Stress, perché staccare la spina è importante

 Se correte tutto il giorno e non siete dei corridori professionisti, forse è venuto il momento di chiedervi dove state andando così di fretta e cosa vi state perdendo nella frenesia della corsa. Lo stress, quello negativo ovviamente, ovvero il distress, spesso ci trascina nostro malgrado su una sorta di scale mobili senza fine, ma stiamo salendo o stiamo scendendo? Se pensiamo che alcuni impegni siano improrogabili e che non c’è tempo per riposare, per fermarsi e godersi per un po’ la libertà di non fare e programmare assolutamente nulla senza sensi di colpa, siamo certamente lontani dal trovare un equilibrio. Chi non rallenta mai raramente potrà arrivare davvero lontano perché lo stress ci sfibra, ci logora e ci ritroveremo, di fatto, a correre a vuoto e verso il vuoto con il vuoto intorno.

Come riposare meglio

 Dormire di più o riposare meglio? Questo è il problema. Già, perché medici, esperti di benessere e venditori di materassi, personal trainer e life coach, stanno tutti a suggerirci di dormire almeno 8 ore a notte, andare a letto alla stessa ora ogni sera e svegliarsi ogni mattina al solito orario, ma in pochi ci dicono come trascorrere bene quelle otto ore di sonno, perché a contare, quando si chiudono gli occhi dopo una giornata particolarmente stancante, è anche la qualità del sonno non solo la quantità. E allora come fare a riposare davvero bene, a prescindere dalle ore passate a dormire?

Stress, in vacanza solo relax e riposo per la mente

L’estate è arrivata ed aumentano continuamente le richieste ad hotel, ostelli, bed & breakfast  per i pernottamenti di giovani e meno giovani. Il meteo, dal canto suo, ci va giù pesante e di conseguenza anche chi non aveva ponderato di andare in vacanza, si vede costretto a scendere a compromessi con il mutuo da pagare ed andare a mare.

Come filtrare l’ansia

In un mondo frenetico e pieno di stress, l’ansia è un fattore che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Non manca un pizzico di sensibilità ed apprensione sicuramente in chi è costretto a vivere con questo stato d’animo continuo. La condizione di ansia però permette ultimamente di essere analizzata in maniera diversa, soprattutto da quando una serie di ricercatori americani hanno cominciato a parlare di un “button”, un interruttore che permetterebbe di spegnere l’ansia, o per lo meno di mettere in disparte le paure ed isolarle nel cervello.

Il tutto è partito dall’Univestità di Stanford in California. Qui gli studiosi statunitensi hanno basato la loro sperimentazione sul cervello e sui meccanismi celebrali. Lo studio è anche stato pubblicato sulla rivista Nature nella sua edizione on line e gli è stato dedicato uno speciale interessante.