Combattere l’ignoranza nella società cambiando per primi noi stessi se necessario. Deve essere un imperativo per ognuno di noi, soprattutto in quei luoghi dove la paura del diverso e di cosa non è strettamente canonico è più forte.
Società
Pregiudizi e razzismo? Possono dipendere dalla società
Secondo un recente studio condotto da alcuni ricercatori del Georgia Institute of Thecnology, l’ambiente culturale circostante- nella fattispecie, quello americano-può contribuire a far insorgere pregiudizi razzisti o sessisti. Secondo questa ricerca, infatti, film, televisione, radio e letteratura americane potrebbero rafforzare certi stereotipi.
Il dottor Paul Verhaeghen, psicologo, che ha condotto tale ricerca, ha spiegato infatti: ” Si pensa che le persone tendono ad associare la gente di colore con la violenza, le donne con la debolezza, o gli anziani con la smemorataggine, perchè hanno dei pregiudizi. Ma c’è un’altra possibilità, che ciò che pensi non sei te, ma l’ambiente culturale intorno“.
La felicità si insegna a scuola
La felicità è soggettiva? E’ possibile spiegarla? E rendere ‘concreta’, ‘a parole’, un sentimento così intimo e indefinile? Ebbene parrebbe proprio di si. Infatti ora la felicità – cosa inimmaginabile fino a qualche anno fa – diventa materia scolastica.
Un importante liceo inglese dunque dedicherà ai ragazzi della scuola, una lezione a settimana riguardo questo argomento. Il singolare esperimento, avrà tra le materie di lezione, per i propri allievi dai 14 ai 16 anni, ‘lezioni di felicità e psicologia positiva‘.
Il mondo della metacomunicazione
Ciascun individuo utilizza modalità diverse per raggiungere i propri obiettivi, anche se spesso risultano piuttosto simili. Oggigiorno a prevalere è la comunicazione per obiettivi, in quanto emerge il singolo non solo per la sua individualità, ma per l’egoistica concezione di porsi al centro dell’attenzione, per arricchire i propri interessi tralasciando il benessere spirituale in ogni suo aspetto più generale.
Ed è per questo motivo che si trascura la cosiddetta “metacomunicazione” , cioè la comunicazione sulla comunicazione, una qualificazione o squalificazione di ciò che è stato detto e di come è stato detto qualcosa, una sorta di lettura tra le righe che dà maggior o minor significato al detto e non detto.