Lavoro, più tempo o più qualità per ottenere risultati migliori?

 I sacrifici ripagano, , attraverso le difficoltà, come vuole un saggio motto latino, si percorre la strada che conduce alle stelle. Questo non vuol dire, però, che per ottenere dei buoni risultati in un progetto bisogna necessariamente soffrire ed autoflagellarsi o peggio consacrare tutte le nostre risorse vitali tralasciando le altre sfere importanti della nostra esistenza. Si possono raggiungere grandi obiettivi anche con equilibrio, più velocemente e senza sforzi eroici semplicemente imparando ad impiegare il tempo in modo produttivo.

Buoni propositi al rientro dalle vacanze

 Per chi è andato in vacanza o anche per chi è rimasto a casa o a lavoro ma avverte nell’aria quella spinta al cambiamento dell’inizio di settembre, una nuova stagione di vita, è tempo di buoni propositi. Esatto,  gli stessi che facciamo anche con l’arrivo del nuovo anno e che spesso disattendiamo non perché siano progetti irrealizzabili ma perché impostiamo male il percorso di miglioramento.
Per raggiungere gli obiettivi, infatti, servirà molta costanza, forza di volontà, autostima ed autocontrollo.

Raggiungere gli obiettivi, i setti passi di Anthony Robbins

 Ognuno ha i suoi obiettivi da raggiungere: dimagrire, ricevere una promozione sul lavoro, vincere le paure, superare un esame, conquistare la fiducia di una persona, accrescere l’autostima e la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

Dal 23 al 26 settembre 2011 prossimo a Rimini si svolgerà il corso del noto formatore Anthony Robbins, una quattro giorni dedicata al miglioramento personale con strategie e tecniche di potenziamento indivuale volte ad insegnare a trarre il meglio dalla propria vita, crescendo e tagliando traguardi sempre nuovi con sempre minor fatica.

Raggiungere gli obiettivi, quando l’aiuto degli altri è sconsigliato

 Nelle scelte, come nelle risposte cruciali della vita, tutto sembra giocarsi, quasi drammaticamente, oseremmo dire, sul sì e sul no. Queste due brevi parole racchiudono gli snodi principali del percorso. E così dobbiamo imparare quando è il caso di accettare, che si tratti di aiuto in un compito piuttosto che di supporto o di un sì più metaforico come l’apertura agli altri, alla fiducia, all’amore.

E poi c’è da imparare la lezione dei no che più semplicemente potremmo definire come il liberarsi da tutte quelle zavorre, costrizioni, barriere mentali, dipendenze che ci separano dal benessere psicofisico. E per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi? Vale la regola del sì o la regola del no? Dipende. Stando ad un recente studio il proverbio chi fa da se fa per tre sarebbe assolutamente valido. Non amiamo molto i proverbi, troppo privi di quelle sfumature di significato che ci piacciono tanto, ma se a dirlo è una ricerca tutto cambia.

Le tre regole per prevenire il fallimento

Quante promesse ci facciamo? Quante volte risoluti, sosteniamo che non faremo più quell’errore? E spesso con vigore affermiamo che nulla sarà come fino a questo momento è stato..

Ma chiediamoci: i buoni propositi e desideri di salute e prosperità, dipendono realmente dalla nostra volontà? E quanto è possibile ottenere dalla nostra caparbietà, dalla nostra risolutezza? I ricercatori di Harvard hanno cercato di formulare un vademecum, piccole regole per migliorare il proprio ‘status’, soprattutto emotivo, mettendo per iscritto i loro consigli sulla Harvard Health Letter.