Leggere le emozioni? Non solo in faccia

 Una nuova ricerca condotta da Lisa Feldrman Barrett, professoressa di Psicologia presso la Northeastern University, sembra destinata a cambiare molte delle tradizionali teorie su come riconoscere le emozioni delle persone dalle espressioni facciali. La psicologa ha infatti spiegato che, alle consuete espressioni del viso che gli scienziati, per oltre cinquanta anni, hanno ritenuto indicatrici degli stati d’animo di una persona, si possono aggiungere molti altri fattori utili a decifrare le emozioni, come il linguaggio del corpo, la prospettiva di visuale, e persino l’orientamento culturale.
Secondo la ricercatrice, “Questo sfida il credo a lungo mantenuto nella scienza della psicologia per il quale le espressioni sono la cosa più importante”.

Il linguaggio del corpo, comprendere la comunicazione non verbale

 La comunicazione non verbale, il linguaggio del corpo: gesti, postura, sguardo, tono e volume della voce, ritmo, movimenti involontari o più o meno studiati che lasciano trapelare un messaggio spesso molto più esplicito e diretto delle nostre parole. Un modo di parlare all’altro che non di rado tradisce le nostre reali intenzioni, quel pensiero che si nasconde, neanche troppo velatamente, in un abbassare gli occhi repentino, nell’arrossire, nella delusione che traspare dalla stizza palesata sul nostro volto. Ma come imparare a comunicare non verbalmente e soprattutto, abilità decisamente molto più utile ed intrigante, come interpretare i segnali non verbali emessi dei nostri interlocutori?

Se gesticoli ti ricordo meglio

Non v’è dubbio, è assolutamente tipico degli italiani, l’abitudine a gesticolare apertamente mentre si parla. E tutto ciò è motivo – a volte molto divertente e a volte un pò meno – all’estero, di prese in giro, motteggi e di ilarità.

Ma per fortuna la psicologia, ‘scienza positivista’ per antonomasia, ci riabilita e ci offre la possibilità di una rivincita.

E’ stato condotto infatti da Pierre Feyereisen dell’ Università di Louvain in Belgio, un test molto interessante che ha saggiato l’importanza del linguaggio del corpo anche in questo specifico aspetto, e così ha preso a campione cinquantanove studenti a cui ha mostrato un video in cui compariva un attore, questi, esprimeva diverse frasi e concetti; ai partecipanti era richiesto un piccolo sforzo di memoria e dunque di ricordarne alla fine il maggior numero possibile.

Il bugiardo è un enfatico!

I risultati di uno studio compiuto tra Italia e Inghilterra sostengono che il ‘naso di Pinocchio’ appartiene ad un’idea che è retaggio del passato e non funziona piu’ per smascherare una bugia. Chi mente infatti, non lascia trapelare un granchè dai propri gesti.., quindi lungi dallo stropicciarsi il naso o sfiorarsi i capelli.

Uno studio compiuto tra Italia e Inghilterra , sostiene che è possibile scoprire i lestofanti; i risultati pubblicati sulla rivista ‘Journal of  Nonverbal Behaviour‘, sottolineano quanto sia importante notare l’enfasi con cui si fanno certe affermazioni quando non si dice il vero e quanto si tenda ad indugiare in atteggiamenti metaforici come mettersi la mano sul cuore.

Comunicazione non verbale, sai riconoscere i segnali?

 Quando parliamo con qualcuno lo ascoltiamo e confrontiamo il nostro punto di vista con il suo focalizzando l’attenzione su quello che ha da dirci; è un atteggiamento comune che però esclude l’importanza della comunicazione non verbale. La comunicazione, infatti, non è fatta solo di parole ma è accompagnata da una serie di segnali che, se ascoltati, possono darci informazioni molto più accurate sulle idee e le intenzioni del nostro interlocutore.

L’importanza di comunicare con il corpo

La comunicazione avviene a vari livelli. Oltre che verbalmente, comunichiamo molto anche senza parole, attraverso il linguaggio del corpo. Possiamo esprimere dei concetti a parole e contemporaneamente comunicare il contrario fisicamente o viceversa, convincere il nostro interlocutore della validità delle nostre tesi accompagnando il discorso con una gestualità fisica appropriata.

Saper controllare il proprio corpo per poter esprimere al meglio ciò che vogliamo può essere utile sotto diversi aspetti e in varie situazioni, perchè Il corpo catalizza l’attenzione dell’interlocutore più dei discorsi.

Parlare in pubblico: come si racconta una storia?

Esempi, esperienze analoghe, metafore, aneddoti, biografie capaci di ispirare, persino fiabe capaci di dare insegnamenti utili: sono molte le storie che potremmo avere l’occasione di raccontare al nostro audience.

Raccontare una storia, infatti, è molto utile perché rimane ben impressa nella mente di chi ci ascolta, rende il nostro discorso più immediato e concreto, solletica la sfera emozionale del nostro pubblico. Questo trucco ci permette di fare la differenza e di diventare sempre più efficaci.

Ipnotizzare con il corpo

Molto spesso dobbiamo confrontarci con delle persone in situazioni difficili: ad esempio, i nostri interlocutori possono essere nervosi e aggressivi. Esiste però il modo di allentare lentamente la tensione accumulata, grazie all’ipnosi non verbale.

Il nostro corpo può infatti entrare in sintonia con il nostro pubblico e successivamente cercare di guidarlo, grazie a messaggi “nascosti”, ma altamente efficaci. Il linguaggio non verbale è uno strumento di cui spesso siamo inconsapevoli, eppure ha un peso molto importante nella comunicazione tra individui.

Linguaggio del corpo: come migliorarlo?

Non esiste un unico modo per utilizzare al meglio la propria comunicazione non verbale. Tuttavia esistono numerosi consigli pratici da seguire per ottimizzare il nostro linguaggio del corpo e adeguarlo ad ogni situazione.

Prima di cambiare la propria gestualità, è necessario acquisire una maggiore consapevolezza su come utilizziamo il nostro corpo. Proviamo ad osservarci, magari con l’aiuto di uno specchio, per studiare la nostra postura in diverse situazioni: in piedi, da seduti, mentre parliamo con qualcuno, ecc.