Negli Stati Uniti la gran parte degli utenti del Web riesce a trovare lavoro attraverso il mondo di Internet. È quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta dal sito che si occupa di assunzioni on line, Jobvite. È emerso che l’86% di chi cerca lavoro lo fa tramite i social network. Siamo in tempi di crisi. Basta guardare all’andamento dei mercati di questi giorni per capire che non c’è niente di buono in arrivo, soprattutto per quanto riguarda il mercato del lavoro. Proprio per questo per trovare un impiego è consigliabile utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal Web. Vi vogliamo, quindi, segnalare tre dei siti più popolati della Rete e più utili se il vostro scopo è quello di farvi notare e trovare lavoro: Facebook, Twitter e LinkedIn.
L’umore del mondo?Sta su Twitter
Quante volte aggiornate il vostro stato sui social network? Sono tanti gli utenti che esprimono il loro stato d’animo sulla rete. Grazie anche a questo si è potuta tracciare una mappa mondiale dell’umore. Si tratta del frutto di un’analisi condotta da due ricercatori americani della Cornell University.
Lezioni via Twitter in classe per coinvolgere gli studenti introversi
Le potenzialità delle nuove piattaforme di comunicazione simultanea nell’insegnamento sono infinite anche se ancora poco esplorate. Twitter, ad esempio, può conferire maggiore attrattiva ad una altrimenti noiosa lezione di storia. E ancora, può coinvolgere anche studenti con una personalità timida ed introversa in una discussione che altrimenti li avrebbe visti relegati in un angolo, zittiti dal timore di sbagliare o di dire sciocchezze. Un tweet abbassa al contrario le aspettative, scalando ad un tono più informale la conversazione, affidando ad opinioni ed impressioni elementari, non eccessivamente impegnative ed articolate, la propria partecipazione al discorso.
Twitter e i reclami, psicologia del consumatore nell’era del social
I reclami e l’assistenza al cliente nell’era di Twitter: sempre più aziende guardano con interesse all’immediatezza comunicativa offerta dal cinguettìo, uno scambio di battute tra consumatore e produttore che permette di offrire supporto in tempo reale e pubblicamente, testimoniando anche l’attenzione verso le esigenze e le lamentele che vengono mosse ad un brand. Un’arma a doppio taglio che va gestita nel migliore dei modi per evitare feedback negativi. Guy Winch, psicologo del NYU Medical Center, autore di The Squeaky Wheel: Complaining the Right Way to Get Results, Improve Your Relationships, and Enhance Self-Esteem, ci spiega come è cambiato l’atteggiamento del consumatore nei confronti dei reclami da quando c’è Twitter.
E tu che social network sei?
L’espansione dei social network è impressionante e cresce in modo costante, è frequentato infatti da milioni e milioni di internauti. Spesso inoltre, non si è iscritti ad un unico social network, bensì a due, a tre o anche di più. Facebook, Netlog o ancora Myspace, sono semplicemente alcune delle tante possibilità. Cerchiamo dunque di capire quali in Italia sono quelli più frequentati e se negli altri paesi i trend sono simili o differenti.
Ciò che possiamo dire di sicuro, è che i social network, stanno diventando un mezzo di comunicazione sempre più importante e utile per socializzare con i propri coetanei e attirano così tanti utenti che sono tra i link di internet più visitati. La classifica internazionale dei siti più cliccati sul web e redatta da Alexa (il sito è: www.alexa.com), se ne deduce che i social network occupano non pochi gradini di rilievo e numerosi posizionamenti nella parte alta della graduatoria. Ovviamente in ogni paese, in base alla quantità di iscritti e alla diffusione, un social network è più apprezzato e quindi frequentato rispetto agli altri.
Quando l’amicizia passa sul Web
Ritrovare i vecchi compagni di scuola, organizzare un aperitivo fra ex colleghi, pubblicare le foto delle nostre vacanze e commentare un video tratto dal nostro film preferito: i nuovi strumenti Internet ci permettono di fare tutto questo.
Le nostre relazioni sono sempre più legate al mondo online: gli amici non sono virtuali, ma reali, eppure molto spesso i legami si rafforzano sui i nuovi social network, come Facebook, Messenger o Twitter.
Social network e autostima
La crescente popolarità dei social network ha portato grandi esperti (e semplici utenti) a confrontarsi sul rapporto che intercorre tra queste nuove forme di comunicazione e l’autostima di chi ne fa uso. Facebook, Twitter, MySpace e tutti gli altri aiutano o ledono la nostra autostima?
Quanti paventano l’azione benefica dei social network dichiarano che lo sforzo degli utenti per creare il proprio profilo, e per gestirlo successivamente sia un ottimo esercizio per l’autostima. Doversi descrivere, scegliere le proprie immagini da condividere con altri utenti, comunicare ciò che facciamo attraverso il nostro status costituirebbero infatti piccoli gesti che ci aiutano ad accettarci e a presentarci agli altri. I sostenitori della tesi avversa puntano invece il dito contro le pratiche sopra descritte dichiarando che permettono l’evasione dalla vera natura dell’utente, che è così libero di mostrarsi nel modo in cui vorrebbe essere piuttosto che nel modo in cui realmente è., il che di certo non gioverebbe all’autostima.