Dislessia, i video games di azione migliorano la capacità di lettura

Giocare ai video games potrebbe aiutare i bambini dislessici a migliorare le loro prestazioni nella lettura secondo quanto emerge da un recente studio pubblicato sulla rivista Current Biology. Il team di ricercatori che ha condotto lo studio ha elaborato un proprio modello, secondo il quale la dislessia sarebbe legata a problemi nell’attenzione visiva piuttosto che a difficoltà nelle competenze linguistiche.

Idee regalo: per Natale comprate un e-book

La lettura è un esercizio per la mente e per il corpo. Ad esempio, Vladimir Nabokov, il famoso scrittore russo, sosteneva che avere qualcosa di bello da leggere prima di andare a letto è una delle sensazioni più piacevoli della vita. Oggi le nuove tecnologie  e i progressi raggiunti nel mondo informatico ci permettono di ripensare al libro e alla lettura in modo diverso. I fervidi sostenitori della carta stampata restano arroccati nelle loro posizioni: il libro è di carta e non tramonterà mai. Ma sono anni che si parla di fine della carta stampata. Oggi vogliamo parlarvi degli e-book.

Chi legge ha migliori prospettive di lavoro

 Leggere per arricchirsi, ampliare gli orizzonti, guardare al mondo ed ai suoi personaggi da diverse angolazioni, differenti culture, opposti ma non necessariamente contrapposti modi di vivere, di pensare, di affrontare le domande che assillano l’umanità.

Leggere per avere accesso a nuovi mondi ancora inesplorati, costruire realtà altre nella mente che si fa sempre più sconfinata e libera. Leggere, sin da giovanissimi, anche per avere migliori prospettive di lavoro in futuro. A scoprire quest’ultimo, l’ennesimo punto a favore della lettura è stato un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente alla prestigiosa University of Oxford.

Leggere da piccoli

Per far si che i piccoli siano pronti al mondo della scuola, è necessario che comincino sin da bambini a familiarizzare con i libri di testo. Lo dice una recente ricerca pubblicata sulla rivista “Medico e Bambino”, che nasce proprio dalla penna di pediatri che hanno deciso di scrivere indipendentemente sullo sviluppo del bambino. La collaborazione è con l’Associazione Culturale Pediatri (ACP); l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e il Centro per la Salute del Bambino – ONLUS.

Il bambino ha la necessità di imparare prima a toccare un libro, poi a tenerlo in mano, poi a sfogliare le pagine ed infine magari, imparando a leggere. Il problema è che secondo quanto si legge all’interno di “Nati per leggere”:

Leggere per migliorare il pensiero e la comunicazione

 Leggere un buon libro non è solo una piacevole attività per riempire il tempo libero, ma coinvolge una serie di aspetti che apportano benessere all’individuo. La lettura da un lato sviluppa il pensiero perché implica il ragionamento, dall’altro ci permette di non pensare, di staccare dallo stress quotidiano, di ritagliare una parte di giornata solo per noi.

Quando leggiamo siamo soggetti attivi, ogni libro apporta modifiche al pensiero e arricchisce il nostro vocabolario, per questo rappresenta un buon mezzo per migliorare il linguaggio e la comunicazione e ci offre svariati spunti di discussione; ciò favorisce lo sviluppo delle relazioni interpersonali e l’espressione del pensiero individuale.