Le nuove generazioni sono meno idealiste e più materialiste?

 Si parla spesso dei giovani, delle prospettive (assai scarse) offerte loro dal mondo del lavoro, e spesso ci si interroga anche se le nuove generazioni, i “giovani del terzo millennio”, siano più o meno interessati alla politica, al sociale o all’ambiente, se siano più o meno idealisti dei loro genitori. Secondo uno studio americano, della San Diego State University, i ragazzi di oggi-almeno negli Stati Uniti, ma forse la tendenza è quella un pò dovunque- sarebbero meno impegnati politicamente o nel sociale, più concentrati su valori materiali  e meno disposti ad aiutare la comunità rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, la “Generazione X” dei nati fra il 1962 e il 1981 e i “figli del boom economico”, nati tra il 1946 e il 1961.

Ricordarsi delle cose davvero importanti

 Come ricordarsi delle cose davvero importanti. Altra lezione di Rick Hanson, neuropsicologo americano, autore di Buddha’s Brain: The Practical Neuroscience of Happiness, Love, and Wisdom. Anche in questo caso sembra facile, scontato, ma ce ne ricordiamo? E soprattutto sappiamo quali sono le cose che davvero contano per noi, le persone a cui teniamo di più, la posizione di ciascuna attività nella nostra scala di valori, passioni, interessi? Un esercizio utile a conoscerci meglio ed a stilare le nostre priorità ce lo illustra lo stesso Hanson.

Qual è la tua definizione di successo?

Il modo in cui viviamo dipende in larga misura dalla nostra idea di successo, anche se molte volte non siamo consapevoli di come questa visione possa influenzare la nostra esistenza. Ad esempio, se crediamo che il successo coincida con la ricchezza, tutti i nostri sforzi saranno rivolti verso quell’obiettivo, anche se dovremo sacrificare parte delle nostre relazioni con amici o parenti.