Verrebbe quasi da scomodare il grande filosofo Socrate, e la sua ben nota massima secondo cui “il vero saggio è colui che sa di non sapere”. Già, perchè tutti noi potremmo avere dei difetti (come può essere, appunto, l’ignoranza, per esempio) di cui però non ci accorgiamo, o che non sappiamo di avere. Secondo alcune ricerche, infatti, l’incapacità può rendere anche una persona meno consapevole della sua stessa incompetenza.
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I cellulari possono causare stress?
Viviamo in un mondo sempre più “tecnologico“, abituati come siamo a districarci fra gli ultimi ritrovati della tecnica, e ormai quasi tutti, talvolta anche i bambini, possiedono un cellulare. C’è chi, però, sembra essere ossessionato dal telefonino, e lo tiene sempre sotto controllo, in attesa di chiamate o messaggi. A volte, infatti, i cellulari possono causare stress, specie se siamo sempre in attesa di qualche chiamata o messaggio che poi, magari, non arriva, secondo una ricerca condotta da Richard Balding, dell’Università di Woncester, in Gran Bretagna.
Videogiochi e violenza? Forse qualche legame c’è…
L’argomento è stato spesso al centro del dibattito, e si è tornati a parlarne sopratutto dopo le stragi avvenute a luglio in Norvegia, dal m0mento che il killer, Andres Breiving Breivik, aveva detto di essere un appassionato di videogiochi, e questi erano stati così additati come possibili cause scatenanti di simili esplosioni di follia e violenza efferata. In realtà, per fortuna, la stragrande maggioranza degli amanti di tali videogiochi, è persino superfluo ribadirlo, ha ben poco a che vedere con eventi sanguinosi o violenti.
Un recente studio condotto dall’Università di Bonn, in Germania, sembra però riavvalorare la tesi per la quale vi sarebbe un legame tra i videogames, specie quelli più violenti, e, appunto, la violenza. In particolare, chi trascorre molto tempo in questo modo svilupperebbe modi diversi di reagire a stimoli emotivi anche negativi, quasi come si scambiasse la realtà per la semplice finzione del gioco.
Leggere le emozioni? Non solo in faccia
Una nuova ricerca condotta da Lisa Feldrman Barrett, professoressa di Psicologia presso la Northeastern University, sembra destinata a cambiare molte delle tradizionali teorie su come riconoscere le emozioni delle persone dalle espressioni facciali. La psicologa ha infatti spiegato che, alle consuete espressioni del viso che gli scienziati, per oltre cinquanta anni, hanno ritenuto indicatrici degli stati d’animo di una persona, si possono aggiungere molti altri fattori utili a decifrare le emozioni, come il linguaggio del corpo, la prospettiva di visuale, e persino l’orientamento culturale.
Secondo la ricercatrice, “Questo sfida il credo a lungo mantenuto nella scienza della psicologia per il quale le espressioni sono la cosa più importante”.
Pregiudizi e razzismo? Possono dipendere dalla società
Secondo un recente studio condotto da alcuni ricercatori del Georgia Institute of Thecnology, l’ambiente culturale circostante- nella fattispecie, quello americano-può contribuire a far insorgere pregiudizi razzisti o sessisti. Secondo questa ricerca, infatti, film, televisione, radio e letteratura americane potrebbero rafforzare certi stereotipi.
Il dottor Paul Verhaeghen, psicologo, che ha condotto tale ricerca, ha spiegato infatti: ” Si pensa che le persone tendono ad associare la gente di colore con la violenza, le donne con la debolezza, o gli anziani con la smemorataggine, perchè hanno dei pregiudizi. Ma c’è un’altra possibilità, che ciò che pensi non sei te, ma l’ambiente culturale intorno“.
Vita di coppia, non è vero che gli opposti si attraggono
Un detto popolare sostiene che gli “opposti si attraggono“, effettivamente nella vita di tutti i giorni non è difficile incontrare coppie composte da persone molto diverse l’una dall’altra. Questo perchè in alcuni casi leghiamo con un partner con un carattere diverso dal nostro in grado di “darci” quello che ci manca; ma è proprio vero che tendiamo a ricercare l’unione con partner così diversi da noi?
Sport, lo studio sull’equilibrio mente-corpo
Gran parte delle iscrizioni in palestra dura meno di quanto pensiamo, iniziamo con il desiderio di perdere qualche chilo e dopo 2 o 3 mesi finiamo per sostituire la cyclette alla cara vecchia poltrona. Pur conoscendo i benefici dello sport lasciamo che la pigrizia prenda il sopravvento, eppure praticare sport ci aiuta non solo a migliorare l’aspetto fisico, ma anche l’equilibrio mente-corpo, ad invecchiare meno velocemente ed a vivere di più, come rivela questo studio.
Curarsi con l’Aromaterapia
L’Aromaterapia è una medicina alternativa che agisce sulla dimensione energetica, mentale e fisica mediante essenze aromatiche.
Gli olii essenziali sono anche detti oli volatili perché raggiungono facilmente il nostro olfatto, sono estratti da vari tipi di piante e ottenuti mediante distillazione in corrente di vapore o spremitura a freddo. L’impiego di essenze aromatiche risale a ben 5000 anni fa, quando il medico egiziano Imhotep ne consigliava l’uso per massaggi, bagni e per la pratica dell’imbalsamazione.
Resistere al dolore, a voce alta è meglio
Di fronte al dolore scappa l’impreco? Beh state facendo la cosa giusta. O meglio la più rapida per far lenire il fastidio. Una ricerca inglese, pubblicata su NeuroReport, ci dice che imprecare, e farlo a voce alta, diminuisce il dolore. La spiegazione è legata a dei fenomi intrinseci alla specie umana che collegano dolore e aggressività. Tecnicamente si parla di ipoalgesia, riduzione della sensibilità agli stimoli dolorosi.
Alla Keele University hanno condotto gli esperimenti su cui si basa lo studio. Sessantasei volontari hanno partecipato all’esperimento. Il singolare test prevedeva l’urlo di una parolaccia scelta tra 5 nella rosa delle imprecazioni dopo aver immerso la mano nell’acqua ghiacciata.