Oggi vogliamo parlarvi del risultato di una ricerca pubblicata sul Pediatric Journal e condotta dalla Rand, un’associazione no profit, che ha deciso di indagare il mondo delle adolescenti e il loro rapporto con la TV. È risultato che le giovani donne rischiano maggiormente di incorrere in una gravidanza indesiderata se guardano e stanno molte ore davanti alla televisione. Sono tantissimi i luoghi comuni legati agli effetti dannosi derivanti dai programmi trasmessi dal tubo catodico per i giovani. Ma stavolta si tratta di uno studio che conferma le opinioni fino ad ora confessate.
televisione
Multitasking, tra computer e tv la mente è multidistratta!
Chi crede di essere in possesso del media multitasking ovvero, tra le altre opzioni, la capacità di guardare la televisione e lavorare al pc contemporaneamente, potrebbe in realtà incorrere in una multidistrazione a causa dei due dispositivi che catalizzano l’attenzione nello stesso momento.
Ne parla in un recente studio pubblicato sulla rivista CyberPsychology, un’équipe di ricercatori afferente all’Università di Boston che ha effettuato diversi esperimenti su un campione di persone.
I partecipanti sono stati invitati ad entrare in una stanza con un televisore ed un computer, e lasciati con mezz’ora di tempo a disposizione per utilizzare entrambi.
Il senso di angoscia opprime un italiano su tre
Dal IV Rapporto sulla rappresentazione sociale e mediatica della sicurezza in Europa, condotto da Demos, Osservatorio di Pavia e Fondazione Unipolis, emerge, tra gli altri dati, la fotografia delle principali paure e angosce degli italiani. A minare la fiducia nel futuro dei cittadini della penisola in primis la disoccupazione e la crisi economica che sono in cima ai pensieri poco rosei di ben il 60% della popolazione.
Paure e ansie che non ottengono molto spazio nella rappresentazione mediatica dei timori sociali, a differenza di quanto accade nel resto d’Europa, dove tg e media danno più voce a quelle che sono le problematiche che ostacolano la serenità dei cittadini.
Troppe ore davanti alla Tv rende i nostri bambini obesi
Alla televisione è risaputo, si attribuiscono molte colpe, alcune infondate, altre che invece le appartengono completamente.
Una di queste e quindi una delle grandi responsabilità che le si può attribuire per intero, riguarda i più piccini e soprattutto è per ciò che concerne i fattori di rischio che inducono inesorabilmente allo sviluppo di sovrappeso e obesità, in particolar modo in età infantile.
I videogiochi non fanno male
I videogiochi non fanno male, una parte del mondo accademico, si sta mobilitando, proprio contro questo infondata idea riguardo la nocività dei passatempi preferiti dei bambini (e non solo). Tutto questo, lo sostiene Gustavo Pietropolli Charmet ma non è solo nè il solo soprattutto.
Ma chi è Pietropolli Charmet? E’ un professore di Psicologia Dinamica all’Università Bicocca di Milano, e proprio in una recente intervista al Corriere della Sera si è battutto e molto veementemente contro i pregiudizi sui videogiochi, e s’è dimostrato molto contrariato riguardo le battaglie condotte da tutte quelle associazioni per cui la violenza nei videogiochi ‘corrompe’ le giovani menti, deviandole alla violenza o quanto meno inducendoli ad un disturbo di personalità che potrebbe sfociare in comportamenti antisociali.
Basta TV!
Siamo sempre di più teledipendenti: magari ci lamentiamo della bassa qualità dei programmi, ma molto spesso le ore che passiamo davanti alla televisione non fanno che aumentare. E se decidessimo di vivere senza tv? Siamo sicuri che la nostra vita non potrebbe migliorare senza quest’apparecchio?
Tv dipendenti, una sana educazione all’uso della televisione
La televisione nel 2010 rappresenta ormai uno strumento condiviso da persone di ogni età e posizione sociale; poco importa se è rimasta la stessa da anni o se è stata sostituita con lo schermo piatto dell’ultima generazione. L’importante è sapere che in ognuno di noi la tv esercita vari tipi di influenza sulla mente di grandi e piccini e che pertanto va utilizzata nel modo corretto ed evitare abitudini sbagliate che vanno aldilà della semplice influenza psicologica.