Declino cognitivo, l’attività fisica e mentale lo rallentano

 

ll deterioramento cognitivo lieve, conosciuto con l’acronimo MCI (dall’inglese: mild cognitive impairment), è una diagnosi che viene fatta agli individui che presentano deficit di natura cognitiva che sono superiori rispetto a quelli che statisticamente si possono attendere per la loro età e istruzione, ma che non interferiscono in maniera significativa con le loro attività giornaliere. Questa condizione è considerata come uno spartiacque, o stato di transizione, tra l’invecchiamento normale e la demenza.

Bellezza, l’attrazione per gli altri non dipende dall’espressione del viso

Quali sono i criteri che utilizziamo per giudicare la bellezza di una persona, nel valutare come attraente qualcuno ci basiamo sulla sua mimica facciale? A questi interogativi hanno fornito una risposta ricercatori dell’Università britannica di Portsmouth, in uno studio pubblicato sul Journal of  Nonverbal Behavior, dal quale si evince come la maggior parte delle persone che hanno partecipato alla ricerca valutavano come attraenti le persone indipendentemente dall’espressione del loro viso.

Depressione e disturbo bipolare, la terapia familiare è efficace

Per gli adolescenti che presentano una depressione maggiore o un disturbo bipolare sottosoglia un intervento di tipo familiare, diviso in 12 sessioni, potrebbe essere più efficace rispetto ad un trattamento di tipo psicoeducativo. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sul  Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry e che ha coinvolto ricercatori della UCLA  School of Medicine e della Stanford University School of Medicine.

Deficit di attenzione e iperattività (ADHD), l’esercizio fisico fa bene

L’esercizio fisico può migliorare le prestazione dei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività? Sembra di sì, secondo i risultati di una nuova ricerca condotta da un ricercatore della Michigan State University e pubblicata sull’ultimo numero del Journal of Pediatrics. In particolare, i ricercatori hanno osservato come dopo una sessione di attività fisica gli studenti con ADHD erano in grado di inibire e controllare meglio le distrazioni e ciò permetteva loro di concentrarsi meglio su un compito. 

Scuola, l’aggressività degli studenti è legata a bias nelle credenze

L’ aggressività dei ragazzi, in particolar modo a scuola, è legata a bias nelle credenze. Secondo uno studio pubblicato su Child Development i ragazzi, quando credono che le persone non possono cambiare i loro comportamenti, reagiscono con aggressività nel momento in cui sono coinvolte in un conflitto tra pari. Ricerche condotte in passato hanno dimostrato come i bambini che crescono in realtà difficili, caratterizzate da conflitti ripetuti, tendono ad interpretare in maniera distorta anche episodi minori, in quanto hanno la credenza che determinati atti vengono messi in atto di proposito contro di loro. Questa convinzione è associata ad una risposta di tipo aggressivo.

Disturbi alimentari, il perfezionismo influenza l’immagine del corpo

 

Tra perfezionismo, insoddisfazione per il proprio corpo e disturbi alimentari esiste un legame secondo quanto riportato su un articolo apparso questa settimana sul Journal of Eating Disorders. Allo studio hanno partecipato oltre mille donne di età compresa tra 28 e 40 anni e il campione scelto era stratificato: le donne selezionate, infatti, erano sottopeso o obese, con un indice di massa corporea (BMI) che poteva oscillare da 14 a 64. Più le persone appartenenti al campione erano lontani dall’avere un sano BMI maggiore era il divario tra come percepivano il loro corpo e il loro ideale rispetto all’immagine corporea.

Paura ed armi, una pistola in mano influenza la percezione?

La paura delle armi sta contagiando diversi cittadini in America dopo i fatti accaduti a Newtown, nel Cunnecticut, dove sono stati uccisi fra gli altri 20 bambini. Ma cosa succede alle persone a livello percettivo quando hanno in mano una pistola o più in generale un’arma? Questa domanda assume maggiore significato in questi giorni in cui si è rinnovato il dibattito sull’opportunità di rendere ancora libero il commercio delle armi dopo i fatti successi nella scuola americana. La dottoressa Jessica Witt ha condotto questa ricerca alla Purdue University in collaborazione con J.R. Brockmole della Notre Dame University.

Sintomi della depressione ed esposizione alla luce notturna, scoperto un legame

 

Tra i sintomi tipici della depressione ed esposizione cronica alla luce notturna potrebbe esserci un collegamento. E’ quanto sostiene Tracy Bedrosian, uno dei principali autori di un recente studio, condotto sui criceti presso l’Ohio State University, i cui risultati confermano le crescenti evidenze che indicano l’esposizione cronica alla luce artificiale notturna come responsabile dell’aumento dei casi di depressione negli ultimi 50 anni.

Psicologia, il colore rosso aiuta a dimagrire

Pare che mangiare cibi di colore rosso o presentarli in una “veste” di questo colore, aiuti ad avvertire meno lo stimolo della fame, e di conseguenza, a non ingrassare. A sostenerlo, è una ricerca condotta da un team di studiosi svizzeri e tedeschi, pubblicata sulla rivista “Appetite”.

La psicologia del dono: come affrontare il Natale 2011

Si avvicina il periodo natalizio. La crisi che colpisce il nostro Paese e tutta l’Europa si fa sentire, ma in ogni caso tutti vogliono festeggiare il Natale, un momento per ricreare un’atmosfera familiare  accogliente e per sentire vicini gli affetti. Dite la verità. Chi non sta già pensando a quali regali fare? A proposito di questo vogliamo parlarvi di cosa c’è dietro l’atto del donare. Coloro che scelgono di fare un regalo, molto spesso, decidono di trovare nel dono il giusto compromesso tra utilità e convenienza. Ci si chiede: ma il regalo piacerà? Sarà utile? Diversi sono i meccanismi psicologici posti alla base dell’attività del dono.

Cervello e piacere, cosa fa gola?

Qual è la reazione di fronte ad un succulento piatto di pasta o una vincita al superenalotto? Il nostro corpo e il nostro cervello reagiscono allo stesso modo in queste situazioni? A rispondere alla domanda ci pensa uno studio americano. Si tratta di una ricerca della Northwestern University di Chicago che ha approfondito il meccanismo che scatta nel cervello umano di fronte a cibo, soldi e piacere. Sembrerebbe che in questi tre casi il nostro corpo abbia la stessa reazione: un aumento della salivazione.

Prendete la vita con…filosofia

 I disagi psicologici, spesso, possono essere alleviati da una buona psicoterapia o psicoanalisi, in cui fondamentale è il rapporto tra il paziente e il terapeuta, anche perchè è importante, per il paziente, essere ascoltato e ricevere parole d’aiuto. Può essere importante, inoltre, che il paziente trovi una giusta maniera, anzi, una giusta filosofia, è il caso di dire, per affrontare la vita.
Proprio ispirandosi a questi principi, sta prendendo piede anche in Italia la figura del “consulente filosofico“, che fornisce consigli e supporto sia a privati che ad aziende, proprio attraverso… la filosofia.
In realtà, la consulenza filosofica non è una professione recentissima, essendo stata fondata già nel 1981 in Germania da Gerd Achenbach, ed essendosi già abbastanza diffusa negli Stati Uniti e in molti altri paesi, prima di iniziare a far capolino, dal 2000, anche in Italia. Spiega infatti Neri Pollastri, consulente filosofico dal 2000, che ha anche scritto un libro sull’argomento: “Si tratta di aiutare a comprendere un concetto o l’ambiente in cui si vive, a trovare una visione del mondo, ed è qualcosa che si fa discutendo insieme“.

Avete sempre fame? La sazietà è legata allo stato d’animo

 

 

Quanti di noi non hanno problemi di linea? Quanti non combattono quotidianamente con l’ago della bilancia pensando “potrò fare uno strappo alla regola senza poi pentirmene amaramente”?. Questo perché molto spesso pranziamo ed abbiamo ancora fame. Ma perché? Molti hanno provato a definire da cosa è costituito il senso di sazietà e quali fattori lo influenzano. In dietologia, infatti, l’indice di sazietà è un tentativo di misurare, a priori e in termini quantitativi, la capacità che un certo cibo ha di saziare.

Psicologia innovativa, applicazioni iPhone e social network: ne parliamo con il dottor Mazzucchelli

 Cari amici di Iovalgo, proseguiamo il nostro speciale sulla psicologia innovativa in compagnia del dottor Luca Mazzucchelli, che ieri ci ha chiarito il nuovo approccio della consultazione psicologica online che parte da Skype e dal contatto virtuale.

Oggi parliamo di tecnologia al servizio di psicologo e paziente, in riferimento nello specifico alle applicazioni iPhone e alle potenzialità del social network come strumento di arricchimento e prevenzione.