Cosa non fare quando si lavora a casa

Molti pensano che lavorare a casa sia un vantaggio. In realtà, se il lavoratore non riesce a gestire in maniera corretta e ad organizzarsi meticolosamente nella divisione dei compiti il telelavoro si può rivelare una vera e propria condanna. Per ovviare a questo risvolto negativo del lavorare da casa bisogna seguire delle linee guida. Innanzitutto, non bisogna lavorare fuori dall’orario di ufficio. Mi spiego meglio. Lavorando a casa, siete voi che decidete i vostri break e i vostri impegni. Ma sarebbe bene fare un piano di lavoro e decidere quali sono le ore da dedicare al lavoro e quali no.

I luoghi di lavoro più insoliti

Il classico lavoro dell’impiegato che ogni giorno, ad orari fissi, si reca in ufficio è ormai passato di moda. Fortemente monotono, un lavoro di questo tipo diventa molto poco stimolante, soprattutto se non ci sono altre distrazioni. A questo proposito vogliamo parlarvi di una ricerca internazionale svolta da ZZA Responsive User Environmentsha. Secondo questa oggi i luoghi di lavoro sono molto cambiati. Biblioteche, ristoranti, caffetterie diventano delle aree pubbliche dove gestire il proprio lavoro.

Lavoro indipendente, ostacoli alla produttività e soluzioni

 Abbiamo affrontato, nel precedente articolo, gli errori principali che commette nella gestione del tempo chi svolge un lavoro indipendente, ovvero essere troppo indulgente con se stesso e concedersi troppi strappi e pause anche quando non ce ne sarebbe alcun bisogno o al contrario tirare troppo la corda, pretendere troppo da se stessi e cadere nel vortice della dipendenza da lavoro, sottraendo tempo prezioso alla vita sociale ed al tempo libero per lavorare fino allo stremo delle forze per se stessi. Come evitare queste due tendenze, entrambe nemiche della produttività, seppur diametralmente opposte?

Lavoro indipendente, gestire il tempo

 Chi svolge un lavoro indipendente o ha intenzione di mettersi in proprio, a questo proposito vi suggerisco di testare il vostro potenziale consultando il nostro profilo, si ritrova a dover gestire se stesso, il tempo a disposizione in modo del tutto autonomo, ha delle scadenze come tutti ma può organizzarsi come meglio ritiene opportuno. Può sembrare una passeggiata ma in realtà essere il proprio capo nasconde non pochi tranelli quando si parla di produttività e rendimento e di portare a termine un lavoro, ultimare un progetto, raggiungere degli obiettivi in tempi ben definiti.

Mettersi in proprio, scopri se sei portato per il lavoro indipendente

 Il libero professionista chi è, perché lo è, come si organizza, come vive? Sappiamo che è l’unico lavoratore al mondo che può insultare il suo capo senza rischiare di perdere il posto, a scapito di un po’ di autostima magari perché è alle dipendenze di se stesso. Scherzi a parte, come sapere se mettersi in proprio è la strada giusta da percorrere?

Al di là dei fattori economici e pratici ci interessa sapere se esistono delle persone dall’indole più incline al lavoro indipendente e altre che invece non sono abbastanza produttive se lasciate libere di autogestirsi il tempo, il carico di impegni, una professione. Come dipinge la psicologia il profilo ideale di un freelance?