Per disturbo post traumatico da stress (PTSD) si intende una grave forma di disturbo d’ansia che può verificarsi in seguito all’esposizione ad un un evento traumatico. Fino ad oggi i professionisti della salute mentale non erano in grado di sapere in anticipo gli individui più esposti allo sviluppo di questo disturbo. Ora, un nuovo studio presentato alla Neural Information Processing Systems Conference, ha cercato di capire se fosse possibile individuare in anticipo gli individui più suscettibili di presentare il PTDS se esposti ad un evento traumatico.
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Lo stress aumenta il rischio di morte per ictus
Il disagio psicologico e lo stress che ne deriva è associato ad un alto rischio di morte per ictus, secondo uno studio apparso sul CMaj (Canadian Medical Association Journal). Lo stress di natura psicologica è molto diffuso nella popolazione generale, riguarda circa il 15% -20% delle persone, ed è associato a fattori quali ansia, depressione, disturbi del sonno e perdita di fiducia. Sebbene ci siano evidenze che collegano il disagio psicologico alla malattia coronarica, fino ad oggi vi era una carenza di studi e dati che indagavano il possibile legame tra disagio psicologico e rischio di morte per malattie collegate a problemi cerebrovascolari o cardiovascolari.
Lo stress altera le reazioni infiammatorie
Lo stress può avere effetti negativi sul nostro benessere psicologico e anche sulla nostra salute fisica, e può, quindi, renderci più vulnerabili alle malattie. Ciò era già risaputo, ma finora non era ben chiaro come avvenisse tutto questo. Secondo una ricerca condotta da Sheldon Cohen della Carnegie Mellon University, lo stress psicologico cronico fa perdere al corpo la sua capacità di regolare le reazioni infiammatorie.
Perdita di memoria, a volte è lo stress
Anche lo stress può causare improvvisi cali di memoria. Non sempre la perdita di memoria è legata necessariamente alla malattia. Se un adulto o una persona aziana è esposto ad una situazione particolarmente stressante, infatti, può reagire con un senso di smarrimento o improvviso vuoto di memoria.
Stress cronico, colpisce maggiormente le donne
Molti ritengono che la mente possa influire sul deterioramento del fisico. Infatti, è quanto stabilito da una recente ricerca dell’Università della California di San Francisco. Il principale responsabile di problemi a livello fisico, e anche a livello mentale a quanto pare, per gli individui è lo stress. Soprattutto per le donne, quando si parla di stress cronico c’è da preoccuparsi.
Attacchi di panico, in aumento a causa delle cattive notizie
Da molto tempo, oramai, e soprattutto negli ultimi anni, siamo continuamente esposti alle cosiddette “brutte notizie“, dagli omicidi familiari, alle guerre, dalle violenze sessuali, ai rapimenti, basta accendere la tv o sfogliare le pagine di un qualunque giornale. Le notizie buone, infatti, quando non sono del tutto inesistenti, sono sempre più sporadiche.
Ansia, quali sono i sintomi
L’ansia non è solo un disturbo, qualcosa da giudicare necessariamente come un limite, ma può essere anche uno strumento di analisi di se stessi, e quindi essere utilizzata come una risorsa. Almeno un terzo della popolazione mondiale ha avuto o potrà soffrire d’ansia nel corso della propria vita. Questo perché è una condizione fisiologica, utile in molti momenti della vita.
La sindrome del lavoratore precario esiste
Stiamo vivendo un momento molto particolare per il nostro Paese. In tempi in cui si parla di rettifica dell’art. 18 della Costituzione Italiana, in cui i giovani ne hanno le tasche piene di contratti a tempo determinato e di instabilità del proprio futuro lavorativo, non si può non pensare ad una patologia che colpisce gran parte della popolazione giovanile, soprattutto in Lombardia. Si tratta della cosiddetta Sindrome del lavoratore precario. Coloro i quali si trovano in una situazione “non chiara” a livello lavorativo sono maggiormente soggetti a soffrire di disturbi d’ansia e da depressione.
“Sindrome di Fantozzi”, esiste?
Più o meno tutti è capitato sul lavoro di imbattersi in un ragionier Fantozzi, magari un vicino di scrivania, preso in giro dai colleghi, isolato, se non addirittura escluso dal gruppo. Ma Fantozzi non è semplicemente un personaggio di fantasia, quella del dipendente “capro espiatorio“, infatti, è una figura nota alla scienza, che ne parla più spesso in termini mobbing e bossing.
Stress, come evitarlo in ufficio
Tra i fattori di rischio dello stress, l’ambiente di lavoro occupa senz’alcun dubbio una posizione rilevante. Tuttavia, grazie a qualche piccolo accorgimento, si può rendere l’ufficio un posto meno “pericoloso” per la propria salute mentale e fisica. Spesso, infatti, quello che genere lo stress non il lavoro in sé per sé, quanto il contesto di relazione con l’ambiente lavorativo percepito come ostile.
Lo stress fa invecchiare
Lo stress è davvero un pessimo amico, ma fa parte della vita e a meno che non viviate sulla cima di una montagna, in completo isolamento! Secondo una ricerca condotta di recente dall’Università della California a San Francisco, essere stressati ci predispone alle malattie dell’età prima del tempo.
Bambini, i traslochi sono fonte di stress
I traslochi sono una fonte di stress per i bambini, e non solo per gli adulti. Cambiare casa durante l’infanzia non è un’esperienza sempre positiva, anzi, rischia di sviluppare cattive condizioni di salute durante l’adolescenza e di conseguenza, in età adulta. A sostenerlo, è una ricerca pubblicata sul Journal of Epidemiology e Community Health.
I bambini stressati sono più a rischio obesità
E’ bene che i bambini e i ragazzi crescano in un ambiente sano e sereno, per il loro benessere sia psicologico che fisico. Una ricerca della Cornvell University sembra infatti dimostrare l’esistenza di un legame tra lo stress subito da bambini, per motivi come problemi familiari o povertà, e la possibilità di diventare obesi durante la crescita.
I pettegolezzi sono l’elisir di lunga vita
Il pettegolezzo esiste da sempre. Conoscere tutto di un’altra persona, probabilmente, è il motivo principale per il quale i social network riscontrano un grande successo di pubblico in questi ultimi anni. Più che di informazione, si tratta della voglia di conoscere e sapere, a volte ai limiti della mania, ficcando il naso nella vita degli altri. Oggi vogliamo parlarvi di una ricerca scientifica condotta dagli studiosi dell’Università della California che è davvero sorprendente. Secondo questo team di ricercatori il pettegolezzo fa bene alla salute.