E’ fastidioso e pesante il giudizio degli altri, specie quando arriva in maniera ripetitiva e lo avvertiamo come assillante. Ma noi come ci comportiamo per non commettere lo stesso errore e dare giudizi gratuiti e non graditi sulla vita, il carattere, le relazioni, il lavoro, le opinioni, i comportamenti di chi ci sta intorno?
Gretchen Rubin, autrice di The Happiness Project, ha cercato di capire come si può evitare di cadere nella tentazione di giudicare, buttando giù una lista di consigli utili allo scopo, nello specifico come imparare a farsi gli affari propri ed a non intromettersi. Vediamoli. Innanzitutto, se nessuno ci ha chiesto espressamente un consiglio su come educare i suoi figli e su come affrontare un problema, vuol dire che non ne ha bisogno e comunque non da noi. Quindi evitiamo di rifilarglielo comunque.
Ricordiamoci che non conosciamo, molto spesso, l’intera vicenda su cui stiamo per sentenziare a sproposito. E’ molto facile presumere di sapere tutto ma certe situazioni sono più complesse di quello che sembrano e dare un giudizio affrettato rischia di peggiorare le cose.
Spesso ce la prendiamo per cose che non ci riguardano affatto. Ci innervosiamo e bolliamo il comportamento di una persona anche quando non ha nessun effetto nelle nostre vite. Iniziamo a praticare questo esercizio: se il modo in cui vivono gli altri non influisce su di noi perché preoccuparsene tanto e montarci sopra giudizi e critiche anche aspre? E’ quasi come se gli altri ci chiedessero di vivere come loro, di educare i figli come fanno loro, di pensarla come loro, per come ce la prendiamo a volte! Ma che ci importa in realtà?
Solo perché qualcosa ci rende felice non è detto che faccia stare bene anche gli altri e viceversa. Ricordiamocelo quando insistiamo affinché qualcuno agisca come noi.
Se tendiamo a giudicare gli altri eccessivamente e troppo di frequente, sarebbe bene liberarci anche del gossip che rappresenta una spinta pericolosa verso la critica feroce.
Ricordiamoci che non siamo a casa nostra quando ci viene in mente di chiedere al padrone di casa perché non mette le pentole lì, non sposta il divano là, noi faremmo così perché è più pratico e comodo e così via discorrendo. E’ casa sua e rispecchia le sue esigenze di vita, non le nostre.
Concentriamoci sulla nostra di vita, sui nostri limiti e proviamo a migliorare senza curarci troppo di quello che dovrebbero fare gli altri per migliorarsi. Non è affar nostro.
Stefano 11 Giugno 2011 il 14:34
Quest’articolo fa proprio al caso mio, infatti talvolta mi rendo conto di essere un bel rompi scatole! Certo è vero che gli italiani sono conosciuti all’estero per questa caratteristica (e non a torto, aggiungo io), ma sto comunque cercando di migliorare. Intanto, riconoscere il problema è già un primo importante passo in avanti.
Paola Pagliaro 21 Giugno 2011 il 23:22
tutti giudichiamo un po’ troppo in effetti però quando correggi il tiro fidati si vive molto meglio e si migliora il rapporto con il mondo 😉