Il disagio psicologico e lo stress che ne deriva è associato ad un alto rischio di morte per ictus, secondo uno studio apparso sul CMaj (Canadian Medical Association Journal). Lo stress di natura psicologica è molto diffuso nella popolazione generale, riguarda circa il 15% -20% delle persone, ed è associato a fattori quali ansia, depressione, disturbi del sonno e perdita di fiducia. Sebbene ci siano evidenze che collegano il disagio psicologico alla malattia coronarica, fino ad oggi vi era una carenza di studi e dati che indagavano il possibile legame tra disagio psicologico e rischio di morte per malattie collegate a problemi cerebrovascolari o cardiovascolari.
ictus
In Europa troppi disturbi cerebrali
Si tratta di disturbi come la depressione, l’epilessia e il morbo di Parkinson, fino a considerare altre patologie come anche ictus cerebrale e demenza. La popolazione europea risulta essere grandemente afflitta da questi mali: ben un cittadino su tre ne è affetto. Questo è il risultato dell’indagine condotta dalla Società Italiana di Neurologia (Sin) e illustrata durante un congresso organizzato nella città piemontese di Torino.
La cioccolata fa bene alle donne
Chi non sa resistere ad un bel pezzo di cioccolata? Dolce gusto per il nostro palato è impossibile dire di no al cioccolato. Il risultato di una ricerca condotta dal Karolinska Institutet di Stoccolma confermerebbe quanto siano positive le qualità del famoso cioccolato. Soprattutto le donne, se consumano la varietà fondente del cioccolato, possono beneficiare delle sue qualità ed essere protette addirittura contro l’ictus.
I problemi cardiaci sono i killer numero uno per le donne
Lo immaginavate? I problemi cardiaci sono i killer numero uno per le donne ma spesso lo ignoriamo (e ugualmente fanno i medici, più attenti agli uomini). In realtà è una vera e propria emergenza medica e sociale, infatti in Italia, circa 120.000 donne, sono vittime di malattie di cuore, prima causa di morte femminile ma anche di infermità. Tale particolare situazione, ce la spiega bene M. Grazia Modena, direttore del dipartimento di Cardiologia del Policlinico di Modena:
Solo che nei maschi il problema si fa vivo prima: già dai 45/50 anni, mentre nelle donne dopo i sessanta. Motivo: fino alla menopausa (e dopo, per un pò) il cuore femminile è protetto dall’azione degli estrogeni che mantengono giovane ed elastico l’endotelio vascolare e rallentano la formazione di placche sulle arterie. Quando questa specie di ombrello ormonale viene a mancare le cose cambiano, e di colpo aumentano i fattori di rischio (vedi sovrappeso, pancetta – di tipo androide la più pericolosa – alterazioni del metabolismo glucidico, colesterolo alto, ipertensione).