Il senso dell’attesa

L’attesa è un enorme valore di autostima e, se gestita al meglio, porta ottimi segni di autocontrollo. Può essere paragonata anche all’ avere pazienza, e in entrambi i casi capirne il senso e il significato è importante per poter vivere al meglio senza nervosismo e ansia. E’ come un treno che non arriva mai, o che è in ritardo, voi riuscirete a restare calmi in entrambi i casi?

E’ bene pensare che distruggersi di pensieri non certi, mentre si aspetta, non aiuta il vostro stato. Un’attesa può essere di un lavoro, di uno sviluppo di un progetto, di un evento, di una persona etc.

Come superare le delusioni

Le delusioni, che siano di lavoro o di affetti, fanno male e sono difficili da ingoiare. A volte si perdona, altre no. In questi casi la tristezza prende forma al vostro stato e ne risentirà anche la vostra salute, non avendo voglia di mangiare, ma solo di accogliere il vostro malessere. Cosa fare in queste situazioni? Come superare le delusioni?

Dovete assorbire questo momento e superarlo in modo naturale, è sicuramente la tecnica migliore. Purtroppo la delusione, così come un ricordo, non si cancella. La cosa importante è non perdere la calma, non vi servirà a molto, se non a sprecare energie inutilmente.

Racconti: Un amore che da forza

Appuntamento ogni martedi con i Racconti di Luciana Cameli

Mio figlio cresce, mio figlio pretende già di essere e avere. Io lo amo con tutto me stesso, è un equilibrio che mette a tacere qualsiasi altro senso. Sono un padre, come è giusto che sia in questi casi, un punto di riferimento che mostra le sue difficoltà a confrontarsi con alcune situazioni. Ora Jason, mio figlio, va a scuola e guardandosi intorno, pretende anche lui delle esigenze particolari.

E’ un periodo di crisi con mia moglie, non so più se l’amo e se l’amerò, so solo che amo Jason, questo si, e con lui è per sempre. In qualità di genitore, anche io ho le mie debolezze e i miei bisogni, che ora però passano, giustamente, in secondo piano. Jason mi ha chiesto di comprare alcune cose, e io ora sto pensando a come poter fare questi acquisti…

Come combattere la solitudine

La solitudine è una delle più grandi paure degli essere umani, e può essere rappresentata con una foto in bianco e nero, come combatterla? Purtroppo non dipende sempre da noi se abbiamo persone intorno o meno, ma soprattutto, vi siete mai chiesti perché abbiamo così tanto bisogno di relazionarci con le persone? È nella nostra natura.

Alcuni metodi per non sentirsi soli sono: tenersi impegnati con la “cultura” e quindi leggere, andare al cinema, al teatro, ai concerti, alle mostre etc; conoscere persone nel “mondo virtuale” e quindi sul web, passando da chat, forum, social network, blog e altro; frequentare posti affollati, cercando di fare nuove conoscenze; comprarsi un cane, un gatto o un altro animale, che compensano la mancanza fisica di una persona.

Le ancore nella Pnl

Nella foto sopra vedete l’immagine di un’ancora. Che significato può darvi un’ancora e come può aiutarvi? Oggi vi spieghiamo il senso metaforico dell’ancoraggio, studiato, diffuso e eseguito nella Pnl e nella psicologia. Molte volte capita di dover affrontare delle situazioni e di non essere nel giusto stato d’animo. Le ancore servono per trovare lo “stato giusto” al “momento giusto”. Cosa vuol dire? Vi facciamo un esempio.

Mi state raccontando che dovete chiarirvi con una persona e volete far capire bene il concetto ma avete il timore di essere fraintesi, quindi siete nervosi e non riuscirete sicuramente a sviluppare i concetti al meglio. Ora, io vi chiedo di ricordare, un momento in cui vi siete sentiti tranquilli e sicuri di voi, e ripercorrere lo stesso stato d’animo.

Volere è potere? Non sempre

Volere vuol dire decisione, determinazione, forza e costanza, e il potere può essere una conseguenza a questi pensieri. Purtroppo non sempre la volontà aiuta l’azione, dipende dalle circostanze, dalle persone coinvolte e da altri fatti che non dipendono da voi. Non vogliamo scoraggiarvi, e il più delle volte il “volere è potere”, ma non sempre…

Secondo voi in quali situazioni siete più in difficoltà a fare ciò che volete? Sicuramente in quelle in cui sono coinvolti sentimenti e emozioni vostre e di altri, o per cause di salute, o per soldi, sentirete più sofferenza nell’agire in modo concreto.

Io valgo! Come farsi notare in ogni situazione

Quante volte avete detto e pensato questa affermazione: Io valgo! Noi, come potete notare, abbiamo dedicato un intero blog al significato e contenuto di questa frase, che è immensa. Purtroppo il più delle volte e in qualsiasi situazione, sia di lavoro e non, è necessario sempre far leggere nero su bianco chi siamo, come un biglietto da visita già strutturato e pronto sempre per l’uso, ma è questa la vostra essenza?

Chi siete voi si nota nel vostro comportamento, nel vostro modo di pensare e agire, è nei fatti che si capisce di che pasta è fatta una persona, siete d’accordo? E’ vero anche che al giorno d’oggi, tra la disattenzione di tutti, bisogna presentare delle solide premesse e dare informazioni su “chi siamo” e “cosa facciamo”. Ma una persona nello scrivere può anche esagerare, e la dimostrazione ne sono i vari curriculum gonfiati che molte aziende ricevono.

Stress e tensione: urlare non serve

 Vi sentite stressati, tesi e nervosi? La prima azione che vi viene da fare è urlare, ma, al contrario di come alcuni invece possono interpretare come utile sfogo, in realtà non serve e danneggia il vostro stato. Pensate a una persona che vi urla davanti e voi che continuate a parlare tranquillamente, noterete che questa si irriterà ancora di più perchè non vede una vostra reazione al suo “attacco”.

Ma urlare è attacco o difesa? In realtà è uno spreco di forze e energie e può essere sia un attacco che una difesa, dipende dal contesto della situazione e del discorso. Restando calmi e pazienti, riuscirete a eliminare del malessere che a voi non serve e non vi aiuta. Purtroppo è naturale urlare in discussioni, credendo di far capire meglio un problema, ma in realtà lo si aggrava, infastidendo con questo atteggiamento aggressivo.

Depressi? Trovate punti di riferimento

Nello studio della Pnl (Programmazione Neuro Linguistica) di cui abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo, vi è analizzato il sintomo della depressione, dovuto alla mancanza di punti di appoggio o di riferimento. Questo stato, spesso causa isolamento, stanchezza, ansia, tensione e nervosismo.

Nulla di positivo non credete? Come fare per uscirne fuori? Intanto sottolineamo che non dovete avere l’esigenza di “aggrapparvi” alla salvezza ma di imitarla. Esattamente: dovete trovare punti di riferimento da imitare, studiateli, seguiteli e fate vostre le loro strategie.

La psicologia dei sensi

Come una foto in bianco e nero, a volte la vita risulta priva di colori, e i pensieri si fanno forti e infiniti. I sensi sono la base di ogni vostro movimento e capirli sono i primi obiettivi da affrontare. Il tatto, il gusto, la vista, l’olfatto e l’udito, a volte non sembrano essere gli unici sensi che ogni essere umano ha, e la ragione costante  ci porta a pensarlo, insieme alla confusione mentale che il quotidiano ci trasmette.

Ogni persona ha un carattere e un modo di pensare e agire in modo diverso e personale, e ognuno deve studiarsi a fondo, prima che lo facciano gli altri o che voi studiate su di loro. In questo modo si migliora se stessi e la propria vita. Solo conoscendosi veramente. Ricordate che la vera forza di azione viene solo dai nostri stimoli interiori.

Programmazione Neuro Linguistica, cos’è?

La Programmazione Neuro Linguistica o comunemente chiamata PNL, è una metodologia di sviluppo personale, studiata e approfondita dal matematico Richard Bandler e dal linguista John Grinder. I due hanno iniziato negli anni ’70, ad osservare la psicologia delle persone in ogni sua variante, analizzando casi in cliniche di esperti. Hanno fuso diverse materie, tecniche e teorie psicologiche, matematiche, cibernetiche, di comunicazione, scientifiche e linguistiche. Lo scopo di questi studenti, era quello di migliorare il benessere personale nei modi più semplici.

I concetti principali della PNL  riguardano il legame che i pensieri, i gesti e le parole dell’individuo, hanno per interagire con il mondo. Modificando la propria visione, la persona può potenziare le proprie percezioni, migliorare le proprie azioni e le proprie prestazioni.

I soldi fanno la felicità? Sì!

Inutile girarci intorno, la realtà è che i soldi fanno la felicità, anche se non è tutto ciò di cui abbiamo bisogno dalla vita, ma sicuramente per una buona parte ce la migliora. Si vive in una società in cui non vi hanno insegnato a lottare, ad agire e a reagire, ma solo a fantasticare e a illudersi con facili pensieri. Tutto questo porta a sentirvi a disagio con tutto ciò che vi circonda, persone comprese.

Il vostro malessere crea difficoltà nel capire e seguire un sano percorso di benessere, portandovi indebolimento mentale e fisico. Quante volte vi siete trovati davanti a persone che vi hanno detto di essere in grado di cambiare la vostra situazione? E quante volte in queste occasioni siete sprofondati ancora più in basso?

Il potere benefico delle parolacce

È scientificamente provato che le parolacce fanno bene a corpo e mente. La notizia ci arriva da un esperimento effettuato da Richard Stephens e colleghi, durante il quale, in un primo tempo, i soggetti dovevano immergere la mano in un contenitore pieno di acqua gelida urlando una parolaccia a piacere. Nella seconda fase, i soggetti dovevano ripetere l’operazione senza imprecare.

Il risultato è stato che nella prima fase, i soggetti hanno alzato la loro soglia di sopportazione al dolore di quasi il 50%, a differenza della seconda.

Post-Vacation Blues, lo stress post vacanze

Se vi sentite spossati, avete cefalee persistenti, alterazioni dell’appetito, insonnia e irritabilità verso tutto e tutti, allora forse siete vittime dello stress-post vacanze. Questo particolare tipo di stress, sempre più presente nel mondo industrializzato, colpisce ben il 35% dei lavoratori italiani e si manifesta al rientro dalle vacanze, in uno dei periodi dell’anno potenzialmente più faticosi.

Le cause sono diverse: il cambiamento del ritmo della giornata, dello stile di vita, del modo di nutrirsi uniti all’idea di lasciare attività e persone che abbiamo conosciuto in vacanza. Il disturbo è chiamato anche Post-Vacation Blues: il termine deriva da blue, cioè tristezza, ed è collegato al blues, originariamente canto di malessere e angoscia molto diffuso tra le comunità nere americane di schiavi.