Autostima, essere migliori o stare meglio con se stessi?

 Autostima: la luce in fondo al tunnel del non credersi, non essere e non fare mai abbastanza, convinzioni che negli ultimi anni sono divenute un’ossessione. Manuali, corsi, esercizi spuntano in ogni dove perché accrescere, migliorare e mantenere alti i livelli di fiducia in se stessi è vista come la panacea di tutti i mali che insidiano il nostro equilibrio psicofisico. Eppure, secondo quanto afferma Kristin Neff (autrice di Self-Compassion: Stop Beating Yourself Up and Leave Insecurity Behind),  docente di psicologia alla University of Texas, a volte questa corsa sfrenata verso l’autostima ci conduce all’isolamento.

Migliorare l’autostima (parte 2 di 2)

Dopo aver capito cos’è l’ego e come vogliamo diventare, è giusto spiegarvi con poche semplici regolette, o meglio degli esercizi, come fare per reclamare la propria esistenza nel mondo, senza soffrire e senza far soffrire gli altri.
David Marcum e Steven Smith consigliano tre esercizi nel loro volume “Egonomics. Quando l’autostima è la nostra migliore risorsa” edito da Sperling & Kupfer, e noi li riproponiamo.

Il primo esercizio è quello di bilanciare il lato positivo e quello negativo dell’ego. Se siamo pronti ad aiutare noi stessi, saremo pronti anche ad aiutare gli altri e quindi ecco che andiamo a lavorare per noi e per il bene pubblico. La necessità è quella di essere sinceri con se stessi rispondendo a due semplici domande: la prima è “Non mi metto mai in discussione, per nessun motivo, perché…” , la seconda invece è “Pur avendo stima di me stesso, trovo giusto accogliere critiche e appunti, per esempio…”.

Migliorare l’autostima (parte 1 di 2)

Oggi cominciamo il nostro percorso sul come trovare la giusta energia corporea e psicologica per aumentare la nostra autostima e far crescere il nostro ego. Noi di IoValgo, molto spesso vi abbiamo parlato di questi argomenti, ma intendiamo trattare in questi due post nello specifico il come aiutarci a migliorare.

Partiamo dal fatto che “ego” in latino significa io, mentre ad oggi una persona dotata di un grosso ego, viene definita come egocentrica oppure come semplicemente negativa perché troppo piena di se. In sostanza, essere pieni di se non è un errore e soprattutto non ha ne una accezione positiva ne una negativa, ma più che altro ha una realtà intorno che serve a farci vivere meglio. Nello specifico, quindi, avere un ego molto espanso, oppure ipertrofico potrebbe essere considerato come un handicap, nel senso che sembrerebbe essere individui legati unicamente al proprio punto di vista. Di conseguenza, la persona con un grosso ego, non ha interesse ad ascoltare gli altri ma è pronto solo ad ascoltare il proprio punto di vista. Non accetta critiche, non riceve i feedback e molto spesso può essere portatore di enormi errori di valutazione portando se stesso all’autodistruzione ed all’isolamento.