il timore di affrontare situazioni specifiche (come i luoghi affollati o chiusi), e così via.

Il concetto di fobia non è di per sé un’emozione negativa: è semplicemente un meccanismo di difesa che ci aiuta a cogliere i pericoli. Tuttavia può diventarlo quando si estremizza, trasformandosi in fobia. In questo caso, la reazione diventa realmente sproporzionata rispetto al dato di partenza: ad esempio alcuni fobici hanno paura semplicemente di osservare foto di animali temuti, anche se questo non comportano ovviamente nessun pericolo.