Smettere di fumare è una delle azioni che più mettono a dura prova la resistenza di una persona. Secondo uno studio recentemente condotto negli Stati Uniti la rabbia, questa spregevole emozione difficile da gestire, potrebbe riuscire a convincere più persone ad interrompere questo vizio, rispetto ad altri stimoli.
rabbia
Come affrontare le liti in famiglia
A causa dello stress di ogni giorno, di un carattere magari troppo esuberante o per del nervosismo fisiologico si rischia di arrabbiarsi con i propri cari talvolta anche senza motivo. Vediamo insieme come affrontare le liti in famiglia senza troppi danni.
Come superare un’arrabbiatura
Come superare un’arrabbiatura? Non è processo del tutto scontato. Anzi a volte, a causa di una giornata particolarmente storta o di comportamenti poco adeguati da parte della gente ci troviamo a dover davvero combattere con noi stessi semplicemente per ritrovare una parvenza di serenità: vogliamo analizzare insieme il da farsi?
Ricerca, disturbo d’ansia generalizzato (GAD) e rabbia sono legati
Tra ansia e rabbia ci sarebbe un legame, secondo quanto affermato da Sonya Deschenes, una dottoranda che ha condotto una review della letteratura sull’argomento, sotto la supervisione del professore di psicologia Michel Dugas. Chi soffre di disturbo d’ansia generalizzato (GAD) prova un’eccessiva preoccupazione e sente che gli eventi di tutti i giorni come la salute, il denaro, le relazioni, sono incontrollabili. Questi pensieri spesso interferiscono e compromettono la capacità di una persona di funzionare normalmente.
Come rafforzare l’autostima con l’ironia
L’autostima corrisponde alla valutazione che abbiamo di noi stessi e che influenza ogni altra relazione. Sarà capitato a tutti di vivere momenti di difficoltà e di farsi completamente assorbire da emozioni quali permalosità, rabbia, tristezza, tanto che ogni occasione diventa quella giusta per sentirsi criticato o messo in discussione. La soluzione potrebbe essere più semplice di quello che pensate e si chiama autoironia.
Gli uomini sono paurosi quanto le donne
Una ricerca svolta da Christian Vaccaro, dell’Indiana University of Pennsylvania, che sarà pubblicata sulla rivista “Social Psychology Quarterly”, sembra dimostrare che, a dispetto dei luoghi comuni, gli uomini sono paurosi quanto le donne, e sarebbero solo più abili nel nascondere le loro paure, per attenersi meglio allo stereotipo del “maschio forte”. Le donne, invece, riuscirebbero meglio a celare la loro rabbia e aggressività, per meglio conformarsi allo stereotipo del “gentil sesso”.
Perché si digrigna i denti nel sonno? Le cause e i rimedi
Digrignare i denti mentre si dorme è un disturbo che prende il nome di bruxismo ed è la spia di un disagio emotivo taciuto. Di solito, chi ne soffre non se ne rende conto, ma chi riposa a fianco, difficilmente riesce a fare sonni tranquilli a causa del rumore dovuto allo sfregamento dei denti.
Aggressività passiva, quando la rabbia è sommersa da apatia e silenzio
Ci sono diversi modi di esprimere la nostra rabbia per come vanno le cose, alcuni più nascosti e silenziosi di altri, a conti fatti quelli che ci fanno più male vedono coinvolta una sorta di apatia, una coltre priva di emozioni che nasconde un agitarsi di sentimenti contrastanti e che ci spinge a dimostrare interesse zero per la fonte della nostra rabbia. Consiglio a chi si rende conto di essere caduto nella morsa di questo sentimento di finta indifferenza, il lavoro di Signe-Whitson sul comportamento aggressivo-passivo, The Angry Smile: The Psychology of Passive Aggressive Behavior in Families, Schools, and Workplaces, un saggio su tutte le implicazioni e complicazioni che provoca un atteggiamento simile nella nostra vita.
Rabbia, come aiutare gli adolescenti ad incanalarla
Nulla viene dal nulla, spiega Signe Whitson, autrice di How to Be Angry: An Assertive Anger Expression Group Guide for Kids and Teens, a proposito della rabbia che crediamo spesso immotivata e che ci fa quasi paura, comune in molti adolescenti e bambini nei confronti dei loro coetanei e che spesso sfocia in conflitti più gravi che preoccupano genitori ed insegnanti e la società tutta. L’esperta spiega che bisogna guardare oltre quello che è il comportamento superficiale di un bambino e capire perché anche a sette anni e tra amichetti possano sorgere sentimenti così forti e dirompenti di aggressività.
Sapersi controllare
Un sms inviato a tarda sera, quando la stanchezza e lo stress di un lungo giorno hanno annebbiato le nostre facoltà mentali, una reazione istintiva che ci ha fatto sfuggire di bocca parole a dir poco offensive che in momenti di lucidità non avremmo mai pronunciato. A chi non è capitato di perdere le staffe e poi pentirsi di quanto detto o fatto? Sapersi controllare non è facile se si è in presenza della persona o nel corso dell’episodio che ci ha scatenato la rabbia e l’irritazione. Lo è invece se si è lontani dal fulcro del nostro risentimento. O almeno è più semplice.
L’ira dipende dal cibo
Quante volte diamo la colpa allo stress e agli impegni della vita quotidiana se ci siamo comportati in modo violento, abbiamo risposto male alla nostra compagna o abbiamo litigato con il collega che oggi ci irritava proprio? Sicuramente tantissime volte. E allora pensiamo di fare una bella vacanza o di prenderci una tisana per rilassarci. Ma se fosse il cibo a condizionare il nostro comportamento e il nostro stato emotivo? Ciò che mangiamo può farci essere calmi o irascibili?
Alzare la voce, quello che una persona forte non fa
Per strada, al telefono, in ufficio, in famiglia, si assiste spesso, ahinoi, a discussioni in cui a prevaricare è una sola voce, che si distingue dalle altre perché è più acida, più stridula o magari per un tono autoritario, perentorio, piuttosto che isterico, agitato, concitato. Chi alza la voce è il più forte, è quello che vince, ammesso che ci sia qualcosa da vincere, in un diverbio? Generalmente, la voce che sentite sovrastare le altre è sicuramente quella del soggetto più coinvolto, più preso dalla discussione, quello con un bisogno più alto di imporsi, di far valere le proprie ragioni.
Rabbia, accettarla per superarla
A distanza di mesi da un episodio che ci ha fatto a dir poco infuriare può capitare di sorridere, pensando a quanto si è stati stupidi a sprecare tante risorse, una dose così alta delle nostre emozioni, per qualcosa di irrilevante, a conti fatti, che a mente fredda ha dimostrato di non fare alcuna differenza per la nostra vita e di non avere alcun impatto su di noi. Eppure, se riusciamo a guardare alla nostra rabbia con distacco, a distanza di tempo, forse è proprio perché l’abbiamo vissuta così intensamente, ci siamo passati dentro come avviene per il dolore, il risentimento e le emozioni negative.
Risentimento, perché dare sempre la colpa agli altri fa male
Emozioni negative, ne abbiamo parlato spesso in relazione alla necessità di non reprimerle, di imparare a viverle ed a superarle, canalizzandole in percorsi che confluiscono in azioni positive per noi e per gli altri. Oggi parliamo nello specifico della delusione di un fallimento che sfocia in un risentimento covato a lungo nei confronti della persona che riteniamo responsabile del nostro insuccesso. Dove può portare questa rabbia e questa amarezza lo spiega un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori afferente al Concordia University Department of Psychology, coordinata dal professor Carsten Wrosch.