Da semplici paure a fobie, il potere della mente

Avere paura è del tutto normale e tutti abbiamo paura di qualcosa, più o meno intensamente e più o meno consapevolmente. La paura è un meccanismo naturale, di difesa, che ci porta ad avvertire come reale il pericolo, a proteggerci da elementi, persone, azioni, situazioni che potrebbe danneggiarci. Non avere paura, a volte, è estremamente deleterio perché porta a non percepire il rischio e a scelte, azioni, comportamenti lesivi della propria salute psicofisica. Pensate a chi non ha paura di ammalarsi di cancro e fuma 2-3 pacchetti di sigarette al giorno o a chi non ha paura di soggetti socialmente pericolosi e si avvicina troppo a persone che potrebbero fare dei gesti insani.

Esame del sangue? Vincere la paura si può

 

Quante volte abbiamo accompagnato i nostri bambini all’ASL per il prelievo del sangue o quante volte ci siamo seduti noi su quella sedia per far prelevare al medico il nostro sangue per delle analisi di routine? Lacrime, urla, paura. Molto spesso non sono solo i più piccoli ad essere spaventati dalla semplice puntura per il prelievo del sangue. Per molti si tratta di una vera e propria tortura, prima finisce meglio è. Le motivazioni possono essere le più varie: non si sopporta la vista del sangue, si ha paura del dolore da poter provare, si pensa di svenire. Pensiamo ad ognuno di questi “problemi”.

Coraggio e paura, gemelli diversi

 Coraggio, un fattore indispensabile per affrontare le difficoltà della vita ma anche per lanciarsi in nuove sfide positive che portano a raggiungere l’equilibrio psicofisico, il successo professionale, relazioni soddisfacenti, in breve il cammino verso la serenità, ancora più importante, forse, della felicità stessa. Questo perché essere sereni, tranquilli, calmi anche quando il vento soffia contrario nella nostra esistenza è un requisito più duraturo, su cui si può contare sempre, indispensabile per vivere bene, mentre la felicità è passeggera, travolgente e iniziamo a perderla nel momento stesso in cui ci illudiamo di poterla trattenere per sempre, di poter vivere sempre al sole.

Per gli uomini il dialogo è una perdita di tempo

 

 

Tra uomini e donne ci sono delle differenze. Questo è risaputo. Ma a confermarcelo ci viene in aiuto uno studio degli psicologi dell’Università del Missouri, pubblicato sulla rivista Child Development, secondo il quale le donne amano discutere con il proprio partner dei problemi e delle emozioni vissute, mentre gli uomini considererebbero il dialogo soltanto una perdita di tempo. Ma proviamo a capire perché. Al centro delle motivazioni che spingerebbero gli uomini a parlare poco ci sono sempre state la paura o l’imbarazzo di sembrare deboli ed indifesi. In realtà, la ricerca smentisce tutto ciò. E’ utile considerare ciò che ha riportato Amanda Rose, una delle autrici della ricerca:

Non crucciatevi sulle dimensioni: serve il preservativo giusto

 

 

Il cruccio di tutti i maschietti è proprio dato dalle dimensioni del pene. Indimenticabili sono le scene di film in cui i componenti del “sesso forte” si confrontano in bagno o in palestra durante il fatidico momento della doccia. Per non parlare poi di quando la discussione sulle dimensioni avviene con le proprie partner, cercando di confrontare i suoi ex e le precedenti esperienze sessuali. Proprio per tranquillizzare i più timorosi o ansiosi sembra interessante soffermarsi su un’indagine pubblicata dalla rivista Sexually Transmitted Infections.  Ebbene il risultato sarebbe sorprendente:  non bisogna avere paura di non poter soddisfare la propria partner sessuale, a causa di dimensioni “troppo” ridotte del proprio organo genitale.

Disfuzione erettile? In aiuto arriva un sito web

 

 

E’ un problema molto più frequente di quanto si pensi. È sicuramente imbarazzante per i “poveri” maschietti parlarne con un medico, ma anche nell’intimità con la propria partner. Chiunque soffrirebbe di non poter soddisfare il piacere della propria compagna tra le morbide lenzuola della propria camera da letto. Ma il consiglio che viene dato è proprio quello di consultare un medico. Secondo i dati, più di un italiano su 10, il 13% degli uomini, soffre di disfunzione erettile. Ma per tutti coloro che hanno ancora delle riserve e sono troppo timidi per affrontare il proprio medico faccia a faccia, arriva in aiuto un sito internet ricco di informazioni e servizi utili per affrontare il problema: www.lillyandrologia.it.

I genitori hanno paura della «Facebook-dipendenza»

 

 

Siamo nell’era dei social Network. Se avete visto il film di David Fincher, The Social Network, che racconta la storia della nascita di Facebook non sarà un mistero per voi come tutto sia nato per caso. Gli adolescenti odierni usano tantissimo il Web, per intrattenere rapporti, aumentare i propri contatti, postare le proprie foto. Il meccanismo è fortissimo e crea grande dipendenza se non si è così “attenti” da capire che la realtà vera è lontana da un modem e qualche cavo di rete. Indubbiamente Facebook è stata una scoperta rivoluzionaria e utilissima. Infatti, nel film Mark Zuckerberg dichiara:

Alterazioni tra le connessioni celebrali sono la causa dell’ansia

 

 

L’ansia è uno stato mentale caratterizzato dal fatto di non insorgere necessariamente in risposta ad uno stimolo specifico, come la paura, ma crea sensazioni fortemente spiacevoli per l’essere umano. Infatti,  l’insorgere di uno stato d’ansia molto forte è accompagnato da sintomi fisici specifici come tachicardia, difficoltà respiratorie, dolori al petto, tremori, secchezza delle fauci, dolori addominali, pallore o rossore.  Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che i disturbi d’ansia sono delle condizioni patologiche ampiamente diffuse nella società contemporanea e sono solitamente attribuiti ad una cattiva gestione dello stress.

Paura ed ansia, una relazione pericolosa

 Roosevelt affermava che l’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa. In realtà avere paura è assolutamente normale per non dire  vitale per preservarci da situazioni di pericolo. Come spiega la psicoterapeuta americana Linda Walter, autrice della serie di volumi Tips From a Therapist, lo spavento ci salva la vita in più di un caso. Ad esempio, il suono di un clacson mentre attraversiamo la strada e siamo distratti ci scatena la paura di finire investiti e ci permette di spostarci tempestivamente. In un contesto simile, avere paura ci sembra assolutamente normale e giustificato, dopo l’episodio tutto ritorna alla normalità, battito cardiaco, respirazione, stato d’animo.

Donne paurose con coraggio

 

 

Un titolo che può sembrare emblematico, ma abbastanza intuitivo per far comprendere la completezza della personalità femminile, anche nel momento in cui si tratta di parlare fi paure e fobie. Il pensiero e la mente sono soliti riuscire ad abbattere sotto forma di un martello pneumatico, anche la psiche più forte. Un’idea che non è piacevole può infatti far crollare sia la mente che il corpo, senza esclusione di colpi.

Le immagini shock sui pacchetti di sigarette non funzionano

 Lo avreste mai detto che le immagini shock sui pacchetti di sigarette non sortiscono l’effetto sperato? Ad affermarlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori tedeschi afferente all’Universitätsklinikum di Bonn, pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping. Il nostro cervello, quando è in astinenza da fumo, sarebbe meno portato a sentire la paura, perché l’amigdala, l’area cerebrale preposta ai nostri timori, viene inibita dal desiderio di fumare che cresce a livelli esponenziali con l’aumentare del periodo di pausa dalla fonte di dipendenza.

Xenofobia, perché abbiamo paura del diverso

 Ci sono storie che emergono nella loro tragica e sanguinosa evidenza, come sta avvenendo in questi giorni con la strage compiuta in Norvegia da un fondamentalista cristiano, proclamatosi vendicatore di un’identità sociale ben definita contro il multiculturalismo. E poi ci sono storie che esplodono un solo colpo che subito ripiomba nel silenzio assordante dell’indifferenza. E’ il caso della morte di Balbir Singh Sodhi, assassinato il 15 settembre del 2001, in Arizona, da un fondamentalista americano che voleva vendicare le stragi dell’11 settembre.

Suicidio: causa della paura della povertà

Paura di diventare poveri. Questa sarebbe la prima causa che avrebbe portato un aumento dei casi di suicidio in Europa e nel mondo nell’ultimo decennio. A parlarne, sono stati tutti gli esperti di salute e di psicologia, in stretta relazione con gli esperti di economia, che stanno analizzando di quanto è stato l’incremento dei casi di suicidio tra il 2007 ed il 2009, in età lavorativa.

Paura dei cambiamenti, come affrontarla

 Paura di cambiare, spesso la associamo al timore di vedere la nostra vita peggiorare, eppure l’ansia e l’angoscia più opprimenti spesso si provano proprio verso il miglioramento delle nostre condizioni. Perché non è difficile intuirlo: un cambiamento positivo richiede uno sforzo, chiama in gioco la paura di sbagliare, di rischiare, può finire con un fallimento, far incorrere in una delusione che in quel momento ci sembra peggiore dello stato attuale, l’esistenza piatta di chi non si mette in gioco per paura di perdere. Per evitare di chiudere la porta al miglioramento, restando immobili ed accettando un’esistenza mediocre, senza nuove sfide, l’ideale è conoscere il nostro nemico.