I genitori inducono colpa, i figli provano stress

L’abitudine a colpevolizzare i bambini, durante le interazioni che avvengono quotidianamente tra genitori e figli, è fonte di stress e sofferenza per i bambini stessi, secondo lo studio denominato “Parents, teachers, and children’s learning” (LIGHT) e condotto da Kaisa Aunola, Asko Tolvanenen, Jaana Viljaranta e Jari-Erik Nurmi presso l’università finlandese di Jyväskylä.

Chiedere scusa è un segno di forza

Le incomprensioni fatto parte della vita, può capitare tra amici, tra colleghi di lavoro, o in coppia, ma il risultato in genere non cambia: musi lunghi, cattivo umore, frecciatine o silenzi imbarazzanti, tutte strategie per scaricare la tensione e l’arrabbiatura, ma del tutto inutili per ricucire lo strappo.

La vergogna non è sempre negativa

Si pronuncia la parola vergogna e subito arrivano alla mente idee negative. Si pensa alla vergogna di chi ha commesso un errore, anche molto grave, e viaggerà a lungo accompagnato da un pesante senso di colpa. Eppure, questa emozione, non è sempre negativa.

Perché può essere una bussola che ci dà una direzione: se si prova vergogna per un’azione compiuta, per esempio per aver tradito la fiducia di un amico o deluso le aspettative di chi si ama, vuol dire che questo comportamento è andato contro la propria morale, ha infranto quelle regole profonde che fanno parte di sè. E questo dolore farà da monito per evitare di commettere ancora uno sbaglio simile. Insomma, la vergogna assomiglia a una specie di fitta, che risveglia la propria etica e aiuta ad agire meglio. Un tempo, poi, c’era la vergogna che sentiva chi era additato perchè diverso, per il colore della pelle, per i suoi ideali o per la sua storia.

No all’incubo del peso

Ci è arrivata addosso la stagione del costume  da bagno e c’è da giurare che la gran parte delle signore si dedicherà, più ferocemente del solito, a ogni sorta di privazione alimentare per rispondere alla imperiosa esigenza di essere magre. Più magre possibile.

Secondo le statistiche circa il 90% delle donne sarebbe convinto di pesare troppo; ogni giorno il 25% delle donne decide di ricominciare una dieta più volte iniziata, interrotta, ripresa o conclusa. Le cronache, poi, ci informano di giovani che per inseguire la magrezza mettono addirittura in pericolo la vita.

L’ invidia e la superbia sorelle del disprezzo

 

L’ invidia e la superbia sono sorelle di un unico sentimento dato dal disprezzo verso la realtà esterna e più sottilmente verso il proprio mondo interiore: sentimenti di insoddisfazione sono piuttosto comuni e quando non diventa patologia, malattia, nessuno può dirsi immune da questi.

Sono emozioni forti e che percepiamo in modo negativo e distruttivo e per difenderci, spesso vi opponiamo una strenua difesa.

La mente però difficilmente accetta dei “no” e degli obblighi, reprimendo questo malessere, corriamo il rischio di diventare schiavi di un’ossessione, di ingigantire i timori, provocando a catena altre sensazioni spiacevoli, quali vergogna, senso di inadeguatezza e debolezza.

Il senso di colpa che ci funesta è dato dal fatto che il più delle volte proiettiamo le nostre ombre sugli altri, non riuscendo ad ammettere che queste difficoltà di interazione con le persone e con gli eventi c’appartiene interamente.

Superare un divorzio

Il divorzio è, per definizione, un evento traumatico. Nessun matrimonio sereno finisce con la separazione: si tratta quindi dell’epilogo doloroso di una situazione estremamente complessa. Al di là delle cause che hanno portato a questa scelta, dobbiamo capire come sopravvivere a questa crisi in modo maturo ed evitare conseguenza psicologiche gravi.