Cybercondria, l’ipocondria che nasce da internet

L’ansia e la paura portano spesso a soffrire di ipocondria, a convincersi di essere malati anche quando non lo si è. La questione in qualche modo peggiora quando ci troviamo davanti alla “cybercondria“, quella paura di essere malati che nasce dal consultare degli articoli di medicina in internet o dalla ricerca, sempre all’interno della rete, dei sintomi che si possono provare in un determinato momento.

Fobia e ansia si gestiscono meglio imparando a “leggere” il corpo

La paura di parlare in pubblico, della morte o dei ragni sono fobie molto diffuse tra la popolazione e i ricercatori sono impegnati nel trovare terapie e soluzioni per aiutare quelle persone la cui presenza di tali ansie causa significativi problemi a livello relazionale. Un nuovo studio sull’argomento ha dimostrato come il considerare in maniera diversa i segni dello stress (le mani tremanti, il battito del cuore, i palmi sudati) può offrire alle persone che soffrono di fobia un’occasione per gestire in maniera più efficace la situazione.

Paura e fobie, l’ansia è legata a comportamenti di evitamento

I bambini che mettono in atto comportamenti finalizzati ad evitare situazioni che provocano paura hanno una maggiore propensione a soffrire di disturbi legati ad ansia. E’ quanto emerge da una ricerca comparsa questo mese su Behavior Therapy nella quale è stato presentato anche un nuovo metodo per misurare il comportamento di evitamento nei bambini piccoli.

Pazienti con fobia sociale possono provare meno stress e ansia

 

La paura è un’emozione che in talune situazioni può attivare le necessarie risorse per difendersi da situazioni potenzialmente pericolose. Le persone che soffrono di fobia sociale sperimentano emozioni caratterizzate da paura e ansia anche in situazioni quotidiane i cui normalmente non si attivano, ciò perché pensano, in maniera irrazionale, che il loro comportamento potrebbe essere poco consono e inappropriato. In questi persone il meccanismo cerebrale che governa l’espressione della paura presenta un funzionamento anomalo, in accordo con diverse ricerche condotte da neuroscenziati.

Paura ed armi, una pistola in mano influenza la percezione?

La paura delle armi sta contagiando diversi cittadini in America dopo i fatti accaduti a Newtown, nel Cunnecticut, dove sono stati uccisi fra gli altri 20 bambini. Ma cosa succede alle persone a livello percettivo quando hanno in mano una pistola o più in generale un’arma? Questa domanda assume maggiore significato in questi giorni in cui si è rinnovato il dibattito sull’opportunità di rendere ancora libero il commercio delle armi dopo i fatti successi nella scuola americana. La dottoressa Jessica Witt ha condotto questa ricerca alla Purdue University in collaborazione con J.R. Brockmole della Notre Dame University.

Ansia sociale, nuova ricerca su sintomi e trattamento

Timidezza e ansia sociale, spesso si fa confusione nell’utilizzare questi due termini, dal momento che chi ne fa uso non sempre conosce il confine che passa tra un semplice imbarazzo ed un disturbo che invece può compromettere in maniera significativa il funzionamento della persona in diversi ambiti, come quello relazionale e lavorativo. Le persone con tale disturbo, infatti, a cause delle loro paure possono rimanere single a lungo, disoccupati o comunque hanno una maggiore probabilità rispetto ai colleghi di perdere diverse giornate di lavoro all’anno.

Relax ed ansia, alcune persone hanno paura a rilassarsi

Per alcuni la parola relax è sinonimo di ansia. In vista delle prossime vacanze natalizie molte persone non vedono l’ora di ottenere le tante desiderate ferie per partire verso luoghi più o meno lontani alla ricerca di un po’ di riposo. Molte altre, invece, non vogliono sentire parlare di relax perché, sembra un paradosso ma non lo è, questa esperienza li porrebbe in una condizione di disagio e stress, evidentemente perchè  favorisce una perdita di controllo sulla realtà che per alcune persone non è tollerabile.

Nomofobia, la paura di perdere il cellulare

 Al giorno d’oggi, quasi tutti abbiamo un cellulare, che ci portiamo sempre appresso per poter comunicare con gli altri ed essere raggiungibili ovunque. A volte, però, siamo troppo attaccati ad esso, al punto da avere paura ad uscire o a rimanere senza: questa paura si chiama nomofobia, e i soggetti che ne soffrono provano una forte ansia e nervosismo quando sono senza il loro telefonino.

Paura della felicità, perché succede?

Si può avere paura di essere felici? E’ una domanda che mi sono sempre posta, soprattutto all’indomani di cambiamenti importanti, contro una vita “serena” e senza scossoni. Nonostante l’uomo moderno viva nel benessere, il più delle volte conduce una vita quanto più lontana dalla felicità autentica.

Prevenire il suicidio tra i giovani con i Social Network

Secondo alcuni studiosi americani i Social Network potrebbero essere impiegati per prevenire il suicidio tra i giovani. Su Facebook, infatti, molti adolescenti comunicano non solo i propri stati d’umore, ma anche le paure, il disagio esistenziale, e in alcuni casi si tratta di veri e propri campanelli d’allarme.

La paura? Dipende dal subconscio, come negli animali

 Noi esseri umani, per quanto dotati di ragione, abbiamo molto in comune con il mondo animale, a volte anche per quel che riguarda le nostre emozioni basilari, come ad esempio la paura. Le nostre iniziali reazioni ad essa sono infatti simili a quelle di molti animali e avvengono principalmente a livello del subconscio, secondo quanto scoperto dai ricercatori dell’Università di Exeter, con uno studio che potrebbe avere implicazioni sul trattamento di disturbi come le fobie.

Le persone ansiose sono meno reattive alle minacce?

 Si è finora ritenuto che le persone più ansiose siano anche particolarmente sensibili a tutto quello che avviene intorno a loro, ma una nuova ricerca condotta dall’Università di Tel Aviv sembra dimostrare che, al contrario, esse sarebbero meno reattive degli altri agli stimoli esterni. Tahl Frenkel e il professor Yar-Bar-haim sono giunti a tale scoperta nell’ambito di uno studio più complesso su come il cervello di persone ansiose e di persone non ansiose elabora la paura, misurando l’attività cerebrale dei partecipanti mentre venivano loro mostrate immagini che suscitano ansia e paura. I ricercatori hanno così potuto constatare che il cervello delle persone ansiose sembrava reagire di meno alla vista di tali immagini rispetto agli individui non ansiosi.

Gli uomini sono paurosi quanto le donne

 Una ricerca svolta da Christian Vaccaro, dell’Indiana University of Pennsylvania, che sarà pubblicata sulla rivista “Social Psychology Quarterly”, sembra dimostrare che, a dispetto dei luoghi comuni, gli uomini sono paurosi quanto le donne, e sarebbero solo più abili nel nascondere le loro paure, per attenersi meglio allo stereotipo del “maschio forte”. Le donne, invece, riuscirebbero meglio a celare la loro rabbia e aggressività, per meglio conformarsi allo stereotipo del “gentil sesso”.