State vivendo un momento molto difficile. Il vostro partner vi ha lasciato e adesso non sapete più che fare. La fine di un rapporto non è mai una situazione molto semplice da gestire. Preoccupazioni, ansie, disperazione, recriminazioni, pentimenti, un mix di emozioni e di rabbia assalgono l’individuo, soprattutto quello che è stato lasciato. Si cerca allora di distrarsi per poter superare il momento dimenticando i tempi andati. Oggi vogliamo parlarvi di un’interessante scoperta relativamente a questo situazione. Sembra che al giorno d’oggi la rielaborazione di un dolore, come quello della fine di una relazione d’amore e della conseguente perdita del partner, possa essere superata grazie ad Internet.
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Tenere un blog aiuta i ragazzi a vincere la timidezza
E’ risaputo che gli adolescenti trascorrono molto tempo al computer, spesso comunicando con i loro amici o conoscendo altre persone tramite i social network; spesso vengono messi particolarmente in risalto gli aspetti negativi di questo fenomeno, ma sembrerebbe che, invece, vi siano anche aspetti positivi, sopratutto per quei ragazzi che tengono un loro blog online. Secondo una ricerca condotta da Meyran Boniel-Missim, dell’Università di Haifa, in Israele, e pubblicata dall’American Psychological Association, avere un blog può aiutare in particolare gli adolescenti timidi a fronteggiare e superare la loro timidezza.
Tra genitori e figli quali sono i temi tabù?
La comunicazione tra genitori e figli deve essere basata su un rapporto costante. Questo legame deve essere continuamente rinsaldato con comportamenti, valori e atteggiamenti che facilitino l’avvicinamento più che la creazione di differenze incolmabili. Sicuramente non è semplice parlare con i propri genitori di tutto. La frase “loro non capiscono niente” è tipica della differenza generazionale tra giovani e adulti. A proposito di questo vi riportiamo i risultati di un’indagine condotta a livello nazionale dal titolo “Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza”. La ricerca è stata promossa da enti riconosciutissimi come Telefono Azzurro ed Eurispes, ed ha constatato come esistano in realtà degli argomenti che tra genitori e figli non vengono per niente affrontati.
Internet, sono necessarie etichette di qualità per i bambini
Poco tempo fa abbiamo parlato del rapporto esistente tra Internet e i bambini. Se da un lato, è consigliabile far utilizzare il Web ai più piccoli, dall’altro è fondamentale che questo strumento venga controllato e tenuto lontano da pericoli e conseguenze dannose. È per questo che l’Unione Europea ha proposto delle etichette di qualità per i siti vietati ai minori. Sono necessari manuali di istruzione sia per i genitori che per le scuole che riescano a guidare con sapienza e intelligenza i bambini nel loro viaggio attraverso la Rete. Non va proibito l’utilizzo del computer e dei siti on-line, ma è sicuro che i minori debbano essere tutelati in questo.
La scelta del nome del bambino si complica?Usate Google
Ne avevamo già parlato in passato in questo post. Quando una coppia aspetta un bambino, la scelta del nome diventa un’azione di grande importanza. Come chiameremo il nostro pargoletto? In linea con la tradizione si possono scegliere i nomi dei nonni per tramandare nel tempo il nome di famiglia. Oggi, invece, sembra essere nata una diversa tendenza. Oltre al fatto che la scelta ricade su nomi stranieri, legati al mondo dello spettacolo e della fantasia, i genitori decidono di affidarsi alla Rete per l’ardua sentenza. Avete capito bene: ad Internet.
Il Manifesto dei pediatri è a favore del Web
Oggi vogliamo parlarvi di una recente indagine condotta dal Safer Internet Programme della Commissione Europea. La ricerca ha attestato che nel rapporto che sussiste tra i bambini e il mondo di Internet in Italia ci sono delle evidenti carenze rispetto agli altri Paesi Europei. Infatti, non poca paura e ansia suscita nei genitori l’utilizzo del Web da parte dei bambini ed è per questo che va monitorato e seguito attentamente. Ma è pur vero, secondo i risultati dell’indagine, che in Italia i bambini hanno delle conoscenze informatiche e delle abilità con l’utilizzo del pc molto limitate e carenti, dovute anche ad un’offerta scolastica manchevole rispetto a quella degli altri Paesi UE. I comportamenti che i genitori assumono di fronte al “problema” dell’utilizzo di Internet sono vari. Ci sono i proibizionisti, che vietano categoricamente ai propri bambini di utilizzare il Web privandoli di qualsiasi cosa e non lasciandoli scegliere. Oppure esistono coloro i quali non conoscono bene la Rete e sono ignari di tutti i pericoli che i bambini possono correre. Proprio per evitare entrambe le situazioni appena descritte, la Società Italiana di Pediatria ha deciso di scrivere un Manifesto per far comprendere quali sono i modi giusti di utilizzare il Web.
Donne esperte del Web
Anche se le ultime notizie riguardanti il mondo del lavoro non sono confortanti, soprattutto per le donne, sono proprio queste a fare la differenza nel mondo del web. Se immaginate le donne ancora come casalinghe impegnate soltanto nelle faccende domestiche, dovrete dimenticare presto questa convinzione errata. La Rete ospiterebbe numerose quote rosa che attraverso di essa riescono a lavorare e ad essere produttive.
I genitori hanno paura della «Facebook-dipendenza»
Siamo nell’era dei social Network. Se avete visto il film di David Fincher, The Social Network, che racconta la storia della nascita di Facebook non sarà un mistero per voi come tutto sia nato per caso. Gli adolescenti odierni usano tantissimo il Web, per intrattenere rapporti, aumentare i propri contatti, postare le proprie foto. Il meccanismo è fortissimo e crea grande dipendenza se non si è così “attenti” da capire che la realtà vera è lontana da un modem e qualche cavo di rete. Indubbiamente Facebook è stata una scoperta rivoluzionaria e utilissima. Infatti, nel film Mark Zuckerberg dichiara:
Dipendenze degli italiani
Oggi facciamo un excursus sociale nel bel Paese passando in rassegna l’Italiano medio e tutte le sue evoluzioni nel tempo, che sono poi sfociate nelle dipendenze, nei vizi e nelle abitudini di questi ultimi. A partire dall’evoluzione tecnologica, oltre alla mutazione legata al cambiamento degli stili di vita, ecco che gli uomini e le donne del bel Paese, cambiano anche i costumi e le proprie dipendenze.
Conseguenze psicologiche negative per gli internauti
Internet come fonte di rimbecillimento dell’individuo? Potrebbe anche essere possibile. Al contrario di quello che si è pensato fino ad oggi, riguardo il fatto che l’utilizzo del computer e l’interscambio culturale veicolato dallo strumento informatico del web, farebbe si che la nostra mente, invece di progredire, andrebbe in continua perdita in performance.
Internet è uno strumento di approfondimento
La dipendenza da chat, ha nè più nè meno che le ‘regole’ tipiche delle dipendenze psicologiche e dei diversi aspetti patologici della personalità. E’ pur vero che spesso internet e quindi le chat, subiscono un’eccessiva penalizzazione. E molti casi di cronaca, sembrano voler demonizzare l’abitudine ad utilizzare tale mezzo di comunicazione, considerandolo non ‘sano’ , così come per quanto concerne gli incontri via web.
Spesso, l’intero mondo Internet viene messo in discussione per la sua capacità di catalizzare totalmente l’attenzione davanti ad un computer estraniando le persone dal resto del contesto, dalla realtà.
Una dieta… di informazioni!
Televisione, radio, Internet, giornali e molto altro ancora: i media ci bombardano continuamente con un numero di informazioni davvero troppo alto per poter essere immagazzinato nella nostra mente. Troppe volte siamo al corrente di informazioni assolutamente inutili per la nostra vita, come ad esempio qualche novità di gossip, mentre facciamo fatica a riordinare le idee sugli argomenti importanti. Come rimediare a questo problema? Semplice: dobbiamo iniziare a migliorare il nostro approccio con questo flusso informativo, proprio come se stessimo seguendo una dieta.
Le nuove dipendenze
Il mondo cambia e con l’evolversi della società cambiano anche i problemi psicologici che dobbiamo affrontare. Nascono infatti nuovi tipi di dipendenze: proprio a causa della loro novità e della loro apparente normalità, non è facile individuare come qualcosa di patologico. Scopriamo insieme le nuove dipendenze sempre più diffuse tra di noi.
La sindrome della clessidra
Siete stressati dai tempi di attesa del vostro computer? Potreste soffrire della sindrome di Hourglass, detta in italiano sindrome della clessidra. Una patologia in crescita, grazie soprattutto alla grande diffusione del Web e dei social network.