Vi riportiamo i risultati diffusi dall’Osservatorio Nazionale Salute della Donna (Onda) che sottolineano quanto, in realtà, molti soggetti soffrano di schizofrenia. In particolare, lo studio si sofferma sulla popolazione femminile che vive in prima persona questa situazione sostenendo e impegnandosi nell’assistenza di un familiare schizofrenico.
qualità della vita
Essere felici allunga la vita
Charlie Chaplin diceva che ridere fa bene e che ogni giorno speso a ridere e ad essere felici non è un giorno perso. Ma allo stesso tempo Seneca, il filosofo greco, ci ricordava che la felicità è breve e instabile. Ad approfondire il discorso sulla felicità è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’University College di Londra. Coloro che sono felici e soddisfatti della propria vita risultano avere la possibilità di abbassare ben del 35% il rischio di morte prematura rispetto a tutti coloro i quali vivono una vita che non li soddisfa e che li rende completamente infelici.
Ansia, solitudine e vita sociale compromessa per i bambini che soffrono di allergie alimentari
Convivere con una malattia cronica, come lo è ad esempio il diabete, non è semplice per nessuno. La qualità della vita è fortemente minata dallo scandire della terapia e le ripercussioni sulle relazioni sociali possono essere piuttosto pesanti. Non va meglio a chi soffre di allergie alimentari che vive con l’ansia costante di incappare nei cibi assassini e vede l’atto di nutrirsi come un pericolo per la propria vita.
I bambini, in particolare, soffrono maggiormente per le privazioni, non completamente comprese e dunque ancora più dure da tollerare. Una festa di compleanno di un compagno di scuola piuttosto che un’uscita al ristorante o una ricorrenza in cui si consumano leccornie proibite, possono trasformarsi in un incubo per i più piccoli e per i loro genitori, che vivono con il terrore continuo di shock anafilattico.
Pedalare ti fa bella e magra..
Bastano cinque minuti al giorno di pedalate per tenere sotto controllo il peso delle donne, soprattutto con l’avanzare dell’età e i chili in aumento. L’importante è che quest’attività diventi un’abitudine rispettata e che faccia parte del vissuto quotidiano. Ancor prima delle diete, bisogna abituarsi ad usare la bicicletta per andare al lavoro, a fare la spesa e ogni volta che è possibile. Questa che può apparire come deduzione anche un pò scontata, è in realtà il frutto di una ricerca approfondita, pubblicata sugli Archives of internal medicine da Anne Lusk, della Harvard school of public health, che ha analizzato in 16 anni di osservazione ben 18.400 donne non ancora in menopausa e seguite dal 1986 fino al 2005.
Durante questo periodo, ogni due anni, le partecipanti conferivano riguardo il loro stile di vita e lo stato di salute. Se n’è evinto che coloro che avevano iniziato ad andare in bicicletta anche per soli cinque minuti al giorno, ma in modo regolare, avevano perso mediamente un chilo rispetto alle sedentarie. Inoltre, quando la bicicletta veniva utilizzata per mezz’ora al giorno, l’effetto saliva fino ad un chilo e mezzo in meno. Risultati migliori e duraturi, li ottenevano le donne in sovrappeso all’inizio dello studio, infatti i chili in meno rispetto alla media, erano tre!